Predazzo si prepara a festeggiare San Giacomo. Domenica 25 luglio il paese celebra, come di consueto, il patrono.
Una festa in tono minore rispetto alla tradizione a causa delle limitazioni ancora in atto dovute alla situazione sanitaria, ma non mancheranno comunque quelli che sono gli ingredienti fondamentali della giornata. A partire dalla sveglia della Banda, che darà il buongiorno al paese. Alle 9, davanti alla Casa di Riposo San Gaetano, l’Amministrazione comunale saluterà gli ospiti e gli operatori; un abbraccio virtuale a nome dell’intero paese a una struttura che tanto ha sofferto durante la prima ondata dell’emergenza e che a lungo ha dovuto tener chiuse le sue porte.
Da diversi anni nel giorno di San Giacomo vengono consegnate a cittadini meritevoli le onorificenze a nome dell’intera comunità: sarà così anche domenica, quando verranno consegnate le targhe di riconoscimento per l’impegno profuso (i “premiati” saranno svelati soltanto il 25 luglio). Seguirà la S. Messa in chiesa: la comunità dei fedeli festeggerà, oltre al patrono, anche il cinquantesimo di sacerdozio di Padre Fiorenzo Felicetti e i 50 anni di vita religiosa di Suor Teresa Felicetti.
Nel corso dell’intera giornata non mancherà, naturalmente, il classico mercato: un’ottantina le bancarelle allestite lungo la via principale del paese. Per garantire un maggior distanziamento, saranno presenti esclusivamente gli espositori che hanno il posto fisso. In Piazza Ss. Filippo e Giacomo saranno presenti, inoltre, gli stand di una decina di hobbisti locali e quelli della Lavanda del Lago, che proporrà anche laboratori.
“Purtroppo anche quest’anno festeggeremo San Giacomo con alcune limitazioni rispetto al solito: ritengo però importante, ancor più in un momento come quello attuale, riuscire a mantenere una tradizione che è cara ai predazzani e ai suoi ospiti – commenta la sindaca Maria Bosin -. San Giacomo ha un significato particolare: è una giornata che ogni anno ci fa riscoprire il senso di comunità e ci permette di esprimere riconoscenza, valori che dobbiamo continuare a coltivare, perché è solo insieme che si possono superare periodi difficili come quelli degli ultimi anni”.
Nel giorno del patrono San Giacomo, il paese si è stretto – come lo scorso anno – in un sentito abbraccio ad ospiti e operatori della casa di riposo “San Gaetano”.
Con l’accompagnamento musicale della banda civica “E. Bernardi”, la sindaca Maria Bosin, i rappresentanti della Giunta e del Consiglio comunale, insieme al presidente dell’APSP Renato Cemin, alle autorità civili, militari e religiose, hanno dato il via alla giornata di festa con un momento ufficiale all’esterno della struttura.
È stata l’occasione per consegnare le tradizionali onorificenze assegnate a cittadini meritevoli come segno di riconoscimento per quanto svolto a servizio della comunità. Un momento di grande commozione, che ha unito nel ricordo e nella gratitudine i presenti.
La prima onorificenza è stata consegnata a Francesco Delugan, “persona generosa, capace ed impegnata in numerosi ambiti del sociale.
È stato Presidente della Casa di Riposo San Gaetano dal 1997 al 2020 e in questo lungo periodo ha messo a disposizione dell’Ente la propria competenza tecnica per gli importanti lavori di ampliamento ed ammodernamento della struttura, ma soprattutto ha saputo essere un solido punto di riferimento per i collaboratori e gli ospiti, sempre cordiale ed animato da grande spirito di servizio. Nel 2020 ha affrontato con coraggio e determinazione il difficile periodo della pandemia, che ha colpito pesantemente anche la nostra Casa di Riposo, non sottraendosi alle proprie responsabilità operative, ma soprattutto condividendo e facendosi carico dell’enorme dolore degli ospiti e delle loro famiglie. Il Sindaco, la Giunta, il Consiglio Comunale insieme agli Ospiti, Operatori e Amministratori della Casa di Riposo, nonché all’intera comunità di Predazzo, gli esprimono la loro stima e gratitudine”.
Una targa è stata consegnata anche ai colleghi del dott. Luca Nardelli, recentemente e prematuramente scomparso, “che nella sua lunga ed importante carriera all’interno dell’Azienda Sanitaria trentina, non ha mai perso la semplicità e l’umiltà, doti che sempre lo hanno contraddistinto. Grazie alla sua bontà ed empatia riusciva a comprendere e farsi carico dei problemi delle persone, sempre animato dalla preziosa volontà di trovare soluzioni. Durante la pandemia, periodo per lui di estrema fatica e responsabilità, ha lavorato con professionalità ed umanità, senza risparmiarsi e non facendo trapelare nervosismo o sconforto, in modo da essere di esempio anche per tutti i suoi collaboratori. La sua prematura ed improvvisa scomparsa non ci ha permesso di farlo personalmente, ma alla sua memoria il Sindaco, la Giunta ed il Consiglio Comunale, insieme alla comunità di Predazzo, ai colleghi ed a tutti i cittadini di Fiemme, Fassa e Cembra, esprimono immensa stima e gratitudine”.
Presente anche Monsignor Lauro Tisi, che tornerà a Predazzo il 7 agosto in occasione di San Gaetano. Il vescovo di Trento ha sottolineato come una comunità che dice grazie sia una comunità che ha un futuro: “Gli anziani, dopo tutto quello che hanno passato, continuano a sorridere e a infondere forza. La loro resilienza è un esempio per tutti noi”.
Dopo la cerimonia di consegna delle onorificenze, si è tenuta in chiesa la S. Messa officiata da Mons. Tisi, durante la quale si sono ricordati i 50 anni di sacerdozio di Padre Fiorenzo Felicetti e di vita religiosa di Suor Teresa Felicetti.
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