Pomeriggio di iscrizioni on-line alla Marcialonga di Fiemme e Fassa 2016. In 9 minuti “bruciati” i…
UN SOLE SCANDINAVO IRRADIA LA 43ª MARCIALONGA DOPPIETTA DI GJERDALEN E SUCCESSO NORGREN
Clamoroso boom di consensi per la 43ª Marcialonga di Fiemme e Fassa (TN)
Tord Asle Gjerdalen ‘brucia’ nel finale il favorito Petter Eliassen, terzo Stian Hoelgaard
Gara combattuta anche per le donne, successo di Britta Norgren su Smutna e Boner
Marcialonga Light di 45 km e Young a chiudere la 43ª edizione
Vincere è difficile, ripetersi ancor di più. “Mr. Ray-Ban” Tord Asle Gjerdalen bissa il successo dello scorso anno e conquista, oggi, la Marcialonga di Fiemme e Fassa, in Trentino.
La 43.a edizione è stata un dominio in salsa Norge, con ben otto atleti norvegesi nelle prime dieci posizioni e quattordici scandinavi nelle prime quindici, con il solo Toni Livers a distinguersi, quindicesimo lo svizzero. Secondo classificato il superfavorito della vigilia nonché prim’attore di Visma Ski Classics, Petter Eliassen. Terzo un altro “norge”, Stian Hoelgaard, primo fra gli Ski Classics Youth. Ottimi posizionamenti per i trentini Bruno Debertolis e Mauro Brigadoi, rispettivamente 20° e 26°.
Fra le fondiste è stata una battaglia all’ultimo affondo, con il successo finale andato a Britta Johansson Norgren, davanti alla reginetta dello scorso anno Katerina Smutna e a Seraina Boner, già detentrice di due titoli alla Marcialonga. 7021 i partenti da Moena (7412 i pettorali ritirati), con lo start stabilito alle ore 7.50 per le donne élite e dieci minuti più tardi per gli uomini. La giapponese Masako Ishida e la svedese Sara Lindborg si sono subito insediate al comando, sfrecciando sui binari perfettamente allestiti della pista Marcialonga, idolatrata ed ammirata dai molti fondisti ed appassionati scandinavi venuti a gareggiare in una delle manifestazioni più ambite dello sci di fondo internazionale.
Nei primi chilometri si contraddistinguono i consueti avvicendamenti che portano uno spiegamento di una ventina di atleti a tentare la fuga, con i favoriti Petter Eliassen, Tord Asle Gjerdalen e i fratelli Aukland a controllare la situazione. Fra le donne, al km 8.6 in località Pozza di Fassa, è la svizzera Seraina Boner a tenere la testa, Katerina Smutna segue subito dopo. Al km 13 avviene il passaggio degli uomini su queste ultime, con Bruno Debertolis a “tener botta” proseguendo imperterrito nel proprio inseguimento.
Al 45° km, al passaggio degli atleti a Predazzo, c’è un gruppone di 28 atleti al comando tra i quali si trova anche una piacevole sorpresa, si tratta di Mauro Brigadoi, alla prima partecipazione; più ristretto il gruppo di donne al comando, con Smutna, Norgren, Boner e Kowalczyk.
Al km 57 la svolta la maschile: Petter Eliassen prende il comando e pare avviarsi verso l’ennesimo successo di questa stagione, ma Gjerdalen con i propri caratteristici occhiali non molla la testa della corsa. La neve è molto “veloce” quest’oggi, i tempi che gli atleti andranno a concludere saranno strepitosi, l’importante è tenere la testa alla salita della Cascata, l’erta finale decisiva nel determinare il re e la regina di questa 43.a edizione.
A 3 km dall’arrivo è lotta all’ultima falcata fra Gjerdalen ed Eliassen, una sfida fra due personalità completamente differenti, più estroverso e spiritoso il primo, più riservato e “sulle sue” il secondo, ma con calzati gli sci stretti il norvegese dalla tuta tigrata è un’altra cosa, combatte furiosamente per godersi il successo davanti al collega con i Ray-Ban. Hanno abbandonato da tempo la lotta per il podio i fratelli Aukland, decisamente affaticati quest’oggi. Gara spettacolare, incerta sino all’ultimo, ma Eliassen tentando la sortita personale “fuori dai binari” perde improvvisamente contatto, vittima della propria strategia, mentre Gjerdalen fa sul serio, butta berretto ed occhiali e si avvia solitario alla conquista finale: per la seconda volta consecutiva è lui il re della Marcialonga di Fiemme e Fassa: “Credo Marcialonga sia la competizione più bella da affrontare, ovviamente dopo le Olimpiadi, ma come singola gara e singola location, con partenza ed arrivo in luoghi meravigliosi e la sensazionale salita di Cascata a darci del filo da torcere, è la numero uno, decisamente qualcosa di differente, di speciale”.
Battaglia serrata anche fra le donne, con la svedese Britta Johansson Norgren a primeggiare all’ultimo allungo sull’austriaca Katerina Smutna, reginetta dello scorso anno: “Questa gente rende questa gara unica, ora potrò tornare a casa a godermi il successo con mia figlia”.
Primo piazzamento azzurro per il trentino Bruno Debertolis, soddisfatto della propria prova ma con un piccolo accenno di amarezza: “Per me è stato tutto perfetto, un’emozione gigantesca perché questo potrebbe anche essere il mio ultimo arrivo a Cavalese con la Marcialonga, ci sto pensando, ho sentito qualcosa dentro che mi ha fatto emozionare”, e Mauro Brigadoi, 26°: “Non male come prima volta!”.
La prima atleta italiana a tagliare il traguardo è stata Roberta Tarter (27.a – U.S. Stella Alpina), 41 anni, due figli partecipanti a Marcialonga Young e Mini, alla settima Marcialonga, capace di rifilare una ventina di minuti al marito anch’egli in gara.
Marcialonga Light di 45 km al russo Sergey Spirin, mentre tra le donne gradino più alto del podio per Lisa Bolzan (Sci Club Orsago), campionessa italiana sugli skiroll.
Nell’attesa dei vincitori della 43.a edizione della Marcialonga sul traguardo di Cavalese, sono stati i giovani della Marcialonga Young a catturare l’attenzione del numeroso pubblico presente. Il prologo andato in scena pareva una Marcialonga proiettata nel futuro, con la partecipazione di ragazzi e ragazze appartenenti alle categorie Allievi (2000–2001), Aspiranti (1998-1999) e Junior (1996–1997). La Norvegia impone anche qui la propria legge: Lone Johansen e Magnus Oyaas Haabrekke hanno primeggiato nella categoria Aspiranti.
“Sono molto felice di aver vinto questa Marcialonga riservata ai più giovani. Chissà, tra qualche anno ci potrei essere io sul gradino più alto del podio di questa gara che è nel cuore di molti appassionati di sci di fondo”, ha dichiarato la Johansen. Dello stesso avviso Magnus Oyaas: “Vincere qui è sempre un’emozione, il traguardo della Marcialonga è ambito e desiderato da molti. Per ora l’obiettivo è divertirsi, ma se si vince tanto meglio”. Atleti trentini sugli scudi nelle restanti categorie. Tommaso Giacomel (U.S.Primiero) e Nicole Monsorno (Lavazè Varena) si sono aggiudicati la vittoria nella categoria Allievi mentre Ivan Baldo (G.S. Marzola) ed Elena Valorz (Sci Club Rabbi) hanno conquistato il primato nella categoria Junior.
Marcialonga 70 km maschile
1. Gjerdalen Tord Asle Nor 02:49:49:1; 2. Eliassen Petter Nor 02:49:54:4; 3. Hoelgaard Stian Nor 02:49:54:5; 4. Berdal Tore Bjoerseth Nor 02:49:56:1; 5. Aukland Anders Nor 02:50:11:5; 6. Richardsson Daniel Swe 02:50:13:3; 7. Callesen Christoffer Nor 02:50:15:3; 8. Pedersen Morten Eide Nor 02:50:16:4; 9. Bystroem Fredrik Swe 02:50:32:7; 10. Nygaard Andreas Nor 02:50:49:7
Marcialonga 70 km femminile
1. Norgren Britta Johansson Swe 3:13.50:7; 2. Smutna Katerina Aut 3:13.52:1; 3. Boner Seraina Sui 3:17.26:1; 4. Lindborg Sara Swe 3:20.47:8; 5. Lindstedt Emilia Swe 3:20.50:2; 6. Kowalczyk Justyna Pol 3:21.33:2; 7. Slind Astrid Oyre Nor 3:23.14:3; 8. Ishida Masako Jpn 3:24.25:4; 9. Loefstroem Annika Swe 3:25.24:7; 10. Dabudyk Aurelie Fra 3:28.11:7
Marcialonga Light 45 km maschile
1. Spirin Sergey Rus 02:01:31:2; 2. Barannikov Aleksey Rus 02:01:32:9; 3. Betriu Sadurni Spa 02:03:08:0; 4. Gismondi Matteo Ita 02:08:31:5; 5. Lanzinger Stefan Ita 02:24:07:4; 6. Ripamonti Simone Ita 02:28:16:9; 7. Bianchini Alessandro Ita 02:32:34:4; 8. Gorda Alessandro Ita 02:33:43:9; 9. Fazzini Carlo Ita 02:35:50:2; 10. Calvaruso Marco Ita 02:44:52:5
Marcialonga Light 45 km femminile
1. Bolzan Lisa Ita 2:40.01:8; 2. Gianola Elisa Ita 2:42.19:6; 3. Da Ros Alessandra Ita 2:48.27:6; 4. Colnaghi Calissoni Laura Ita 2:53.35:2; 5. Polakova Kalalova Tereza Cze 2:56.54:0; 6. Bolzan Anna Ita 2:58.06:3; 7. Ferreux Turpain Coralie Fra 3:11.53:3; 8. Jonsson Lovisa Swe 3:14.01:7; 9. Sivertsson Irene Swe 3:15.21:2; 10. Pongiluppi Maria Ita 3:24.31:3
Lacrime di gioia su Marcialonga festa e tripudio per ORNELLA MORTAGNA
Gioia, libertà, devozione, amore, sono i sentimenti che pervadono gli spettatori e gli ultimi concorrenti all’arrivo della 43.a Marcialonga di Fiemme e Fassa. Lacrime di gioia su Marcialonga, piange di commozione la figlia dell’ultima arrivata, visibilmente commossa anche Gloria Trettel, direttore generale Marcialonga, tutti abbracciati per celebrare fra l’entusiasmo della gente la conclusione della manifestazione trentina.
Ornella Mortagna, ultima arrivata alla 43.a Marcialonga di Fiemme e Fassa, giunge al traguardo come se fosse alla… Marcialonga Story, con abbigliamento ad hoc, cappellino in stile vintage e gonna lunga, bastoncini d’epoca e sci di fondo non proprio all’ultimo grido, ma… poco importa. Arrivare ultimo alla Marcialonga crea il medesimo entusiasmo del primo classificato, a dimostrazione di quanto la manifestazione trentina sia speciale. Cosa significhi arrivare alla Marcialonga dopo i “bisonti” ce lo spiega proprio lei, Ornella Mortagna, giunta al traguardo alle 19.15’03”, dopo 10 ore, 10 minuti e 22 secondi: “Marcialonga è una festa nella festa.
Arrivare ultimi alla Marcialonga significa arrivare primi, mi sono goduta il percorso fino in fondo, fermandomi a lungo a tutti i ristori! Sono sposata con Mario, anch’egli concorrente della Marcialonga, ho anche due bellissime figlie, una ha fatto la Marcialonga Light di 45 km, l’altra ha partecipato alla Marcialonga Young. Ammetto di allenarmi pochissimo, ma il sabato e la domenica gli sci di fondo sono d’obbligo!”. Occhi lucidi anche per la figlia Noemi: “Sono arrivata 9.a di categoria e 38.a fra le donne, lo sci di fondo in famiglia l’abbiamo sempre praticato, io e mia sorella abbiamo sempre fatto agonismo ed ora ci siamo dati alle lunghe distanze.
Facciamo parte dell’Enal Sport Villaga, lo Sci Club di Feltre”. Un tripudio d’amore, tante le coppie giunte al traguardo mano nella mano poco prima della Mortagna, con relativo bacio finale a coprire la stanchezza. Ad accogliere l’ultima arrivata anche il presidente Marcialonga, Angelo Corradini, pienamente consapevole di ciò che la Marcialonga è in grado di offrire, per giunta non sorpreso del successo ottenuto e della pioggia di complimenti: “Abbiamo qui davanti a noi Ornella, la concorrente finale che si è divertita tantissimo, anche noi lo abbiamo fatto, lavorando sodo, ma ne è valsa la pena, senza l’aiuto di tutti non ce l’avremmo fatta, la collaborazione generale ha portato a questo risultato. Fatico ad autocelebrare Marcialonga, ma abbiamo fatto un’altra anteprima mondiale, nessuno fino ad ora è riuscito a compiere imprese di questo genere nel nostro sport, siamo onorati di averlo fatto. Già nell’anno 1976 i nostri predecessori e chi ha lavorato prima di noi erano stati capaci di creare anteprime mondiali, creando il tratto Moena-Predazzo con neve riportata dai passi, ricordo con piacere Nele Zorzi, Arrigo Delladio, in grado di realizzare un evento straordinario, noi abbiamo costruito qualcosa su ciò che loro hanno fatto”. Silenzio ed entusiasmo si sono uniti, per alzare lo sguardo verso il cielo ed i fuochi d’artificio, sulla 43.a “gioia” di Fiemme e Fassa è calato il sipario.
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