Il gruppo Predazzo di Ospitalità tridentina organizza oggi una celebrazione decanale, a partire dalle 20. Si tratta di una veglia…
PREDAZZO – «Acqua bene comune, ecopatrimonio dell’umanità. Liberiamo la vita dalla mercificazione». È un tema di strettissima attualità, del quale si è parlato anche nei giorni scorsi (sperando che il tutto non si risolva nel solito mare di chiacchiere) a Istanbul, nel corso del quinto Forum mondiale dell’acqua, concluso domenica scorsa. Su questo argomento, propongono una serata il Comune di Predazzo e l’Ordine Francescano secolare Minore, che a Predazzo ha una sezione coordinata da Marilena Lochman e che, come ogni anno, partecipa all’iniziativa nazionale denominata «Dipingi le piazze di pace», alla quale si associa fin dalla sua nascita (questo è il settimo anno) la Parrocchia, assieme alla Biblioteca. La stessa prende spunto dall’annuale messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace e sollecita un’azione decisa per sradicare la povertà e permettere a tutti l’accesso ai beni fondamentali. Il riconoscimento del diritto universale dell’acqua è appunto una delle sfide centrali dei nostri tempi. L’iniziativa dell’Ordine Francescano si apre domani sera con una veglia di preghiera presso la Cappella di Maria Immacolata e si concluderà domenica, alle 18.30, con la messa animata dal gruppo della catechesi. In mezzo, sabato alle 20.30, la conferenza presso l’aula magna del municipio, con la presenza di un relatore particolarmente autorevole. Si tratta del dottor Rosario Lembo , fondatore di Mani Tese, segretario del Comitato Italiano del Contratto Mondiale sull’Acqua, direttore dell’Università del bene Comune. Tra l’altro è un predazzano di nascita (classe 1948), anche se ha lasciato il paese, con la famiglia, in giovane età ed oggi vive a Milano. Il valore della serata è ribadito dal sindaco Silvano Longo . «Il precario stato di salute del nostro pianeta» scrive in una nota il primo cittadino «e l’ineffabile condizione di miseria e di degrado di talune aree della nostra terra, arbitrariamente impoverite e sottratte al riconoscimento dei più elementari diritti di sopravvivenza, ci impongono di mettere in campo valori nuovi, che contribuiscano a determinare una seria revisione degli stili di vita, oggi finalizzati soltanto a promuovere lo sperpero delle risorse ed il dissipamento dei valori. Occorre un radicale cambiamento di rotta della bussola etica, tale da saper restituire giusta dignità al fare dell’uomo». La cittadinanza è interessata a partecipare all’incontro. M. F.
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