L’Italia invecchia, nati in calo e popolazione in aumento grazie agli immigrati. Dati Istat.

Da il 20 febbraio 2010

Anziani L’Italia invecchia, nati in calo e popolazione in aumento grazie agli immigrati. Dati Istat. In Italia 1 su 10 è straniero. La popolazione in Italia tocca quota 60 milioni, 387mila al 1 gennaio 2010. Sono i dati dell’ultima rilevazione Istat che sottolinea come nel corso del 2009 si sia registrato un tasso di incremento del 5,7 per mille. Ma per il terzo anno consecutivo la popolazione di cittadinanza italiana è in diminuzione (56 milioni 108 mila), scesa di circa 46 mila unità (-0,8 per mille) rispetto all’anno precedente, mentre aumenta la quota degli immigrati che sono oggi circa 4 milioni 279 mila a risiedere con un incremento di 388 mila unità (per un saldo totale del 10%) rispetto al 1 gennaio 2009.E se gli italiani sono sempre più vecchi tanto da far registrare nell’ultimo anno 588 mila decessi, per un tasso di mortalità pari al 9,8 per mille, il più alto mai registrato nel dopoguerra, le donne italiane fanno meno figli delle straniere: nel 2009 hanno procreato mediamente 1,33 figli ciascuna, contro i 2,05 figli per donna delle cittadine straniere. Il contributo delle donne straniere all’indice di fecondità nazionale (1,41 figli) è valutabile nella misura del 12%, in crescita di due punti percentuali rispetto al 2008.La popolazione in età attiva  mostra un incremento, perlopiù frutto delle migrazioni dall’estero, di circa 176 mila unità, giungendo a rappresentare il 65,8% del totale. I giovani fino a 14 anni di età aumentano di circa 53 mila unità e rappresentano il 14% del totale. Le persone di 65 anni e più risultano in aumento di 113 mila unità e sono giunte a rappresentare il 20,2% della popolazione.I cittadini stranieri sono in costante aumento e costituiscono il 7,1% del totale. La dinamica migratoria è ancora una volta determinante ai fini della crescita demografica. Il saldo migratorio netto con l’estero è pari al 6,4 per mille, mentre il saldo naturale è negativo e pari a -0,3 per mille, a causa di un aumento dei decessi in presenze di una diminuzione delle nascite rispetto al 2008.

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