Sabato 11 novembre 2017 a Predazzo, i fuochi di San Martino uniti al suono dei campanacci…
proseguiremo verso sud passando davanti alla storica Scuola Alpina della Guardia di Finanza, tenendo la sinistra ci dirigeremo verso il Campo Sportivo dove troveremo la 1^ asa de “Pe de Pardac”.
Attraverseremo la campagna di Predazzo e saliremo verso la seconda asa dei” Molineri” situata alla cava di Predazzite sul monte Pelenzana. Raggiungeremo poi il Maso delle Coste situato sul crinale del monte Pelenzana per il ristoro. Luogo incantevole con ampia vista su Predazzo , la Valle del Travignolo e la Catena delle Pale di San Martino. Proseguendo si vedrà l’asa dei” Bireri” ,
Alla base del monte Mulat ci sarà l’asa degli” Isceri” e proseguendo per un sentiero molto suggestivo si arriverà all’asa dei “Somaileri” .Da qui si scenderà verso la Piazza dove troveremo castegne e brullè.
Il percorso è molto panoramico perché si snoda a mezza costa. Non è impegnativo e la lunghezza è di circa 9 km.
La durata è di ore 3 ½ circa.,
Programma:
Ore 9.00 ritrovo camminatori e apertura iscrizioni
Ore 9.45 chiusura iscrizioni
Ore 10,00 partenza Challenge
Ore 13.00 c.a. termine camminata , arrivo in Piazza SS. Apostoli con ristoro
Al termine del CHALLENGE premiazioni dei primi 3 gruppi più numerosi e il gruppo proveniente da più lontano (con almeno 10 componenti)
COSTO € 10,00 a persona (bambini sotto i 14 anni gratis)
ISCRIZIONI :
Singoli: compilando gli appositi moduli
Gruppi: Compilando gli appositi moduli
Da inviare via mail a: boschettoclaudia@libero.it
Termine iscrizione gruppi entro mercoledì 7 novembre 2018
Potete scaricarei moduli dal sito:
Compilare i moduli ed inviarli a: boschettoclaudia@libero.it
Con l’adesione alla camminata, i partecipanti sollevano l’organizzazione da ogni responsabilità per incidenti o danni a persone o cose durante e dopo l’evento.
IMPORTANTE: ciascun partecipante dovrà compilare e firmare l’informativa presente nel sito, da presentare la mattina stessa al banco iscrizioni.
Per informazioni:
boschettoclaudia@libero.it
CELL. 3498556555
PER CHI VOLESSE FERMARSI LA SERA DI SAN MARTINO
Vengono celebrati l’11 novembre, data che corrispondeva un tempo alla conclusione dei lavori agricoli ed alla distribuzione delle regalie (le quote derivanti dagli utili realizzati durante l’ultimo anno) da parte della Regola Feudale. Nel passato erano una risorsa straordinariamente importante per la maggior parte delle famiglie dei Vicini. Questi ultimi si succedono solo per via maschile, nel rispetto di una tradizione secolare, e hanno in comune il godimento di diritti legati all’intero territorio della Regola per quanto riguarda il patrimonio agricolo, forestale e legato all’allevamento.[1].
Svolgimento della celebrazione
In passato venivano accesi cinque grandi falò sui fianchi delle montagne intorno a Predazzo. Le cinque cataste (le asse), venivano costruite dai giovani maschi dei cinque diversi rioni, e cioè dalle zone di Ischia, Sommavilla, Pié di Predazzo, Molin e Birreria. Venivano utilizzati rami, alberi morti (abeti, larici, pini e altri) ed era un motivo di orgoglio per un singolo rione quando si riusciva a far salire le fiamme più in alto rispetto a tutti gli altri. La costruzione della catasta quindi si tentava di mantenerla segreta in modo da poter sorprendere i concorrenti e rivelarne la grandezza solo nel giorno di San Martino. Alle ore 20.00 dell’11 novembre i ragazzi, provvisti di scope, si recavano nelle rispettive diverse località e accendevano un fuoco che poi trasferivano alle scope e poi alle asse.
I ragazzi iniziavano quindi la lenta discesa verso il paese con le scope accese che agitavano facendole roteare in modo circolare. Queste venivano successivamente spente nelle prime fontane dell’abitato. La discesa delle scope costituiva la seconda parte della festa tradizionale, non più soltanto visiva ma molto rumorosa e allegra, perché i ragazzi scendendo scuotevano campanacci da montagna e percuotevano bidoni, battendo ogni oggetto adatto a produrre rumore. Si usavano poi anche veri strumenti musicali come corni, trombe, tromboni e trombette, tamburi e tamburelli. Il tutto si svolgeva sotto l’occhio vigile e severo degli anziani, accompagnando l’intera manifestazione con il canto di un ritornello:
«San martin pan e vin pan e lat sule piaghe del mùssat» |
La festa in tempi moderni
La festa è rimasta tra le più sentite e partecipate. Arrivano a Predazzo migliaia di persone dalle valli di Fiemme e di Fassa (oltre a molti turisti) per assistere all’esplosione dei grandi fuochi, preparati dai rappresentanti dei cinque rioni. Successivamente, mentre i fuochi iniziano a spegnersi, si partecipa all’assordante corteo per le vie del paese. Infine arriva il gran finale in piazza Santi Apostoli di fronte alla chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, gremita di spettatori che qui si raccolgono per l’ultimo atto, il concerto conclusivo, degustando le castagne, il vin brulé e le altre bevande distribuite dai volontari, assieme ad alcuni prodotti tipici preparati per l’occasione.
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