PREDAZZO - Con voto unanime, il consiglio comunale di Predazzo, convocato lunedì sera per l’ultima seduta del…
PANCHIÀ – La nuova, definitiva adozione della variante al Piano regolatore per la centralina sul rio Cavelonte e l’approvazione del progetto esecutivo delle opere di difesa idrogeologica lungo il canalone della «Roa Grana». Sono questi i due argomenti principali discussi ed approvati mercoledì sera dal consiglio comunale di Panchià, riunito con nove consiglieri di maggioranza e l’intera minoranza. Per quanto riguarda la centralina, la variante era stata approvata lo scorso 4 dicembre e riguardava la diversa destinazione d’uso (da pascolo ad area per infrastrutture tecnologiche) di due zone destinate ad ospitare rispettivamente l’opera di presa a monte, con dissabbiatore, vasca di carico e camera a valvole, e l’edificio vero e proprio della centralina a valle. Favorevole il parere della Conferenza dei servizi, ma con due condizioni specifiche: la prima, con riferimento alla cartografia del Pguap (Piano generale di utilizzo delle acque pubbliche), riguarda la riduzione del sito destinato ad ospitare l’edificio, il quale deve essere localizzato esclusivamente nella porzione ricadente nell’area a bassa pericolosità idrogeologica; la seconda, di carattere cartografico, impone il rispetto della disciplina del piano generale, riportando gli ambiti fluviali nella cartografia della variante. la centralina infine dovrà essere assoggettata alla procedura di verifica per la valutazione di impatto ambientale. Di grande rilevanza per la sicurezza dell’abitato l’approvazione in linea tecnica del progetto relativo alle opere di tutela idrogeologica per la «Roa Grana», dopo i fenomeni franosi che si erano verificati il 2 settembre del 2005. Allora l’amministrazione comunale aveva realizzato subito i lavori di somma urgenza necessari per mettere in sicurezza la parte del paese interessata dalla colata di fango e detriti. Poi, nel febbraio del 2007, furono affidati all’ingegner Alessandro Pederiva ed al geometra Luca Martinelli la progettazione definitiva delle opere di difesa ed al geologo Marco Dal Din lo studio geologico di supporto. Il progetto definitivo è stato presentato ai competenti servizi, per le necessarie autorizzazioni, nell’estate di due anni fa. Il Servizio geologico ed il Servizio bacini montani hanno chiesto di apportare due modifiche: la sostituzione del previsto tubo interrato in calcestruzzo (50 cm di diametro), destinato al trasferimento della portata liquida di piena dal bacino di raccolta fino all’alveo del rio Bianco, con un canale di smaltimento a sezione rettangolare (60 per 160 centimetri le dimensioni), ispezionabile ed interrato, della lunghezza di circa 300 metri lineari e con una possibilità di accesso ogni 50 metri, attraverso un apposito chiusino di calata; inoltre lo spostamento verso valle della posizione del «vallo-tomo» previsto a protezione dell’hotel Panorama e della via Templari, in modo da mantenerlo nel settore incolto, vicino alla esistente strada tagliafuoco, al di fuori dell’area agricola di pregio. Le indicazioni sono state accolte all’unanimità. La spesa complessiva prevista è pari a 805.614 euro (582.180 per lavori, 223.334 per somme a disposizione), coperta per l’85% da contributo provinciale.
MARIO FELICETTI
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