Per la ricorrenza della Giornata mondiale della lotta alla violenza contro le donne del 25…
Proclamata nel 1993 dall’Assemblea delle Nazioni Unite, ogni anno il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua: perché la carenza di acqua è una emergenza mondiale e in alcune aree del pianeta è una vera e propria catastrofe.
L’acqua non è ancora un diritto. Un terzo della popolazione mondiale non ha accesso all’acqua potabile e a servizi igienico sanitari adeguati, la condizione indispensabile per il godimento di altri diritti umani: il diritto alla vita, il diritto alla dignità umana, il diritto alla salute, il diritto al cibo e alla sicurezza alimentare, il diritto a un alloggio adeguato, il diritto allo sviluppo, il diritto all’istruzione, il diritto a un ambiente sano e il diritto alla pace, dipendono tutti dal riconoscimento del diritto fondamentale all’acqua. Per l’anno 2025, si stima che circa 1,8 miliardi di persone vivranno in Paesi o regioni con assoluta mancanza d’acqua, e che oltre due terzi dell’intera popolazione mondiale potrebbero dover fronteggiare una situazione di scarsità. Una delle sfide centrali di questo secolo sarà quindi la gestione sostenibile, efficiente ed equa di limitate risorse idriche; il riconoscimento del diritto universale all’acqua dovrà essere elemento centrale per lo sviluppo umano e strumento di lotta alla povertà. Sfide globali che arrivano fin dentro le nostre case: difendiamo il diritto per tutti di accedere all’acqua potabile, custodiamola come patrimonio dell’umanità, lavoriamo per garantirla a chi non ce l’ha. Diventa anche tu portatore d’acqua, sottoscrivi l’impegno che prevede semplici pratiche quotidiane per non sprecare la risorsa più importante del pianeta. Scopri come su www.portatoridacqua.it
Per informazioni: campagne@legambiente.eu
Migliorare l’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari. Con questa dichiarazione di impegni, annunciata da 95 tra ministri e vice-ministri, cala il sipario sul V Forum mondiale dell’acqua a Istanbul, in concomitanza con la Giornata mondiale, oggi 22 marzo. Oltre 25.000 persone, capi di Stato e delegati provenienti da 155 Paesi, questi i numeri di una settimana dedicata all’emergenza delle risorse idriche.
Il documento finale sottolinea il carattere di “urgenza” nel combattere il problema, ugualmente riconosce il diritto dell’avere “accesso” e di “un miglioramento delle condizioni igienico-sanitario”, per compiere un importante “passo verso la diminuzione in tutto il mondo dei decessi legati alla scarsita’ d’acqua”. La nozione di diritto dell’accesso all’acqua, reclamata con forza da numerose Ong e parecchi Paesi, non figura tuttavia nel testo, il quale afferma che e’ un bisogno.
Base di partenza, divenuti poi impegni a un miglioramento, e’ stata l’analisi della situazione della crisi idrica: otto milioni di decessi l’anno sono attribuiti alla carenza di acqua e servizi igienico-sanitari, piu’ di un miliardo di persone hanno limiti di accesso all’acqua potabile, 1,1 miliardi di persone non hanno accesso alle risorse idriche, 2,6 miliardi di persone hanno problemi igienico-sanitari, 3.900 bambini muoiono ogni giorno a causa della mancanza di acqua, l’inquinamento dei corsi d’acqua e delle falde del sottosuolo. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, lanciato in parallelo al Forum, il rischio per la Terra e’ che al 2030 meta’ popolazione mondiale resti assetata, ma e’ l’Africa a dover affrontare la sfida piu’ grande.
Entusiasta per il successo dell’evento, il segretario generale del Forum Oktay Tabasaran parla del documento come di “una piattaforma per affrontare i problemi del mondo legati all’acqua, che non possiamo ignorare” per la sopravvivenza del nostro Pianeta. “E’ un documento importante – conclude il ministro turco dell’Ambiente Veysel Eroglu – che servira’ da riferimento a livello governativo”. Per accelerare i processi verso la sostenibilita’ e facilitare obiettivi e soluzioni comuni, per la prima volta, a Istanbul, sono stati miscelati tre livelli di potere politico: i governi nazionali, le autorita’ locali e i Parlamenti si sono ritrovati in una convergenza organizzata in un ‘trilogo’. A livello locale, hanno firmato l’impegno a affrontare le questione legata all’acqua 46 citta’. la citta’ sede del Forum, Istanbul, non e’ stata scelta a caso: c’e’ lo stretto del Bosforo che separa Europa e Asia, in una posizione ideale per portare in tutto il mondo la consapevolezza delle problematiche dell’acqua.
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