Le conseguenze della morte di Eluana: Quando si varca una soglia si sfonda una diga.

Da il 8 febbraio 2009

13722 Le conseguenze della morte di Eluana: Quando si varca una soglia si sfonda una diga.

… then your children will be next”. (E se potete tollerare tutto questo, poi i vostri figli saranno i prossimi). Il famoso manifesto della Guerra Civile spagnola, con il bambino sotto il volo mortifero dei bombardieri, descrive in una frase lapidaria “le conseguenze” della condanna a morte di Eluana, a cui pochi pensano. Quando infatti si varca una soglia o si sfonda una diga, quello che verrà dopo è inimmaginabile. E certo non è una bella pagina nella storia dell’umanità. Alla faccia del progressismo, dei diritti umani e della “hybris” dell’uomo che si fa da sé. Poi c’è chi si scandalizza se un branco di ragazzi strafatti di spinelli danno fuoco a un Indiano. E’ la stessa logica, la vita può non aver valore. E i nostri figli saranno i prossimi.

Ha così commentato E. Leonardi di CulturaCattolica.it ed è un monito terribile.

Aggiungo qui alcune della mail inviate dai miei amici per difendere la vita di Eluana:

Alla segreteria de “La quiete”
 ”Chi di spada ferisce di spada perisce”.

Eluana è viva. Nessuno tocchi Abele.

gent.le clinica

Sono venuta a conoscenza che la vostra struttura si dispone a dare la morte per incuria ad una ricoverata, a tal scopo prelevata da un’altra struttura dove era invece curata. Mi chiedo cosa possa spingere persone che hanno dedicato la loro vita alla cura di altri esseri umani ad una azione così vile e crudele. Spero che vorrete ripensare allo scopo fondamentale della medicina, che è curare e non eseguire condanne a morte stabilite dalla magistratura. Per essere uccisi da una sentenza non occorrerebbe essere colpevoli di qualcosa? Almeno?

“Avevo fame e non mi avete dato da mangiare”…

Se Eluana fosse anoressica, sarebbe rispettato il suo desiderio di non cibarsi? No, vero?

Vi prego di ripensare a ciò che comporta la vostra decisione. State rendendo la vostra struttura un luogo di morte. Vi porteranno presto tutte le persone la cui esistenza non è più desiderabile, perché voi le uccidiate. Basterà una sentenza ad assolvervi?

Non dimenticate Norimberga.

All’attenzione del Sig. Questore di Udine
“Egregio Signor Questore,
si ha notizia che alla casa di cura ”
La Quiete” di Udine è stata trasferita la signora ELUANA ENGLARO, che vive in coma vegetativo persistente e che viene nutrita tramite sondino naso-gastrico. Poiché sarebbe in animo del padre e tutore della suddetta sospendere l’alimentazione e l’idratazione, ci rivolgiamo alla Sua cortese attenzione, affinché voglia vigilare per impedire qualsiasi azione che avrebbe come effetto inevitabile la morte della signora ELUANA ENGLARO. Vi è quindi il rischio concreto che si commetta un omicidio volontario ai danni di una incapace. E’ da notare che le persone che hanno dichiarato di voler sospendere alimentazione e idratazione alla suddetta signora non possono invocare nessuna delle cause esimenti previste dal codice penale.
Poiché la prevenzione dei reati è tra i compiti istituzionali dell’autorità
di Pubblica Sicurezza, confidiamo nella Sua pronta azione.

Lettera a  Avvenire:
Sembra che sia la volta buona, che la sentenza di morte venga eseguita. Provo rabbia e dolore, dolore per la vita che verra’ spenta, e per le tante altre che ne seguiranno, rabbia perche’ il futuro e’ nero, la societa’ in cui viviamo, plasmata dal cristianesimo, non perfetta certo, ma il meglio che la storia umana ha prodotto, si sta velocemente disfacendo in nome dell’individualismo, dell’apparenza e del culto del potere. Come si puo’ stracciarsi le vesti davanti alla violenza dei giovani e nello stesso tempo applaudire l’esecuzione di una donna indifesa? Avvenire e’ stata una delle pochissime voci a tenere alta la luce della ragione in questa e altre vicende, adesso vorrei che si continuasse a chiamare le cose con il loro nome: in italiano chi vuole che si uccida si chiama mandante, chi uccide materialmente si chiama assassino, chi esegue una sentenza di morte si chiama boia, chi collabora si chiama aiutante del boia: le persone che ricoprono e ricopriranno questi ruoli devono essere definiti con questi termini. Anzi, sarebbe interessante pubblicare nomi e cognomi degli esecutori e il ruolo che hanno giocato: per la storia, perche’ rimanga agli atti chi, con le sue mani, ha rotto la diga che il cristianesimo nei secoli ha eretto contro la barbarie innata nel profondo di ogni uomo.

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