Dal Santuario di Pietralba al cimitero delle Vittime della catastrofe di Stava a Tesero

Da il 1 maggio 2011

pietralba stava 1 maggio 2011 predazzoblog 225x300 Dal Santuario di Pietralba al cimitero delle Vittime della catastrofe di Stava a TeseroErano più di trenta ed hanno camminato insieme per oltre sei ore dal Santuario di Pietralba al cimitero delle Vittime della catastrofe della Val di Stava adiacente alla chiesa di San Leonardo a Tesero per ricordare Giovanni Paolo II a Stava nel giorno della sua beatificazione e per rivivere quei lunghi interminabili minuti durante i quali il Papa, pellegrino nei luoghi del martirio di Stava, rimase in ginocchio, aggrappato alla Croce, simbolo dell’umanità piegata sotto il peso di un dolore immane condiviso fino in fondo. Un gesto che oggi, a oltre vent’anni da quell’indimenticabile domenica 17 luglio 1988, molti osservatori considerano come uno dei momenti più alti del Pontificato di Giovanni Paolo II.

“Quell’uomo in ginocchio – camminiamo insieme per ricordare Giovanni Paolo II a Stava nel giorno della sua beatificazione”. Questo il motto dell’iniziativa che la Fondazione Stava 1985 Onlus ha organizzato assieme a Fiemme Nordic Walking e che si è articolata nella camminata da Pietralba a San Leonardo e in due momenti di riflessione a Stava e a Tesero.

Si sono trovati di buona mattina in piazza a Tesero per il trasferimento in pullman fino a Pietralba dove sono stati accolti nel Santuario per un primo momento di ricordo del Papa e di benedizione. Verso mezzogiorno erano al passo di Lavazè, dove al primo gruppetto si sono aggregate altri venti persone che hanno scelto di compiere un percorso più breve. Dopo il pranzo al sacco hanno camminato nei boschi di Prestavèl, fiancheggiando le gallerie di accesso all’antica miniera di fluorite, fino al Baito delle Piave dove li aspettava un breve momento di ristoro offerto dal presidente dell’Associazione amici del Presepio di Tesero Walter Deflorian e dall’ex sindaco di Tesero Gianni Delladio.

A Stava, dove sono arrivati verso le 4 del pomeriggio, sono stati accolti da Romano Pojer che, dopo aver camminato con loro fin dalla mattina, ha rivolto loro il benvenuto della Fondazione Stava 1985 a nome anche del presidente Graziano Lucchi, assente in questi giorni perché in visita a Kolontàr e Devecser, i due paesi dell’Ungheria investiti da una colata di fango il 4 ottobre scorso, e a Sgorigrad, il villaggio della Bulgaria colpito da un disastro del tutto simile a quello di Stava, dove ha presenziato alla cerimonia per l’anniversario di quel tragico il 1° maggio 1966 ed espresso il ringraziamento della comunità di Tesero per la decisione di intitolare “Tesero” la piazza principale del paese.

Nella saletta del Centro di documentazione della Fondazione Stava 1985 Onlus hanno potuto assistere alla proiezione del film documentario “Un Papa in ginocchio”, realizzato dalla Sede Rai di Trento, che ripercorre ogni singolo istante della visita del Papa a Tesero e a Stava. Romano Pojer e Giorgio Lunelli, che hanno vissuto da vicino l’incontro con il Papa, hanno introdotto la riflessione sul significato attuale del pellegrinaggio di Giovanni Paolo II a San Leonardo e a Stava e sul monito pronunciato quel giorno da Giovanni Paolo II. “Nei confronti della natura siamo sottomessi a leggi non solo biologiche – aveva detto fra l’altro quel giorno il Papa, parlando dal palco eretto a Stava là dove sorgevano i tre alberghi distrutti – ma anche morali, che non si possono impunemente trasgredire”.

Dopo un’altra mezz’ora di cammino hanno raggiunto infine il cimitero di San Leonardo a Tesero dove hanno deposto un mazzo di fiori davanti al cippo che ricorda Giovanni Paolo II in ginocchio, per alcuni lunghi interminabili minuti, aggrappato alla Croce, e si sono raccolti in preghiera assieme al parroco di Tesero don Bruno Daprà e al sindaco Francesco Zanon.

1° maggio 2011

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