Sono numeri rilevanti quelli che animeranno la trentottesima edizione della 10 Giorni Equestre di Predazzo,…
A Predazzo i cavalli non saltano più, la “Dieci Giorni Equestre” rimarrà solo un bel ricordo nelle foto rimaste e nella memoria di quanti hanno seguito questi grandi eventi sportivi dedicati ai cavalli in tutti questi anni. Uno dei concorsi equestri più importanti e belli d’Italia, quello di Predazzo, non si farà più.
A dare la conferma è il presidente del comitato organizzatore della “Dieci Giorni Equestre”, Renato Dellagiacoma, che è anche presidente dell’Apt di Fiemme. Dellagiacoma lo ha annunciato con un certo dispiacere, la manifestazione è definitivamente cancellata dal palinsesto delle iniziative dell’estate, la causa è la mancanza di risorse finanziarie necessarie per lo svolgimento della manifestazione sportiva.
Il paese, prosegue Dellagiacoma, sembra addormentato e senza più motivazioni, anche da parte degli operatori turistici, il Comune fa quello che può, garantendo il suo sostegno soprattutto per la gestione di determinati servizi, la Provincia si è praticamente defilata o quasi. Avevamo proposto anche di programmare l’evento ogni due anni, chiedendo un contributo di 65.000 euro, ma la risposta è stata negativa, con l’Assessorato al Turismo che ce ne avrebbe garantito soltanto 26.000, cifra del tutto inadeguata all’impegno, meno della metà di quella che serviva. E così abbiamo dovuto prendere una decisione sofferta ma inevitabile. Un peccato per Predazzo e per Fiemme, ma, in queste condizioni, è impossibile continuare».
era una delle tappe dei Concorsi delle Valli Trentine, voluti da Claudio Betta, allora Assessore al Turismo della provincia di Trento. Artefice concreto della proposta fu il compianto Carlo Biffi, giornalista e, al tempo, a capo dell’ufficio stampa sia della FISE che del Concorso Internazionale di Merano, località, allora, punto di riferimento per il mondo dei cavalli, e di cui la “10 Giorni Equestre” ha ereditato la leadership in Trentino Alto Adige.
A Predazzo approda su iniziativa dell’allora (1976) sindaco Giacomo Boninsegna, che spinge la locale Azienda autonoma di Soggiorno, presieduta da Giulio Vanzetta, a sceglierlo come evento simbolo dell’estate di Fiemme. Il primo segmento della “10 Giorni Equestre” costituito da un Concorso Ippico nazionale di Formula 3, venne organizzato dal 14 al 17 luglio 1977, sotto l’esperta regia di Brigadoi Mauro, divenuto nel frattempo presidente dell’Azienda di Soggiorno e che aveva affinato la sua esperienza nel mondo dei cavalli in quanto titolare, insieme alla moglie Renate Seifert, di origine tedesca e con un diploma d’istruttrice ottenuto presso la scuola d’equitazione prussiana, del primo maneggio creato nelle valli di Fiemme e Fassa.
La titolarità organizzativa rimarrà in capo all’Azienda Soggiorno Alta val di Fiemme (all’inizio degli anni ottanta passata sotto la presidenza di Mario Felicetti), fino al 1989, anno in cui venne passata la mano ad un comitato apposito, l’ “Equitazione 1000”, con Arturo Boninsegna Presidente fino all’edizione del 2007.
La persona che accompagna, fin dalle origini, le sorti organizzative di quest’importante evento Equestre, assurto ormai a notorietà internazionale, è Guido Travaglia, che ha seguito con responsabilità di segretario generale, prima, e di Event Director, ora, tutte le vicende di questa importante e complessa manifestazione, cresciuta in questi cinque lustri come appuntamento sportivo, ma anche come fattore di crescita economica, sociale e culturale.
Tante sono le vicende che hanno accompagnato la 10 Giorni Equestre in questo ultradecennale vissuto sportivo: essa è un pezzo di storia dell’equitazione italiana, i binomi più famosi hanno gareggiato in Val di Fiemme alle pendici del Latemar e del Lagorai. Prima che entrasse in funzione l’attuale campo ippico de Le Fontanelle (1986), veniva utilizzato il campo di via Portela, all’ ingresso della borgata.
Esso era percepito, dagli addetti ai lavori come il più inglese dei campi italiani, e dove la passione di montare in un contesto di assoluto pregio ambientale faceva assorbire senza batter ciglio le asperità di un terreno very British! Un solo flash della memoria ne esalta la validità: e sono i percorsi impeccabili di Graziano Mancinelli su Ambassador, binomio che vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1972 di Monaco di Baviera, o la classe infinita del pluricampione Olimpico e mondiale Raimondo D’Inzeo, che vollero essere presenti a Predazzo nelle prime edizioni, seguiti dalle migliori amazzoni e cavalieri italiani.
Tanti appuntamenti, tante formule, tanti barrage, tanti i gran Premi, schiere di cavalli dall’Italia e dall’ Europa, la quale volle qui celebrare nel 1996 i campionati continentali delle giovani generazioni che a Predazzo consacrarono l’inizio di celebrate carriere che tuttora affascinano gli spettatori di Aachen, così come di Hickstead, di Piazza di Siena in Roma o di Goteborg, in circuiti quali la FEI World Cup o il Global Champions Tour .
Un Passato di cui essere giustamente orgogliosi, la consapevolezza di aver tanto dato e aver moltissimo ricevuto, patrimonio indispensabile per costruirei una progettualità che assicuri un avvenire da protagonisti al servizio dello sport del cavallo, rivelatosi formidabile ambasciatore per la promozione della val di Fiemme, una tra le più belle valli dell’arco alpino. Gli oltre 100 concorsi fin qui organizzati, e l’albo d’oro del derby, gara simbolo della 10 Giorni Equestre, ne sono la testimonianza più attendibile e concreta.
Il paese si chiede adesso che cosa succederà del campo di equitazione e già in Comune si parla della prospettiva di realizzare su quell’area un laghetto ed una zona lido per la stagione estiva, del tipo di quelli creati in alcune località dell’Alto Adige. Si parla di un bio-laghetto alimentato dal piccolo ruscelletto che scende dai prati di Loze proprio sopra la zona del Campo Ippico. Questa per ora sembra l’idea più gettonata per valorizzare durante l’estate, l’area verde dell’ormai ex campo ippico di Predazzo.
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