Boicottiamo Hallowen. Salviamo le nostre radici.

Da il 9 ottobre 2009
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halloween Boicottiamo Hallowen. Salviamo le nostre radici.Famiglie ed educatori imparino a decodificarlo per capire quanto sia necessario combatterlo. E’ un aspetto in apparenza ridicolo, in realtà tragico, di un atteggiamento profondamente anticattolico.

di Franco Cardini

Ho un invito, anzi una raccomandazione urgente da fare a tutti: specialmente alle famiglie, agli insegnanti, agli animatori sociali, agli esercenti. Boicottate halloween. Fatelo subito, adesso: e organizzatevi in modo che questa vergogna sia spazzata dalle nostre abitudini. Prima che qualcuno possa dire che si tratta di una tradizione. Oggi si parla molto di identità: e c’è chi ritiene che la propria identità si tuteli combattendo quelle altrui. Ad esempio, l’apertura di una nuova moschea potrebbe mettere in pregiudizio le chiese cattoliche.

Non si vede proprio perché: chi sa che cos’è una chiesa ed è abituato a frequentarla  guarderà  con tutto il dovuto rispetto a qualunque luogo di culto non cattolico, ma non proverà alcuna attrazione religiosa verso di esso. Le tradizioni vengono minacciate solo dal loro interno: vale a dire dalla loro mancanza di forza interiore. E dalla confusione. Ecco perché bisogna capire che l’indecorosa mascherata di diavoli, fantasmi, streghe, vampiri  e zombie  che da qualche anno popola l’iniziodi novembre un po’ in tutto il cosiddetto Occidente, e non solo, non è soltanto un piccolo carnevale di cattivo gusto.

È un vero proprio attentato alla nostra identità profonda, al senso di solidarietà  tra noi e quanti ci  hanno preceduto in questa vita, alle nostre tradizioni. Hallowen  è un ritorno ateizzato e in prospettiva demonizzato a consuetudini pagane che il cristianesimo aveva non solo vinto, ma anche già accolto per quel che esse avevano di positivo. Hallowen  è un aspetto in apparenza ridicolo, in realtà tragico, dell’apostasia anticattolica dei giorni nostri. Impariamo a decodificarlo per capire quanto sia necessario combatterlo.

Le feste dedicate defunti e agli antenati, quindi alla fecondità garantita da chi già affrontato il ciclo naturale della morte e della rinascita, sono comuni a molti sistemi entnoreligiosi. E, nelle feste dei morti, è abbastanza comune che si rechino anche dei doni inediti: il morto appartiene all’immaginario dell’eterno ciclo naturale del nascere e dello spegnersi, del letargo e del rifiorire della natura.

Nella nostra Europa, le culture celtiche usavano distinguere l’anno in tre grandi stagioni di quattro mesi lunari ciascuna: all’inizio di una di esse, quella autunno invernale, c’era la festa del Samain, dedicate ai morti e principalmente agli antenati. Tale festa pagana s’era mantenuta nelle aree di più profonda tradizione celtica (la Francia e in particolare la Bretagna, la Galizia, l’Irlanda, la Scozia, il Galles) e tracce di essa, caratterizzata da certe usanze sacrificali, erano ancora evidenti nell’undicesimo secolo.

Spettò ai benedettini dell’abbazia di Cluny in Borgogna avviare un’iniziativa fondata sul principio dell’acculturazione, cioè dell’accoglimento formale di una tradizione e della metabolizzazione del suo significato in forza della quale l’antica festa celtica degli antenati divenne il giorno memoriale dei Santi e quindi dei Morti, con tutto il corredo di preghiere e di suffragi.  Ma nei paesi nei quali, durante il cinquecento, trionfò la riforma, la ricorrenza dei santi dei morti fu naturalmente abolita.

Col risultato che la sua celebrazione tornò, nelle aree rurali del vecchio mondo celtico, a un folklore dell’aldilà privo di sacralizzazione ed esposto quindi ai rischi di cadere nella superstizione e nella stregoneria.

Gli inglesi e scozzesi immigrati del nuovo mondo ve la radicarono fra otto e novecento. Poi, al contrario con la degenerazione romantico-macabra del  gusto e della letteratura, la festa dei Morti di ancestrale tradizione celtica, perduta alla sua giustificazione cristiana, si trasformò in una specie di celebrazione del convegno dei defunti con streghe e demoni  (dimenticando tra l’altro che halloween in inglese vuol dire vigilia di Ognissanti).

Questo gusto, questa specie di pseudotradizione pagavano-ateistico-satanista, dall’America è tornata a invadere l’Europa, sotto l’alibi dell’ingenua usanza dei giochi degli scherzi infantili,  una specie di epifania e di carnevale entrambi fuori stagione. Non è così.

È un’usanza che cancella le care tradizioni di memoria e di raccoglimento attorno al ricordo dei nostri cari che non sono più di questo mondo e mina alla radice il principio cristiano della comunione dei Santi, vale a dire il rapporto e della solidarietà di tutti fedeli in grazia di Dio, viventi o defunti che siano. Quello della festività di Ognissanti e della celebrazione dei defunti è un territorio spirituale da riconquistare e da difendere contro l’inquinamento di una pseudotradizione al tempo stesso consumistica e anticattolica. Educatori e famiglie debbono mobilitarsi contro questa diseducazione del buon gusto, contro questa profanazione del mistero della morte e della vita dopo la morte, che davvero rischia di tagliare le nostre radici profonde.

Dove sono, a difenderci da questi pericoli, i paladini indefessi della Padania e dell’Europa cristiane, temi tanto utili in periodo elettorale?

Franco Cardini

halloween eabedc815b128b248dad96deb61ef75d14cda3ad s900 c85 Boicottiamo Hallowen. Salviamo le nostre radici.

Padre Amort: Così si osanna il male

Peso della società italiana sta perdendo il senno, il senso della vita, l’uso della ragione e sia sempre più malata. Festeggiare la festa di halloween è rendere osanna al diavolo,  il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona.

Allora non meravigliamoci se il mondo sembra andare a catafascio e se gli studi di psicologi e psichiatri pullulano di bambini insonni, vandali, agitati, e di ragazzi ossessionati e depressi, potenziali suicidi. La condanna e dell’esorcista della Santa sede, già presidente dell’associazione internazionale degli esorcisti, il modenese padre Gabriele Amort. I macabri mascheramenti, le invocazioni apparentemente innocue altro non sarebbero, per l’esorcista,che un tributo al principe di questo mondo: il diavolo. Mi dispiace moltissimo che l’Italia, come il resto d’Europa, si sia allontanato da Gesù e Signore, e addirittura, si metta omaggiare satana, dice l’esorcista secondo il quale la festa di halloween è una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco.

L’astuzia del demonio sta proprio qui. Se ci fate caso tutto viene presentato sotto forma ludica, innocente. Anche il peccato non è più peccato al mondo d’oggi. Ma tutto viene camuffato sotto forma di esigenza, libertà o piacere personale. L’uomo – conclude padre Amort – è diventato Dio di se stesso, esattamente ciò che vuole demonio.

E ricorda che in tanto, in molte città italiane, sono state organizzate le feste della luce, una vera e propria controffensiva ai festeggiamenti delle tenebre, con canti al Signore e giochi innocenti per bambini…

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