Riprende la preghiera mensile decanale per la famiglia martedì ad ore 20.45 all’oratorio di Ziano;…
Con lunedì l’orario dei funerali è ad ore 13.30
Si ricorda la celebrazione feriale della S. Messa ad ore 17.00 presso la Casa di Riposo e la recita del S. Rosario tutte le sere : lunedì ad ore 20.00 nella chiesetta del cimitero, martedì, mercoledì e giovedì ad ore 20.00 in chiesa e venerdì ad ore 18.00 dove sono particolarmente invitati anche bambini e ragazzi
Anche quest’anno la nostra parrocchia aderisce all’iniziativa della Caritas decanale con la raccolta di indumenti usati naturalmente in buono stato e puliti; gli indumenti vanno inseriti negli appositi sacchetti e portati in canonica (sul retro in via Sottsass) sabato prossimo dalle ore 9.00 alle ore 17.00; i dettagli sono esposti all’albo esterno
Domenica prossima è la giornata missionaria mondiale; in tale occasione siamo chiamati in modo particolare alla comunione nella forza della preghiera e alla condivisione della nostra “carità”
A ricordo di don Tarcisio Guarnieri che ha dato moltissimo alla Parrocchia di Predazzo nei suoi primissimi anni di sacerdozio dove fu vicario parrocchiale dal 1977 al 1983, pubblichiamo di seguito un articolo del 2015 in occasione del suo saluto alla fine del mandato presso la Parrocchia di Mori.
Le sue parole in quella occasione ben riassumono lo spessore del grande uomo di Dio che fu, lasciando un segno indelebile a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo anche nella nostra Predazzo. Grazie don Tarcisio per la tua grande testimonianza umana e cristiana, ora veglia su tutti noi.
Oltre 400 fedeli hanno salutato il parroco all’ultima messa nella borgata. Lacrime e commozione: «Vi ho amato tutti»
Erano circa 400 le persone che, ieri pomeriggio all’oratorio, hanno voluto assistere all’ultima messa celebrata a Mori dal parroco don Tarcisio Guarnieri, prossimo al trasferimento (in seguito al quale assumerà un ruolo più defilato) deciso dalla curia con motivazioni legate alla salute precaria del religioso. Don Tarcisio, che verrà sostituito da don Augusto Pagan in arrivo da Roncegno, non ha nascosto il dolore per questa scelta subita controvoglia (e osteggiata invano anche con una raccolta firme da buona parte della comunità moriana), si è commosso più volte e non ha mancato di chiedere aiuti altolocati: «Dammi una mano – ha detto a gran voce durante l’omelia – Madonna di Montalbano. Dammi una mano».
Guarnieri ha fatto anche “mea culpa”: «Non sono stato sufficientemente paziente, non vi ho caricati di speranza, e per questo chiedo scusa a tutti, in particolare chiedo scusa a don Lorenzo (suo collaboratore in parrocchia, chiamato sull’altare e abbracciato tra lacrime e applausi). Gli ho dato anche dello zingaro qualche volta, ma oggi tocca a me diventare zingaro. Spero di godere della vostra comprensione. Anche noi preti siamo esposti alla fragilità e al peccato. Avrò questo perdono da voi? Lo avrò? (altro applauso, ndr.)». Poi, spazio all’amarezza: «È un momento di buio per me, il mio cuore è turbato. Il mio cuore è profondamente ferito. Ho un’immensa nostalgia di tutti voi, perché vi ho amato tanto.
Vedo il volto di ciascuno di voi, persone che mi hanno dato calore e che a mia volta ho cercato di amare. Ho cercato di sostenere le realtà più sofferte. Vi saluto ammalati, anziani, persone sole, famiglie in difficoltà, ospiti della casa di riposo e dell’Hospice, famiglie cadute in drammatici eventi luttuosi, giovani in cerca di senso per la vita, persone cadute nel vizio. Coraggio. E prego perché il Sinodo, superando la fredda legge, faccia prevalere la comprensione. Coloriamo il mondo con l’arcobaleno delle nostre diversità». Poi ringraziamenti a confratelli presbiteri, missionari, operatori pastorali, catechisti, sagrestani e a tutti i collaboratori nella vita oratoriale. E una richiesta: «Amate don Augusto, il mio successore, che ho conosciuto un pochino come uomo semplice, essenziale e sobrio. Un grazie di tutto cuore ai collaboratori in canonica.
Saluto tutti i bambini. Un abbraccio a tutti gli adolescenti, cercate un senso bello alla vostra vita. Un abbraccio a tutti i giovani che ho tentato di amare, osate volare alto. Ringrazio il polivalente volontariato di Mori e lo incoraggio a perseverare. Fraterna riconoscenza all’amministrazione comunale e al signor sindaco. Grazie a tutti i benefattori della comunità.
Ricordiamoci che l’amore è l’unica materia inossidabile. Vi ho voluto bene, un bene squisito, intenso, gratuito. Grazie e spero di poter, qui o altrove, rivedere ciascuno dei vostri volti». Emblematica la scelta della canzone seguente, “Io vagabondo”. “ da Il Trentino 18 ottobre 2015.
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