Domenica 16 luglio 2017 a Ziano di Fiemme Il Decanato di Fiemme propone un percorso…
Questo week end ha imperversato su quotidiani e telegiornali la notizia dell’entrata in vigore in Piemonte della nuova legge regionale che rende obbligatorio possedere una polizza di RC per poter accedere alle piste da sci.
24hAssistance è la società leader in Europa nelle assicurazioni per lo sci e lo snowboard con i prodotti “Snowcare” e “Multisport” che solo in Italia assicurano oltre un milione di sciatori ogni anno attraverso oltre 90 comprensori sciistici.
Interviene sul tema Matteo Fossati, fondatore di 24hAssistance: “Sono contrario all’assicurazione RC obbligatoria in Piemonte. Con questa legge non si dà un’immagine positiva dello sci e non si aumenta la sicurezza sulle piste. Rendere l’assicurazione obbligatoria non aiuta a creare la cultura della sicurezza e della responsabilizzazione dello sciatore, ma anzi si incentiva l’azzardo morale e la possibilità di frodi. Ci sono molte ragioni per opporsi duramente a questa legge”
1. Il rischio di scontro tra sciatori sulle piste da sci è molto basso, solamente lo 0,3% degli infortuni sono incidenti tra sciatori con conseguenze medio gravi. In tutta Italia muoiono 5 persone all’anno per scontro tra sciatori. Spesso per scarsa conoscenza si hanno delle paure, dei preconcetti, delle opinioni che sono distanti dalla realtà, fondate solo su sensazioni o passaparola. La realtà è che lo sci è uno sport meno rischioso di tanti altri. Il costo sociale degli infortuni sulle piste da sci è largamente inferiore al beneficio sanitario che se ne ricava a livello nazionale, pertanto lo sci è uno sport “raccomandato” (Fonte Rapporto S.I.Mon., Istituto Superiore di Sanità, 2007);
2. L’80% degli sciatori in Italia è assicurato per la RC (tra polizze personali, tessere associative, polizze incluse nel pacchetto viaggio, assicurazioni acquistate insieme allo skipass etc.);
3. Centrare il problema della sicurezza in pista sul casco e sull’assicurazione deresponsabilizza lo sciatore. E’ come dire “mettiti il casco, assicurati e poi non preoccuparti, se investirai qualcuno non ti farai male e qualcuno pagherà i tuoi danni”. L’assicurazione non è una medicina per la sicurezza, l’assicurazione non contribuisce alla sicurezza sulle piste da sci ma interviene quando la sicurezza ha fallito. Piuttosto che imporre casco e assicurazione bisognerebbe invece cercare di educare alla cultura della montagna, del rispetto degli altri sciatori, del controllo dei propri mezzi senza dover sempre e per forza tentare di superare i propri limiti;
4. In un mercato sempre più competitivo, ancor di più in momenti di crisi, l’aumento del costo dello skipass per comprendere l’assicurazione potrebbe portare alla diminuzione della competitività dell’offerta;
5. Nel medio-lungo periodo il costo della polizza esploderebbe perché in mancanza del sistema di controllo del bonus-malus (come avviene nell’auto) l’esperienza ci insegna che le truffe esploderebbero e le cadute accidentali si trasformerebbero “magicamente” in scontri tra sciatori;
6. In nessun paese dell’arco alpino esistono norme sulla materia assicurazione-sci e questo tema dovrebbe essere affrontato a livello comunitario nell’interesse di tutto il sistema. Cosa accadrà allo sciatore che dalla Francia arriverà in Vialattea? Ma ancora peggio cosa accadrà allo sciatore di Gressoney che si ritroverà in Piemonte e dovrà sapere che cambiano le leggi e gli obblighi quando passa da una regione all’altra? E a quello che fa il Sella Ronda? Lo sci non dovrebbe avere confini normativi nazionali e tantomeno regionali o provinciali;
7. Esistono altre attività ed altri sport che hanno un rischio maggiore (ad esempio il calcio è 4 volte più rischioso dello sci – Fonte Università di Venezia, 2003) eppure non hanno nessun obbligo assicurativo; dimostrazione ne è il fatto che in nessun Paese al mondo esiste un provvedimento di questo genere.
8. Infine bisogna considerare che in Italia, come in tutte le altre Nazioni Europee, tutti gli sciatori già oggi hanno la possibilità di assicurarsi in maniera estremamente semplice: skipass, internet, SMS, tessere associative, agenzie tradizionali. Non si tratta di un mercato in cui il consumatore ha problemi trovare la copertura più adeguata.
1. IL RISCHIO DI SCONTRO TRA SCIATORI SULLE PISTE DA SCI E’ MOLTO BASSO
Sport | Fattore di rischio |
Calcio |
41 |
Ciclismo |
18 |
Snowboard |
13 |
Sci alpino |
10 |
Fonte: Mazzonetto-Chiapponi Università di Venezia, 2003 |
In passato alcuni tentativi di rendere l’assicurazione obbligatoria si sono arenati di fronte al paragone con gli sport per i quali ha senso un’assicurazione obbligatoria che sono quelli pericolosi (come la caccia) o che sia pure con minore pericolo si svolgono entro aree non aperte al pubblico (come il golf). Non è evidentemente accostabile a questi il caso degli sport della montagna. Infatti, detto che lo sci si svolge in aree accessibili in regime di controllo stabilito dalla legge, bisogna segnalare che secondo tutte le ricerche scientifiche, ultima e più importante l’indagine epidemiologica S.I.Mon. realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con A.N.E.F., Carabinieri, Polizia, aziende sanitarie locali, 24hassistance ed altri partner di rilievo, lo sci è uno sport con un fattore di rischio inferiore a calcio e ciclismo, sport per i quali non si è mai pensato a una forma di assicurazione obbligatoria.
Nel panorama degli infortuni sulle piste da sci gli scontri tra sciatori rappresentano l’11,3% degli eventi (valore stabile negli ultimi 6 anni). Il 71,4% delle persone che hanno un incidente in pista riportano lesioni che rendono necessario rivolgersi ad una struttura sanitaria e di questi solo il 4,4% viene ricoverato (infortuni medio-gravi). Questo significa che solamente lo 0,3% degli infortuni sulle piste da sci sono originati da scontro tra sciatori ed hanno conseguenze tali da richiedere un ricovero in ospedale (Fonte Rapporto S.I.Mon., Istituto Superiore di Sanità, 2007).
Fonte Rapporto S.I.Mon., Istituto Superiore di Sanità, 2007 |
Se analizziamo il caso peggiore, la morte, su base nazionale si registrano in un anno circa 40 morti (Fonte Rapporto S.I.Mon., Istituto Superiore di Sanità, 2007) per un fenomeno che coinvolge 1.853.000 sciatori (Fonte AC Nielsen, 2004) e 461.000 snowboarder (Fonte AC Nielsen, 2004) che danno origine a oltre 20.000.000 di giornate sci in un anno. Di queste morti oltre il 60% sono dovute a malore, tipicamente infarto; gli incidenti mortali originati da scontro tra sciatori sono circa 5 in un anno. Per avere dei termini di riferimento in Italia muoiono circa 8.000 persone all’anno per incidenti domestici, 3.000 per incidenti automobilistici e 20 per valanga.
Incidenti | Mortalità | |
Domestici |
8.000 |
|
Automobilistici |
3.000 |
|
Piste da sci |
40 | |
Valanghe |
20 |
|
Scontri tra sciatori |
5 |
Fonte Rapporto S.I.Mon., Istituto Superiore di Sanità, 2007
2. L’80% DEGLI SCIATORI IN ITALIA E’ GIA’ ASSICURATO PER LA RC “IN PISTA”
Da rilevazioni che abbiamo effettuato durante la stagione sciistica 2007/2008 in alcune stazioni sciistiche nostre partner, la percentuale di sciatori con assicurazione RC sulle piste è mediamente del 80%, solo il 20% degli sciatori è in pista senza una assicurazione. Le principali formule assicurative sono:
Assicurazioni personali RC generiche | La polizza RC del capofamiglia o la multisrischi dell’abitazione. Quasi il 90% degli stranieri del centro-nord Europa che vengono a sciare in Italia (Germania, Olanda, Norvegia, Svezia, Danimarca, Inghilterra) sono assicurati da queste polizze che hanno una diffusione quasi totale. | |
Assicurazioni specifiche per lo sci | Esistono molte polizze annuali che si possono acquistare online, negli sci-club e nei centri sci. | |
Assicurazioni incluse nelle tessere associative | Tutti gli associati alla F.I.S.I. sono assicurati (da soli rappresentano il 10% circa delle giornate sci). Anche i soci UISP sono assicurati, così come gran parte degli iscritti agli sci club. | |
Assicurazioni incluse nei pacchetti viaggio | I pacchetti viaggio sia Italia su Italia che Estero su Italia includono sempre una polizza assicurativa. | |
Assicurazioni incluse nelle carte di credito | Alcune carte di credito includono una polizza se lo skipass è acquistato con la carta (molto diffuso per gli sciatori Francesi). | |
Assicurazioni incluse in servizi collegati (promozioni) | Chi affitta gli sci in una delle principali catene di noleggio presenti in Italia ha in omaggio la polizza di RC per tutta la durata del noleggio. Chi si abbona ad una famosa rivista di sci italiana ha in omaggio una polizza RC per tutta la stagione. Sono molte le promozioni in questa direzione. |
|
Assicurazioni acquistate insieme allo skipass | Chi non ha un’assicurazione tra quelle qui sopra normalmente acquista la polizza insieme allo skipass (disponibile nel 80% delle stazioni italiane) | |
TOTALE | 80% DEGLI SCIATORI OGGI E’ ASSICURATO | |
Per i motivi di cui sopra il fatto che in una determinata località il 5% o il 30% degli sciatori acquisti l’assicurazione insieme allo skipass non significa affatto che il restante 95% o 70% sia privo di coperture. Anzi!
Le località dove abbiamo percentuali di vendita minori nella maggior parte dei casi sono quelle dove hanno una percentuale maggiore di sciatori che per i motivi sopra esposti non hanno bisogno di comprare l’assicurazione insieme allo skipass: hanno già la propria polizza, arrivano con viaggi organizzati, sono sciatori abituali etc.
La tragedia avvenuta il giorno di Natale 2008 ad Obereggen ne è un esempio; il ragazzo investitore non aveva acquistato l’assicurazione insieme allo skipass, qualcuno ha scritto “ecco ci sarebbe voluta l’assicurazione obbligatoria e non sarebbe fuggito”. Niente di più falso! Il ragazzo era assicurato, la sua famiglia era coperta da un’assicurazione RC del capofamiglia. L’assicurazione non avrebbe potuto cambiare in nessun modo il corso degli eventi.
Su scala internazionale la percentuale di sciatori assicurati per la RC è in linea con quella Francese e Svizzera.
Introducendo un’assicurazione obbligatoria inclusa nel costo dello skipass gli sciatori pagherebbero due volte lo stesso servizio, ripetendo un fenomeno tipicamente italiano per cui a una generale scarsa propensione assicurativa fa da contrappeso la duplicazione di coperture vendute forzatamente. Ancora una volta semplificare proponendo un obbligo assicurativo in base all’errata percezione di un rischio, si tradurrebbe in una beffa al consumatore che finirebbe nel giro di pochi anni per pagare più di una volta la medesima copertura assicurativa.
3. Deresponsabilizazione delLO sciatore
La sicurezza sulle piste da sci è la risultante di una serie di fattori:
§ Conoscenza dell’attività sciistica e dei rischi connessi;
§ Rispetto degli altri sciatori;
§ Corretto insegnamento delle tecniche dello sci, capacità di controllo dei propri mezzi;
§ Conoscenza e rispetto dei propri limiti;
§ Adeguata preparazione fisica;
§ Manutenzione regolare dei materiali utilizzati;
§ Perfezionamento della segnaletica;
§ Formazione del personale che opera a diverso titolo sulle piste.
L’assicurazione rappresenta solo un fattore di completamento della protezione dal rischio imponderabile, non contribuisce alla riduzione degli infortuni e degli incidenti. Incentrare l’argomento sicurezza sull’assicurazione finirebbe per fare tralasciare la responsabilizzazione del singolo sciatore in merito a tutti gli altri fattori. E’ del tutto evidente che uno sciatore occasionale privo di una minima preparazione atletica e dotato di attrezzatura obsoleta e mal controllata non risolve il problema della sicurezza assicurandosi!
4. PERDITA DI COMPETITIVITA’ DELL’OFFERTA
Non si deve dimenticare che nel mercato mondiale del turismo, sempre più competitivo, i costi e i margini di guadagno sono sempre più ridotti, e un aumento anche contenuto dei costi degli skipass si tradurrebbe in una perdita di competitività del prodotto se non armonizzato a livello europeo. Si potrebbe obiettare che pochi euro non cambiano di molto la sostanza oppure dire che nel settore auto non è l’autostrada a pagare l’assicurazione ma l’automobilista, ma occorre rispettare le proporzioni: l’auto è un fenomeno sociale di eccezionale rilevanza ed una necessità quotidiana, lo sci un bellissimo sport praticato nella natura.
5. ESCALATION DEL COSTO DELLA POLIZZA NEGLI ANNI
Negli anni ’80 ci sono già state sia in Italia che in Francia delle esperienze molto negative di assicurazione inclusa insieme allo skipass. Un’assicurazione vissuta come una tassa non funziona. Nell’auto il sistema del bonus-malus protegge dalle frodi, altrimenti ogni volta che si fa un danno alla macchina sarebbe conveniente dire di avere avuto un incidente con un amico. Cosa accadrebbe se non aumentasse l’assicurazione in caso di incidente? Nello sci questo sistema non è applicabile ed è per questo che polizze incluse nello skipass portano nel medio-lungo periodo all’esplosione delle frodi; chi si fa male da solo cadendo in pista dichiara poi di essere stato investito e così gli scontri tra sciatori passano dal 11,3% attuale al 15….20…25%. Fino al momento in cui la polizza arriva ad un costo non più sostenibile e si pone il problema di come fare a togliere un servizio che ormai il pubblico da per scontato. Oggi, eccetto la Vialattea e qualche micro stazione Italiana e Francese, non esiste nessun grande comprensorio sciistico in tutto il mondo che includa l’assicurazione nello skipass. Non per mancanza di innovazione ma anzi per l’esperienza (negativa) dei grossi comprensori che l’hanno fatto in passato.
6. DiSAGIO E CONFUsIONE TRA GLI SCIATORI
Per l’utenza straniera si deve rilevare che esistono situazioni differenti: i turisti provenienti dal nord Europa hanno mediamente coperture più elevate degli italiani, mentre i turisti provenienti dall’Europa dell’Est spesso sono meno garantiti. Ma al di là delle polizze personali tutti i viaggi organizzati prevedono già delle polizze incluse nel pacchetto. Come evitare che un aumento indiscriminato si traduca in uno svantaggio competitivo per le nostre località montane rispetto ai tanti cugini dell’arco alpino? E ancora: lo sciatore svizzero o francese che arriva sul versante italiano di comprensori transfrontalieri o lo sciatore italiano che passa da una regione all’altra sugli sci (ad esempio da Gressoney ad Alagna), dovrebbe essere fermato per controllare la consistenza della sua copertura assicurativa? Dopo avere abolito il controllo di frontiera della carta verde automobilistica si vorrebbe forse introdurre il controllo di frontiera dello skipass ?
7. Eccesso di obblighi assicurativi
In Italia esistono 46 forme di obbligo assicurativo della responsabilità civile, e non si sente il bisogno di aumentarle! In nessun Paese al mondo esiste un provvedimento di questo genere, nemmeno in nazioni dove lo sci è lo sport più praticato. Viviamo in un mercato globale ed ipercompetitivo dove argomenti così influenti dovrebbero essere armonizzati a livello internazionale, e per noi europei primariamente comunitario.
8. Esistenza di formule assicurative adeguate
Infine bisogna considerare che in Italia come in tutte le altre Nazioni Europee tutti gli sciatori già oggi hanno la possibilità di assicurarsi in maniera estremamente semplice contro i principali rischi derivanti dalla pratica dello sci. L’offerta è molto ampia, da parte di diversi assicuratori, ed è regolata dalle leggi del libero mercato! Ad esempio in molte località sciistiche Italiane e Svizzere è possibile acquistare direttamente alle casse degli impianti di risalita insieme allo skipass o anche via SMS
la polizza Snowcare di 24hAssistance con un piccolo supplemento di 2,50€ al giorno (4CHF al giorno in Svizzera).
La polizza Snowcare comprende: Responsabilità civile per danni a persone terze, responsabilità civile per danni a cose di terzi, tutela giudiziaria, spese di soccorso in toboga, spese di soccorso in elicottero, spese mediche d’urgenza, autista a disposizione, rimborso skipass per infortunio, rimborso skipass per meteo avverso, rimborso noleggio materiale da sci per infortunio, rimborso lezioni di sci per infortunio, rientro sanitario.
Matteo Fossati Fondatore 24hAssistance |
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