Non lascia, ma raddoppia. L’associazione trentina “Famiglie Insieme” dopo l’entusiasmante debutto dello scorso anno, torna…
Partiti a bordo di 2 camper 10 fondisti dell’associazione Famiglie Insieme del Trentino (dei quali Fulvio Chiocchetti di Moena e Luca Bridi di Predazzo) hanno raggiunto Mora in Svezia per sgranare i 90 km della mitica Vasaloppet insieme agli altri 15.000 partecipanti. Reduci da una entusiasmante Marcialonga con 35 rappresentanti dell’associazione in gara, 10 di loro hanno voluto portare la bandiera di Famiglie Insieme anche nel profondo nord. Il gruppo è collegato con il Trentino attraverso un diario di bordo che viene aggiornato quotidianamente per via telematica.
Vi proponiamo uno stralcio per sentire da loro come stanno vivendo la vigilia di questa grande manifestazione:
DIARIO DI BORDO
28 febbraio 2009
Ritiro pettorali e shopping. Giornata dedicata ai grandi preparativi per la gara di domani. La tensione cresce così come anche il nervosismo. La mattina ritiriamo i pettorali alla Vasaloppsmässen dove assaporiamo lo spirito della competizione e ci rendiamo conto dell’importanza che la Vasa ha per la Svezia e di tutto ciò che si trascina dietro ovvero delle manifestazioni e di tutte le varie attività che gravitano attorno a questo evento. Ripassiamo dal museo della Vasa per l’iscrizione al passport Wordloppet e recuperare in qualche modo il filmino storico. Lungo il percorso incontriamo anche il Signor Vasa.
Preparazione materiali. Questa attività ci occupa non poco tempo. I nostri skiman si affaccendano tra paraffina, cera, scioline, trapani, cavalletti e spazzole. Speriamo in bene. Sfondiamo decisamente i tempi che ci eravamo dati (in branda alle 21.00). Adesso sono infatti le 22.00 e siamo ancora in alto mare. Domani la sveglia è prevista per le 4.00!!!! Studiamo il percorso ed i cancelletti diligentemente appuntati sul foglio che viene consegnato a ciascuno di noi. Prepariamo quindi abbigliamento, marsupi e zaini… Domani la temperatura di partenza è prevista -16°C.
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Noi da qui auguriamo loro una buona gara ed un buon rientro, forza ragazzi!!
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La Vasaloppet:
Il percorso di 90 km è lo stesso coperto dal nobile Gustav Vasa nel 1.520, che , raggiunto in prossimità del confine norvegese, proprio nei pressi di Sälen, da due dei più forti sciatori della cittadina di Mora, riuscì a sfuggire ad un agguato e a ritornare per guidare la rivolta svedese contro gli invasori danesi; conquistò l’indipendenza e fu nominato Re di Svezia.
Ogni anno i partecipanti a questa famosissima manifestazione crescono di numero e di livello, nelle ultime edizioni, le iscrizioni hanno superato quota 15.000, fortunatamente una serie di fattori favorevoli, contribuiscono a non trasformare la fase di lancio in un enorme “disastro”, tra questi la spaziosa località adibita alla partenza, la suddivisione dei gruppi, la tecnica di svolgimento e l’ottima organizzazione. I concorrenti si schierano già dalle prime luci dell’alba nei “cancelli” predestinati ipotecandosi gli spazi “vitali” della partenza con la disposizione degli sci a mo di cavalletto, infilati con le punte nei laccioli dei bastoncini piantati nella neve, migliaia di scioline fanno capolino tra le innumerevoli cassette attrezzate e, anche se la maggior parte dei concorrenti arriva in posto con gli sci già preparati dai numerosi laboratori dei negozi specializzati della zona, le prove di tenuta e scorrevolezza prendono il sopravvento e il primo chilometro di binari viene preso d’assalto (attenzione a non farsi trarre in inganno dalle tracce “lucidate”). Chi rimane schierato nei settori, ha un altro simpatico modo per tenere i muscoli caldi, diverse “altane” (costruzioni sopraelevate da dove i militari adibiti alla guardia osservano la zona circostante) ospitano gruppetti di ragazzi e ragazze che al ritmo della musica coinvolgono i concorrenti in simpatici balli (probabilmente da qui si è presa l’ispirazione per i “cubi” da discoteca!!).
La piana del lancio presenta una lunghezza di circa 1.400 m, al termine di questo rettilineo la pista svolta a destra attraversa la strada principale iniziando l’unica salita importante di tutta la competizione che presenta una lunghezza di circa 4 km. In questo tratto gli sci hanno un’importanza fondamentale, infatti, se durante tutto il resto della gara è preferibile la scorrevolezza alla tenuta, qui perdere passi significa essere riassorbiti senza pietà dal resto del gruppone ritrovandosi arretrati di diverse centinaia di posizioni.
Giunti al culmine di questa prima asperità la pista spiana, i successivi 15 km sono totalmente pianeggianti e l’azione più redditizia è quella del passo spinta, successivamente il percorso scende leggermente perdendo 200 m di quota in 10 km, qui è la qualità della neve che fa la differenza, se è veloce ci si può riposare recuperando preziose energie, se è abrasiva o cadente il dispendio è lo stesso che si ha nei tratti pianeggianti. Tutto il resto del tracciato propende alla perdita (anche se lievissima) di quota, solo tra il 31° e il 33° km è presente un’ascesa che può essere molto utile in quanto “tramuta” il passo spinta che sicuramente inizia ad annoiare…in passo alternato, impegnando e impedendo la “fossilizzazione” di fasce muscolari fin qui poco usate.
Il fascino e la bellezza del percorso sono indescrivibili, i luoghi sono da favola e non bisogna stupirsi se immersi nel bosco si sentono delle dolci musiche che trasformano la fatica in una magica ebbrezza, non è infatti difficile incontrare gruppetti di 3/4 ragazzini in costume tipico che, armati di strumenti a corde, diffondono nell’aria coinvolgenti ritornelli.
Anche il tifo è molto sentito, oltre alle centinaia di persone assiepate nell’attraversamento dei comuni o delle località di ristoro, molte famiglie sono dislocate lungo tutto il tracciato, distese sulle pellicce in compagnia di improvvisati barbecue, mentre i mezzi più adottati per seguire le diverse fasi della gara sono le motoslitte. La bevanda più distribuita ai ristori è certamente il succo di mirtillo, anche se è molto apprezzata una locale “limonata”. Pur essendoci diversi punti attrezzati è comunque consigliabile portarsi appresso del cibo e degli energetici idonei, purtroppo la crisi in gare così lunghe è sempre in agguato. Negli ultimi 25 km viene distribuito anche del caffè, mentre negli ultimi 5 (non stupitevi) la birra, tutto seguendo la tradizione scandinava che comunque non si discosta dalla logica: è proprio in quei prodotti che il fisico ricerca le ultime energie.
L’arrivo a Mora è più che una festa. Nell’esultanza finale, si taglia l’ambito traguardo oltre il quale sono disponibili tutti i vari servizi, il deposito sci per accedere poi alle docce, la palestra per il cambio indumenti, il ristoro, l’ufficio per il rilascio del diploma ecc.. Il paese è molto accogliente, nella via principale sono situati numerosi negozi sportivi e non, interessanti i ristoranti specializzati, per l’occasione, in pastasciutte, se ne possono trovare cucinate in vari modi, cosa veramente gradita a noi italiani, specialmente nei giorni precedenti la gara.
La domenica ed il lunedì precedenti è possibile percorrere l’intero percorso di gara nel corso della manifestazione Öppet Spår, la partenza è libera, ma pur non trattandosi di una competizione vera e propria, il completamento della stessa da diritto al timbro sul passaporto worldloppet.
Mauro Morandini
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