Avvisi Parrocchie 14 – 21 ottobre. Don Tarcisio Guarnieri RIP

Da il 13 ottobre 2018
don tarcisio guarnieri

Con lunedì l’orario dei funerali è ad ore 13.30

Si ricorda la celebrazione feriale della S. Messa ad ore 17.00 presso la Casa di Riposo e la recita del S. Rosario tutte le sere : lunedì ad ore 20.00 nella chiesetta del cimitero, martedì, mercoledì e giovedì ad ore 20.00 in chiesa e venerdì ad ore 18.00 dove sono particolarmente invitati anche bambini e ragazzi

Anche quest’anno la nostra parrocchia aderisce all’iniziativa della Caritas decanale con la raccolta di indumenti usati naturalmente in buono stato e puliti; gli indumenti vanno inseriti negli appositi sacchetti e portati in canonica (sul retro in via Sottsass) sabato prossimo dalle ore 9.00 alle ore 17.00; i dettagli sono esposti all’albo esterno

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%name Avvisi Parrocchie 14 – 21 ottobre. Don Tarcisio Guarnieri RIPDomenica prossima è la giornata missionaria mondiale; in tale occasione siamo chiamati in modo particolare alla comunione nella forza della preghiera e alla condivisione della nostra “carità”

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A ricordo di don Tarcisio Guarnieri che ha dato moltissimo alla Parrocchia di Predazzo nei suoi primissimi anni di sacerdozio dove fu vicario parrocchiale dal 1977 al 1983, pubblichiamo di seguito un articolo del 2015 in occasione del suo saluto alla fine del mandato presso la Parrocchia di Mori.

Le sue parole in quella occasione ben riassumono lo spessore del grande uomo di Dio che fu, lasciando un segno indelebile a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo anche nella nostra Predazzo. Grazie don Tarcisio per la tua grande testimonianza umana e cristiana, ora veglia su tutti noi.

“ Mori, lo straziante addio di don Tarcisio

Oltre 400 fedeli hanno salutato il parroco all’ultima messa nella borgata. Lacrime e commozione: «Vi ho amato tutti»

Erano circa 400 le persone che, ieri pomeriggio all’oratorio, hanno voluto assistere all’ultima messa celebrata a Mori dal parroco don Tarcisio Guarnieri, prossimo al trasferimento (in seguito al quale assumerà un ruolo più defilato) deciso dalla curia con motivazioni legate alla salute precaria del religioso. Don Tarcisio, che verrà sostituito da don Augusto Pagan in arrivo da Roncegno, non ha nascosto il dolore per questa scelta subita controvoglia (e osteggiata invano anche con una raccolta firme da buona parte della comunità moriana), si è commosso più volte e non ha mancato di chiedere aiuti altolocati: «Dammi una mano – ha detto a gran voce durante l’omelia – Madonna di Montalbano. Dammi una mano».

Guarnieri ha fatto anche “mea culpa”: «Non sono stato sufficientemente paziente, non vi ho caricati di speranza, e per questo chiedo scusa a tutti, in particolare chiedo scusa a don Lorenzo (suo collaboratore in parrocchia, chiamato sull’altare e abbracciato tra lacrime e applausi). Gli ho dato anche dello zingaro qualche volta, ma oggi tocca a me diventare zingaro. Spero di godere della vostra comprensione. Anche noi preti siamo esposti alla fragilità e al peccato. Avrò questo perdono da voi? Lo avrò? (altro applauso, ndr.)». Poi, spazio all’amarezza: «È un momento di buio per me, il mio cuore è turbato. Il mio cuore è profondamente ferito. Ho un’immensa nostalgia di tutti voi, perché vi ho amato tanto.

Vedo il volto di ciascuno di voi, persone che mi hanno dato calore e che a mia volta ho cercato di amare. Ho cercato di sostenere le realtà più sofferte. Vi saluto ammalati, anziani, persone sole, famiglie in difficoltà, ospiti della casa di riposo e dell’Hospice, famiglie cadute in drammatici eventi luttuosi, giovani in cerca di senso per la vita, persone cadute nel vizio. Coraggio. E prego perché il Sinodo, superando la fredda legge, faccia prevalere la comprensione. Coloriamo il mondo con l’arcobaleno delle nostre diversità». Poi ringraziamenti a confratelli presbiteri, missionari, operatori pastorali, catechisti, sagrestani e a tutti i collaboratori nella vita oratoriale. E una richiesta: «Amate don Augusto, il mio successore, che ho conosciuto un pochino come uomo semplice, essenziale e sobrio. Un grazie di tutto cuore ai collaboratori in canonica.

Saluto tutti i bambini. Un abbraccio a tutti gli adolescenti, cercate un senso bello alla vostra vita. Un abbraccio a tutti i giovani che ho tentato di amare, osate volare alto. Ringrazio il polivalente volontariato di Mori e lo incoraggio a perseverare. Fraterna riconoscenza all’amministrazione comunale e al signor sindaco. Grazie a tutti i benefattori della comunità.

Ricordiamoci che l’amore è l’unica materia inossidabile. Vi ho voluto bene, un bene squisito, intenso, gratuito. Grazie e spero di poter, qui o altrove, rivedere ciascuno dei vostri volti». Emblematica la scelta della canzone seguente, “Io vagabondo”.  “  da Il Trentino 18 ottobre 2015.

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predazzo processione madonna rosario ottobre 2013 predazzoblog3 Avvisi Parrocchie 14 – 21 ottobre. Don Tarcisio Guarnieri RIP

a Fatima, nel 1917, durante tutta la notte tra il 12 e il 13 ottobre e tutta la mattina del 13 ottobre, cadde una pioggia continua, insistente e a tratti torrenziale.

 

Verso le undici e mezza arrivarono Lucia, Francesco e Giacinta, sotto la pioggia. Lucia domandò alla folla, che acconsentì, di chiudere gli ombrelli per recitare il rosario.

5b33cc37 img800 fatima il miracolo del sole tra scienza e fede 128512 Avvisi Parrocchie 14 – 21 ottobre. Don Tarcisio Guarnieri RIP
A mezzogiorno, come le altre volte, i veggenti notarono il riflesso di una luce e poi la Madonna sul querciolo:

 

Lucia: “Che cosa vuole da me Vostra Signoria?”

La Madonna: “Voglio dirti che facciano in questo luogo una cappella in mio onore, che sono la Regina del Rosario, di continuare sempre a recitare il rosario tutti i giorni. La guerra sta per finire e i militari ritorneranno presto alle loro case”.

Lucia: “Io avevo molte cose da chiederle. Se guariva alcuni malati e se convertiva alcuni peccatori …”.

La Madonna: “Alcuni sì, altri no. Bisogna che si emendino, che chiedano perdono dei loro peccati”. E, assumendo un aspetto più triste: “Non offendano più Dio nostro Signore, che è già molto offeso”.

Quindi, aprendo le mani, la Madonna le fece riflettere sul sole e, mentre si elevava, il riflesso della sua luce continuava a proiettarsi sul sole.

Lucia, a quel punto, esclamò: “Guardate il sole!”.

Scomparsa la Madonna nell’immensa distanza del firmamento, successivamente si presentarono agli occhi dei veggenti tre quadri, il primo simboleggiante i misteri gaudiosi del rosario, poi quelli dolorosi e infine quelli gloriosi(soltanto Lucia vide i tre quadri; Francesco e Giacinta videro soltanto il primo).

Apparvero, accanto al sole, san Giuseppe con Gesù Bambino e la Madonna del Rosario. Era la Sacra Famiglia. La Vergine era vestita di bianco, con un manto azzurro.

Anche San Giuseppe era vestito di bianco e Gesù Bambino di rosso chiaro. San Giuseppe benedisse la folla, facendo tre volte il segno della croce. Gesù Bambino fece altrettanto.

Seguì la visione della Madonna Addolorata e di Nostro Signore afflitto dal dolore sulla via del Calvario. Nostro Signore fece un segno della croce per benedire il popolo.

La Madonna non aveva la spada nel petto. Lucia vedeva soltanto la parte superiore del corpo di Nostro Signore.

Finalmente apparve, in una visione gloriosa, la Madonna del Carmelo, incoronata regina del cielo e della terra, con in braccio Gesù Bambino.

E mentre davanti agli occhi dei veggenti si svolgevano queste scene, la grande moltitudine, da 50 a 70 mila spettatori, assisteva al miracolo del sole.

Infatti, alla fine del colloquio di Lucia con la Madonna, nel momento in cui la santissima Vergine si elevava e in cui Lucia gridava “Guardate il sole!”, le nuvole si aprirono, lasciando vedere il sole come un immenso disco d’argento. Brillava con una intensità mai vista, ma non accecava. Tutto questo durò solo un attimo. L’immensa palla cominciò a “ballare”.

Come una gigantesca ruota di fuoco, il sole girava velocemente. Si arrestò per un certo tempo per poi ricominciare a girare su sé stesso vertiginosamente. Quindi i suoi bordi divennero scarlatti e si allontanò nel cielo, come un turbine, spargendo rosse fiamme di fuoco.

Questa luce si rifletteva sul suolo, sulle piante, sugli arbusti, sui volti stessi delle persone e sulle vesti assumendo tonalità scintillanti e colori diversi.

Animato per tre volte da un movimento folle, il globo di fuoco parve tremare, scuotersi e precipitare zigzagando sulla folla terrorizzata. Il tutto durò circa dieci minuti.

Finalmente il sole tornò zigzagando al punto da cui era precipitato, restando di nuovo tranquillo e splendente, con lo stesso fulgore di tutti i giorni.

Era finito il ciclo delle sei apparizioni della Madonna a Fatima.

Che lezione prendere, per i nostri giorni, dal messaggio di Maria a Fatima?

Nella quarta apparizione, quella del 13 luglio 1917, la Madonna, dopo aver tracciato un drammatico panorama, dopo aver ammonito su peccati, tradimenti e apostasie, dopo aver preannunciato punizioni che avrebbero colpito individui, nazioni e perfino la Chiesa, promise il trionfo del suo Cuore Immacolato: “Alla fine il Mio Cuore Immacolato Trionferà!”

Un messaggio che non è soltanto di tragedia, ma anche e soprattutto di speranza: il trionfo di Maria sul male e il peccato!

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