"PARTO PER FIEMME" PROPONE UN RIMBORSO SPESE PER LE FAMIGLIE CHE SCEGLIERANNO DI ALLOGGIARE IN ALBERGO A MERANO…
“LA QUALITÀ DEL PERCORSO NASCITA NON DIMINUISCE IL DISAGIO DEL PARTO LONTANO DA CASA”
Nei giorni scorsi sui quotidiani locali si è tornato a parlare della questione punti nascita in Trentino, presentando i risultati di un sondaggio sul Percorso Nascita: “Parto lontano da casa, mamme soddisfatte” hanno titolato i giornali, riportando i dati presentati in un convegno sull’argomento tenutosi nei giorni scorsi.
Dati che emergono da un questionario di valutazione sulla qualità e la soddisfazione in merito alle cure prenatali in Trentino che, in realtà, non accenna minimamente, nelle 41 domande poste alle future mamme, alla sede del parto e alla “soddisfazione” avuta nel partorire lontano dalla propria valle.
Sono state poste domande che riguardano solamente il grado di soddisfazione percepito sulle cure prenatali, ma nulla si chiede su quell’aspetto estremamente delicato che riguarda il momento del parto, la lontananza da casa, il comprensibile stato d’ansia nel dover pensare di affrontare un centinaio di chilometri al sopraggiungere del fatidico momento, come nemmeno nulla si chiede sul grado di soddisfazione dell’intero nucleo famigliare sottoposto ad una sorta di allerta preventiva estremamente stressante. È chiaro che il questionario in oggetto aveva come scopo “solo” quello di capire il grado di soddisfazione riferito al Percorso Nascita, non bisogna però confondere quanto richiesto con la “soddisfazione” nel partorire lontano da casa.
Naturalmente, nel merito del Percorso Nascita, è positivo leggere della soddisfazione delle neomamme: vuol dire che sul territorio è presente una rete che funziona, dopo un periodo di grande confusione organizzativa con un punto nascita funzionante a ore alla quale si era aggiunta la scellerata decisione di togliere l’anestesista di notte. Viene da dire, quindi, che la realizzazione di questo Percorso Nascita non è altro che attività dovuta per garantire la qualità e sicurezza sulle cure prenatali.
C’è anche da aggiungere, però, che non stiamo assistendo a nulla di nuovo, visto che l’attività del Percorso Nascita è sempre stata il modo di lavorare ottimale nelle realtà di valle, pensato e strutturato ancora dal dott. Pedrotti, padre della neonatologia trentina e purtroppo sempre troppo poco ascoltato. Da sempre negli ospedali di valle la presa in carico delle future mamme avveniva in modo correttamente organizzato, con la sola grande differenza che i parti fisiologici potevano avvenire nell’ospedale vicino al domicilio delle persone.
Il buon lavoro del percorso nascita, che vale la pena ricordare opera anche nelle Valli di Fassa e Cembra, dovrebbe essere finalizzato al meglio dando la possibilità di partorire presso il nostro ospedale. Purtroppo, in virtù di una sorta di tecnicismo burocratico spinto all’eccesso, la sicurezza spesso citata non riguarda, come dovrebbe essere, le pazienti, ma chi deve erogare i servizi.
La deroga concessa a suo tempo al punto nascita del nostro ospedale è stata data in virtù delle particolari condizioni geografiche, con riferimento al decentramento dei servizi e le difficoltà nei collegamenti. Questa deroga non deve essere vista come una gentile concessione, bensì come un preciso dovere nei confronti dei cittadini.
Siamo ad un passo da una riapertura: ottimizziamo al meglio il lavoro del percorso nascita, ricreando quella fidelizzazione della nostra gente, che è sempre stato un grande vanto per noi. È importante anche ricreare all’interno della stessa struttura quel clima di appartenenza e di spirito di servizio, valore aggiunto per gli ospedali di valle.
Auspichiamo davvero che la frase “il cittadino al centro” non sia solo uno slogan, ma un preciso impegno nei confronti dei cittadini delle valli che spesso si trovano ad essere dei cittadini di serie B.
Giovanni Zanon
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