Valle di Fiemme, a 150 anni dalla scomparsa, il lupo è tornato a frequentare i boschi del Trentino

Da il 10 settembre 2009

Canis lupus laying Valle di Fiemme, a 150 anni dalla scomparsa, il lupo è tornato a frequentare i boschi del TrentinoLa conferma dalle analisi condotte dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale
DI UN LUPO I RESTI DI UN CANIDE RINVENUTI LO SCORSO AUTUNNO A VARENA
Per il Servizio foreste e fauna l’esemplare non proviene dalle Alpi occidentali. Contrariamente alle credenze non è un animale pericoloso per l’uomo ed appartiene ad una specie protetta. 
Le analisi genetiche hanno confermato quanto gli esperti ipotizzavano: i resti rinvenuti lo scorso autunno non lontano dal passo degli Oclini da cacciatori di Varena e dagli stessi segnalati all’Ufficio distrettuale delle foreste di Cavalese, appartengono ad un esemplare di lupo (Canis lupus). Il ritrovamento confermerebbe quindi anche alcune segnalazioni (avvistamenti) registrate negli ultimi anni nella zona, ma che non avevano sinora trovato riscontro. Il decesso dell’animale, per cause ignote, risalirebbe all’autunno 2007. Rimane da definire l’origine dell’animale che comunque, comunica il Servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, non proviene dalle Alpi occidentali dove la specie, spontaneamente ritornata da circa quindici anni, è in lenta espansione. Contrariamente alle leggende che lo circondano il lupo non è un animale pericoloso per l’uomo ed appartiene ad una specie che gode di particolari protezioni in base a normative europee, nazionali e locali.

Il responso delle analisi evidenzia che il lupo in questione non proviene dalla popolazione “italica” presente nell’arco Alpino centro occidentale (Canis lupus italicus). Sono dunque possibili due ulteriori spiegazioni circa l’origine del soggetto. Il lupo, in grado di compiere spostamenti anche di alcune centinaia di chilometri, potrebbe essere arrivato sin qui dalla popolazione presente in Slovenia, dunque da est, o potrebbe trattarsi di un esemplare proveniente da cattività. L’Ufficio Faunistico comunica che è in corso un confronto con i colleghi sloveni per verificare geneticamente se l’animale in questione appartiene alla loro popolazione. Esso rappresenta in ogni caso la prima segnalazione certa di lupo in provincia, a circa 150 anni dalla scomparsa della specie sul nostro territorio.
Come è noto il lupo dall’inizio degli anni ‘90 sta ritornando a popolare l’arco alpino, proveniendo dall’Appennino dal quale non è mai scomparso. Il fenomeno di naturale espansione sulle Alpi (nelle quali il lupo è sempre stato presente quale specie autoctona, propria dell’ecosistema alpino) ha portato alla costituzione, a cavallo tra il Piemonte e la Francia, di una popolazione che attualmente conta circa 150 esemplari. Alcuni individui hanno raggiunto anche i territori della valle d’Aosta, della Lombardia e della Svizzera ed è ipotizzabile che questa espansione verso est continui. Anche sul settore orientale dell’arco alpino si registrano le prime timide apparizioni di esemplari provenienti dalla popolazione che si trova in Croazia e nella Slovenia meridionale.
Il lupo, contrariamente a quanto potrebbero far pensare le leggende che lo accompagnano, è un animale che non rappresenta alcun pericolo per l’uomo. La specie è particolarmente protetta in base alle normative comunitarie, nazionali e provinciali.

Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento
 

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