Legge Cirinnà “Il giorno della vergogna!”

Da il 11 maggio 2016
prima i diritti dei bambini

L’approvazione del ddl Cirinnà è una “festa per tutti”, ha detto oggi il premier Matteo Renzi a proposito della legge sulle unioni civili.

Ma nonostante i taglia e cuci nel testo originario, che hanno smussato alcuni aspetti più controversi del ddl, l’opposizione al provvedimento è ancora ampia nella società civile. In una memoria presentata al presidente della Repubblica e a tutti i deputati, il Centro Studi Livatino e il Comitato Difendiamo i nostri Figli mettono in fila i punti che restano oscuri nel testo di legge.

La Cirinnà è “iniqua e incostituzionale”, è il punto fermo del documento sottoscritto da circa 600 giuristi 8 fra giudici costituzionali emeriti, magistrati ordinari, docenti di materie giuridiche e avvocati.

Il provvedimento, recita la nota, “introduce un regime identico a quello del matrimonio, riprendendo le formule del codice civile per l’unione fra coniugi: contro la Costituzione, che tratta in modo specifico la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.

Da questo punto di principio, si inficia il resto delle disposizioni della legge, spiegano i giuristi. A partire dalla maternità surrogata: “Con questa legge si apre la strada all’ammissibilità della ‘gestazione per altri’, una delle forme contemporanee di sfruttamento e di umiliazione della donna più gravi”.

Passando per uno degli aspetti più controversi, quello sulla stepchild adoption, che “priva il minore all’interno in una coppia omosessuale della varietà delle figure educative derivanti dal sesso diverso dei genitori”.

Le unioni civili inoltre introducono “il rischio di una deriva eutanasia”, “con la previsione – ampia e generica – di decisioni sul fine vita nei confronti del partner incapace”. Il tutto, conclude la nota, senza che in Parlamento si sia favorito un dibattito adeguato e democratico, culminato con l’apposizione al testo di legge del voto di fiducia.

Anche Scalfarotto festeggia e rilancia:  ”ora avanti con eutanasia e droghe libere”.

Chissà che anche questi temi, nonostante la loro delicatezza, alla fine non finiscano con l’essere imposti a colpi di fiducia.

Da oggi quindi, la coppia omosessuale è completamente paragonata alla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Lo stralcio della stepchild adoption (l’adozione del figlio del partner) dal testo della legge non ha modificato l’impianto generale della stessa e, anzi, sarà prossimamente fonte di altre preoccupazioni avendo il governo annunciato di voler rivedere la legge sull’adozione, appunto per permettere per quella via l’adozione da parte delle coppie omosessuali.

Il contenuto della legge ha gravissime conseguenze sociali. Il matrimonio e la famiglia sono potenzialmente distrutte. Tutto l’ordinamento giuridico, da una legge nazionale fino al regolamento di una scuola, dovrà essere inteso d’ora in poi come applicabile ad ogni tipo di famiglia. Tutte le politiche familiari – fiscali, abitative, scolastiche, giovanili, sanitarie …, dovranno essere svolte indifferentemente per le coppie eterosessuali sposate e con figli e per le coppie omosessuali naturalmente non fertili. L’omosessualità viene considerata utile per il bene comune e, quindi, dovrà essere insegnata nelle scuole accanto ad altre forme di relazione sessuale. Già oggi lo si fa ampiamente, ma di fatto. Da domani lo si dovrà fare di diritto.

La società viene concepita non come originata dalle famiglie, ma come una somma di individui che hanno diritto al riconoscimento dei loro desideri, qualsiasi essi siano, al di fuori di ogni norma naturale. Tra il potere politico che riconosce questi diritti e le lobbies che li promuovono si stabilirà una saldatura potente che stritolerà chiunque si ponga in mezzo. Non sarà più possibile parlare di bene e di verità nella sfera pubblica.

La strada è aperta all’approvazione di altre leggi nefaste e ingiuste, che stavano aspettando il lasciapassare della Cirinnà. Il ddl Fedeli, per esempio, che renderà obbligatorio l’insegnamento gender nelle scuole. Oppure il ddl Scalfarotto che impedirà di dire in pubblico ciò che si pensa a proposito dell’omosessualità e dell’omosessualismo. Si arriverà, come già ricordato sopra, all’adozione dei minori da parte di coppie omosessuali e, tramite la fecondazione eterologa, ormai completamente sdoganata dalle sentenze giudiziali e della Corte costituzionale, a forme di “famiglia” aperta e incrociata all’interno della quale i legami naturali saranno solo un ricordo.

Leggi anche: 

Le unioni civili diventano legge. Se fino a ieri -in assenza di regolamentazione- le coppie omosessuali venivano chiamate genericamente “famiglie”, da oggi possono essere definite solamente come“specifiche formazioni sociali”, come vuole la nuova legge. Vai all’articolo 

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Un Commento

  1. anna

    12 maggio 2016 at 12:30

    Sono una del family day. Ho ancora fiducia non nel governo che ormai è schierato per il pensiero unico, ma nei tanti italiani con ancora il cervello acceso e non imbottiti di spot televisivi. Credo ancora, per il bene di tutti,che si possa fermare questa corsa al massacro perchè se salta la famiglia siamo destinati alla solitudine e quindi esposti ancora di più all’indottrinamento di massa. I politici,ancora una volta, ci hanno dimostrato che siamo in un dittatura e non più in una democrazia

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