Ad un mese dalla sua nomina, si è ufficialmente insediata oggi, presieduta da Lorenzo Dellai,…
Trentino – «L’imposta di scopo sul turismo – ha confermato l’assessore Mellarini – si introdurrà dal 2012, anche se forse non dal 1° gennaio. E sarà decisa dalle Comunità di Valle con riferimento agli ambiti delle rispettive Aziende di promozione turistica, in una misura variabile da un minimo dell’1% a un massimo del 10% del fatturato settoriale di zona. Sono i territori che devono responsabilizzarsi, e sono le categorie che devono decidere in quale misura suddividersi il carico dell’imposta. Gli impiantisti e gli albergatori ne sono già convinti, si tratterà di coinvolgere anche altre categorie storicamente più lontane dal condividere la progettualità turistica, anche se beneficiano dell’indotto: gli industriali, gli artigiani, ma anche pezzi del mondo agricolo come i caseifici sociali».
Sarà un’imposta sull’offerta, non sulla domanda – precisa a livello tecnico il dirigente generale del dipartimento turismo Paolo Nicoletti – dunque non graverà sui turisti ospiti del Trentino a beneficio dei Comuni di accoglienza, come succedeva con la vecchia imposta di soggiorno ora riproposta a livello nazionale. A livello tecnico-giuridico, la reintroduzione di una qualche forma di tassa sul turismo è considerata dai servizi provinciali una «difficoltà di quinto grado superiore», oltretutto da risolvere in tempi brevi, per poterla inserire nella prossima legge finanziaria provinciale di fine anno. Il problema principale è come calcolare la base imponibile: se si considera solo la capacità di spesa del turista, ci sono settori che resterebbero esenti, come l’artigianato che ristruttura gli alberghi ma non è contabilizzato nelle spese del turista. E proprio per la difficoltà di definire i benefici diretti e indiretti per i vari settori, è possibile che le aliquote di categoria alla fine vengano decise a livello provinciale, lasciando alle comunità di valle solo la determinazione della incidenza complessiva, ma predefinendo la suddivisione proporzionale del tributo.
L’altro aspetto importante è l’inversa proporzionalità delle risorse che saranno messe a disposizione dalla Provincia: chi più si autotasserà, verrà più premiato; chi non lo farà, riceverà contributi meno generosi. Mellarini ha parallelamente annunciato la futura istituzione di una scuola di alta formazione del turismo – forse una vera e propria laurea breve, da concordare con l’Università di Trento, un percorso che va al di là dell’attuale formazione manageriale garantita da Tsm – con una duplice specializzazione: ricettività e ristorazione. L’assessore ha elogiato infine i giovani albergatori: «Cercano l’innovazione e sono pronti a forme di aggregazione che saranno sostenute dai nuovi incentivi previsti dalla riforma della legge 6. Per esempio in val di Fassa alcuni di loro si sono aggregati per gestire insieme alcune strutture alberghiere».
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