RISULTATI AGGIORNATI ELEZIONE DEL PRESIDENTE: CLICCA QUI Nella Comunità territoriale della Val di Fiemme ha…
VALLE DI FIEMME – Alla fine, pur di salvaguardare le logiche di potere, si è deciso di fare harakiri. Tra la serata di venerdì e la mattinata di ieri è saltato tutto all’interno dello schieramento di centrodestra, mentre anche nel centrosinistra si registra la decisione di Walter Cappelletto di andare al ballottaggio da solo. Niente accordo tra le liste di Raffaele Zancanella e quelle di Luca Moser , dopo alcuni giorni di inconcludente tiramolla. Stessa la situazione (anche se con numeri diversi), per quanto riguarda una possibile intesa tra Cappelletto e Luigi Casanova . E a questo punto il candidato nettamente favorito per la presidenza della Comunità territoriale di Fiemme diventa lo stesso Cappelletto, che, nella prima tornata, ha ottenuto il 41,61% dei voti. Ma andiamo con ordine. Dunque innanzitutto la rottura tra Zancanella e Moser. Lo strappo si è consumato nella lunga serata di venerdì ed ha avuto il suo epilogo ieri mattina. Venerdì sera, si sono riuniti i candidati delle due liste di Zancanella per prendere una decisione definitiva. Una situazione delicata: da una parte coloro che volevano l’accordo con Moser, dall’altra chi invece non lo riteneva opportuno, dal momento che avrebbe determinato la necessità di dividere con altri il premio di maggioranza (60% dei seggi). Da questa premessa è nata la proposta che la coalizione di Moser ha giudicato «indecente»: non apparentamento ufficiale tra Zancanella e Moser, ma appoggio esterno con la garanzia per Moser di avere comunque i due assessorati richiesti. Non si capisce peraltro come, visto che, nell’ipotesi di un successo di Zancanella, la coalizione di Cappelletto farebbe comunque man bassa dei seggi attribuiti all’opposizione e quindi sarebbe necessario ricorrere almeno ad un assessorato esterno. Una «porcata» (così l’ha definita ieri mattina Moser) immediatamente respinta al mittente, dopo che era stata comunicata, con un sms, intorno alle 22.30. «È una questione di dignità» ha precisato lo stesso Moser. «Abbiamo ottenuto il 18,50% ed un eventuale accordo va fatto su basi serie e soprattutto alla luce del sole, non sottobanco. Altrimenti è meglio lasciar perdere. Senza dimenticare che l’invio delle decisioni delle liste Zancanella via sms è da considerare una ulteriore porcheria. Io il testo della comunicazione ce l’ho e sono pronto a renderlo noto in tutta la valle. Non siamo dei ricercatori di “carèghe” ad ogni costo». Alle 23.30 di venerdì, Moser ha inviato un’email a Zancanella da Reggio Emilia, dove si trovava per motivi di lavoro, con la conferma delle condizioni già espresse (un apparentamento ufficiale e due assessorati) e la richiesta di una decisione definitiva entro la mattinata di ieri. Un segnale forte dell’empasse è venuto ieri mattina da Zancanella, che ha annullato la conferenza stampa prevista alle 11. Dopodiché, alle 12, nulla si è mosso, per cui l’ex scario si presenterà da solo, rischiando la sconfitta per non contraddire le convinzioni espresse da qualche suo compagno di lista (non si fanno nomi, ma ufficiosamente sono piuttosto chiari), che, a questo punto, vorrebbe avere tutto e lasciare agli eventuali alleati solamente le briciole. Rischiando la debacle. Sull’altro fronte, è praticamente successa la stessa cosa, con Casanova che non ha avuto più alcun contatto da Cappelletto e una possibile alleanza a sinistra svanita nel nulla. Su questa scelta ha probabilmente influito la situazione di crisi del centrodestra, per cui Cappelletto, con tali premesse, è convinto di vincere comunque la partita.
MARIO FELICETTI
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