Giornata spettacolare alla 17° edizione de "La Sportiva Latemar Vertical Kilometer". Patrick Facchini si aggiudica…
Da oggi è aperto il nuovo Rifugio Torre di Pisa sul Latemar a quota 2671 mt.
Caldo, accogliente ed eco-sostenibile. Insomma, potremmo chiamarlo a tutti gli effetti un “rifugio-clima”. Il Rifugio Torre di Pisa, l’unico nel gruppo dolomitico del Latemar, è stato ristrutturato e ampliato seguendo i principi della sostenibilità ambientale.
Ha seguito i lavori la Rasom Case di Vita delle Valli di Fiemme e Fassa. L’azienda, conosciuta per la realizzazione di case-clima, si è specializzata anche nella ricostruzione dei rifugi di montagna dove, oltre a essere fondamentale l’eco-sostenibilità, c’è bisogno di un isolamento capace di non sprecare energia termica.
Il Rifugio Torre di Pisa, situato sulla sommità della cima Cavignon, a 2.671 metri sul livello del mare, deve il suo nome al pinnacolo dolomitico obliquo, alto una quarantina di metri, che sorge a poca distanza e che ricorda il celebre monumento della città toscana.
Nel rifugio si può trascorrere la notte per assistere all’alba che tinge di rosa tutte le Dolomiti. Da lassù si ammira una splendida vista sul versante meridionale delle cime del Latemar, sul Piz Boè, sul Pelmo, sull’Antelao, sull’imponente parete Sud della Marmolada, sulla Civetta, sulle Pale di San Martino, sul Gruppo del Lagorai e sul Gruppo Vallaccia Monzoni.
Il rifugio è stato sottoposto a radicali lavori di ristrutturazione la scorsa estate. Ora la sua riapertura è attesa nell’estate 2017, per la fine di giugno. È stata una vera impresa condurre i lavori di ristrutturazione a quella quota, senza poter contare sulla vicinanza di una strada, ma le difficoltà logistiche sono state superate con l’impiego di teleferiche ed elicotteri. “Per gli arredi e le rifiniture sono state chiamate aziende della Val di Fiemme – spiega Giuseppe Gilli, titolare della ditta Rasom -, con cui abbiamo un costante rapporto di collaborazione. I materiali utilizzati sono tutti naturali. È una struttura di pietra e legno, con un eccellente isolamento termico. Ci sarà un piacevole calduccio all’interno”.
Chi ricorda il vecchio rifugio, disposto su un unico piano, troverà un luogo totalmente diverso, disposto su due piani, con due tetti spioventi (uno più alto dell’altro) e un volume raddoppiato. I posti letto, circa 36, saranno nel piano superiore, suddivisi in due cameroni grandi e due più piccoli.
Lo spazio al piano terra, quindi, sarà dedicato al bar e al ristorante. Ovunque trionferà il legno di larice. Finalmente il rifugio potrà contare su un ottimo impianto di riscaldamento e sull’acqua calda, grazie a una termo-cucina e ai pannelli solari. Il tetto fotovoltaico infine garantirà la completa autonomia energetica.
“Sarà un altro vivere – sottolinea Antonio Gabrielli, titolare del rifugio -, non solo per noi che ci lavoriamo, ma soprattutto per chi lo visiterà. Con le nuove attrezzature potremo sicuramente migliorare il servizio”.
Fra le specialità tipiche proposte dal ristorante, le tagliatelle alla selvaggina o ai porcini, la gulaschsuppe, i canederli di speck in brodo, le braciole ai ferri e la polenta con spezzatino (o funghi o formaggio fuso o salsicce). Il rifugio potrebbe restare aperto fino a metà ottobre, ma la data dipenderà dalle condizioni del meteo. Durante l’inverno, quando il rifugio sarà chiuso, resterà aperto un bivacco per soccorrere gli scialpinisti o gli escursionisti che potrebbero aver bisogno di un riparo.
COME SI RAGGIUNGE
– Da Pampeago con la seggiovia Latemar si raggiungono i Rifugi Zischg e Ganischger, quindi si imbocca il sentiero 521 per il Passo Feudo e, quindi, il successivo sentiero 516 per il Rifugio Torre di Pisa (tempo di percorrenza: circa 2 ore).
– Da Predazzo gli impianti Latemar Montagna Animata portano al Passo Feudo, dove si prosegue per il sentiero 516 (tempo di percorrenza: circa 1 ora e 45 minuti). La salita fra il Passo Feudo e il Rifugio Torre di Pisa (difficoltà E) richiede attrezzatura adeguata e un po’ di allenamento.
ESCURSIONI DI FORCELLA IN FORCELLA, DAI CAMOSCI AI CAMPANILI
Per chi è arrivato al rifugio Torre di Pisa e vuole arricchirsi di nuovi e spettacolari panorami può proseguire fino alla Forcella dei Camosci. La discesa che porta a Obereggen si addentra fra le rocce e, con un po’ di fortuna, qui si possono ammirare due laghetti che talvolta si formano con il disgelo nella prima parte dell’estate.
Altrimenti si può proseguire fino alla Forcella dei Campanili da dove si possono ammirare alcuni pinnacoli e torrioni sul versante di Costalunga nonché lo splendido lago di Carezza nel bosco sottostante.
La vista si estende poi sul gruppo del Catinaccio e sullo Sciliar.
La forcella dei Campanili è anche punto di partenza per il “Sentiero attrezzato dei Campanili del Latemar”. Il percorso non è difficile, ma è consigliata un’attrezzatura adeguata e la guida di persone esperte.
Questo articolo è già stato letto 99321 volte!
Stefano
27 giugno 2017 at 14:33
Leggendo il vostro articolo riguardante la riapertura del rifugio Torre di Pisa completamente ristrutturato,modernizzato e molto accogliente noto che l’unica ditta citata e ringraziata per l’operato è la Rasom di Pera di Fassa. Non credo siano stati solo falegnami e carpentieri a partecipare al rifacimento del rifugio, ma anche altri artigiani come chi ha eseguito le opere murarie ecc…tutti meritano un grande grazie per aver lavorato con fatica ad una quota così alta rinunciando anche alle comodità che può dare il lavorare in paese o in valle…
La disponibilità data da chi ha partecipato alla meravigliosa ristrutturazione non per tutti è stata legata solamente ad un fine economico di guadagno, ma..l’avere nel cuore una grande passione per la montagna…che va conservata e valorizzata