Il gioco, denominato Vinci per la Vita (Win for Life), e' stato studiato a sostegno…
Il grido d’allarme è unanime: «Le api stanno morendo in tutto il mondo, soprattutto nelle campagne».
È il grido d’allarme degli apicoltori di tutti i Continenti riuniti a Torino per ’Terra Madrè. Sotto accusa le nuove e potentissime molecole neurotossiche, usate massicciamente su tutte le coltivazioni. Per difendere le api gli apicoltori hanno creato una rete internazionale che riunisce le comunità del miele di tutto il mondo con l’obiettivo di dar vita ad un manifesto dell’apicoltura «buona, pulita e giusta».
«Le api riflettono il degrado del nostro pianeta – affermano gli apicoltori – esseri indispensabili, caratterizzati da una complessa e fragile organizzazione ci dicono che bisogna cambiare comportamenti». «Le nuove molecole neurotossiche – sostiene Francesco Panella, presidente dell’Unione Nazionale degli Apicoltori Italiani – usate in modo crescente su tutte le coltivazioni sono così potenti, in dosi infinitesimali, da trasformare la linfa vitale, per tutto il ciclo della pianta, in subdolo insetticida» La morìa delle api suggerisce scenari da incubo, come quello profetizzato da Albert Einstein: «Se l´ape scomparisse dalla faccia della terra all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita». Senza gli insetti che impollinano i fiori non cresceranno più i frutti, e questo può essere l’effetto domino che mette a rischio l’intero ecosistema.
Anche in Italia il problema è grave, pare che le api si siano ridotte del 30-50%. infinitesimali, da trasformare la linfa vitale, per tutto il ciclo della pianta, in subdolo insetticida». Identico l’allarme degli apicoltori dei vari paesi: le api muoiono ovunque dalla pampa argentina, ridotta a una landa di monocoltura di soia Ogm irrorata dagli aerei in continuazione con diserbanti, agli Usa dove immensi territori sono destinati unicamente alla coltivazione di mais per fare girare i motori a scoppio, alla foresta amazzonica disboscata e trasformata in coltura di canna da zucchero, agli stati del Nord dell’India che hanno visto il crollo della produzione di miele selvatico per l’eradicazione delle essenze spontanee trasformate in carbone, ai meleti del nord Irlanda che non producono più per mancanza di insetti impollinatori, al crollo di produzione per mancanza d’api delle coltivazioni di cetrioli del North Carolina.”
Nel frattempo vi segnalo l’iniziativa che abbiamo intrapreso per protestare contro l’uso di neonicotinoidi in agricoltura e per chiederne il divieto in base al Principio di Precauzione. Questi prodotti, utilizzati nella nostra zona per debellare lo scafoideo vettore della flavescenza dorata della vite, sono causa di grave intossicazione acuta e/o cronica a carico delle api, nonché di moria e costituiscono anche un rischio per la salute umana come risulta dagli studi scientifici. Siamo una coppia di apicoltori dell’astigiano e stiamo facendo lo sciopero dalla fame dal 4 luglio davanti all’Assessorato Agricoltura della Regione Piemonte.
Sul sito http://www.rfb.it/bastaveleni sono riportate tutte le notizie sull’argomento e un appello al quale vi preghiamo di aderire e far aderire. A oggi ci sono circa 2500 adesioni che vale la pena di leggere per rendersi conto dei pensieri di coloro che rappresentano il cuore pulsante del buon senso, della legalità e della lealtà all’indirizzo del territorio su cui si vive e della vita stessa.
Le adesioni da qualche giorno arrivano anche da apicoltori e cittadini di altri paesi europei tra cui Francia, Belgio, Scozia, Inghilterra, Germania, Polonia e si sono aggiunti anche da USA e Canada.
Grazie se vorrete gentilmente divulgare la notizia: E’ nell’interesse di tutti essere in tanti per poter indurre chi di dovere a prendere immediatamente provvedimenti per salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini.
Cordialità.
Marisa Valente 334 3403464
Renato Bologna 320 8310702
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