In seguito alla recente tragedia abruzzese, sono balzati agli onori delle cronache gli studi del…
Test sismico su edificio SOFIE di 7 piani – Kobe 1995: magnitudo 7,2 sulla scala Richter, PGA 0,82 g, intensità al 100% – 23 ottobre 2007 – E-Defence (3-D full scale earthquake testing facility) di Miki, la piattaforma vibrante più grande al mondo.
Si chiama Sofie (Sistema Costruttivo Fiemme) la casa – di legno – che resiste ai terremoti. Un prototipo messo a punto da Ivalsa-Cnr insieme alla Provincia di Trento e testato con successo un anno fa in Giappone. Un progetto tutto italiano che potrebbe cambiare il modo di costruire le case in tutto il mondo. [youtube pI3tMQ20mzs]
.ll tragico episodio avvenuto in Abruzzo dimostra quanto possa risultare imprevedibile e distruttivo un terremoto, ma evidenzia anche in modo inequivocabile la necessità di applicare efficaci criteri di sicurezza alla progettazione degli edifici per prevenire la perdita di vite umane e salvaguardare il patrimonio abitativo. Eppure forse non tutti sanno che le conoscenze e le tecniche esistono già, e possono non essere affatto costose.
La conferma viene dai laboratori dell’Istituto nazionale di ricerca sulla prevenzione disastri (Nied) di Miki, in Giappone, dove alla fine del 2007 una casa di legno di sette piani e 24 metri di altezza realizzata dall’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio nazionale delle ricerche (Ivalsa-Cnr) di San Michele all’Adige (Trento) ha resistito con successo al test antisismico considerato il più distruttivo per le opere civili: la simulazione del terremoto di Kobe (magnitudo 7,2 sulla scala Richter), che nel 1995 provocò la morte di oltre seimila persone.
Mai prima al mondo una struttura interamente di legno e di tali dimensioni aveva resistito a una simile forza d’urto. Il test è il risultato finale di studi e ricerche durate cinque anni che hanno individuato nella combinazione di materiali e connessioni meccaniche del prodotto “Sofie” la tecnica costruttiva ideale contro i terremoti.
Si tratta di un sistema (detto anche X-Lam, Cross Laminated Timber) ideato una decina d’anni fa in Germania ma sviluppato e perfezionato in Italia, che si basa sull’utilizzo di pannelli lamellari di legno massiccio di spessore variabile dai 5 ai 30 centimetri incollati a strati incrociati.
La ricerca condotta da Ivalsa-Cnr, grazie a un progetto di ricerca finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, ha dimostrato in modo definitivo l’assoluta affidabilità e sicurezza, oltre al valore aggiunto in termini di comfort abitativo, risparmio energetico e rispetto per l’ambiente, del legno come materiale per l’edilizia: una valida alternativa ai metodi costruttivi tradizionali, in acciaio o muratura, e soprattutto un’alternativa economica, visto che, a parità di costi, le prestazioni e i rendimenti sono migliori. Il test effettuato al Nied di Miki sulla casa a sette piani segue un’analoga prova condotta dall’Ivalsa-Cnr nel luglio 2006, sempre in Giappone, su una casa di tre piani, e una simulazione di incendio nella quale l’abitazione è riuscita a conservare intatte le sue proprietà meccaniche e inalterata la propria struttura portante dopo oltre un’ora di fuoco.
Il primo esempio di rigorosa applicazione della tecnologia Sofie a un edificio pubblico è in fase di realizzazione a Trento, con un collegio universitario di 5 piani che ospiterà – in piena sicurezza – circa 130 studenti.
Fotografie e video del test sono disponibili nell’apposita sezione su www.progettosofie.it
Progettare il futuro con materiali sostenibili, materiali capaci di ridurre il costo ambientale e migliorare anche le caratteristiche strutturali. Ecco la nuova frontiera della progettazione dove l’Italia, nonostante tutto è all’avanguardia.
Nel 1995 in Giappone si è verificato quello che sia per numero di vittime che per tipologia di danno è considerato il terremoto più distruttivo per le opere civili. La terrà tremò per quasi 30 secondi, sconquassando un’intera regione e provocando quasi 6 mila morti. Proprio a Kobe, dopo la tragedia, il Governo giapponese ha deciso di realizzare, con una spesa di 4 miliardi di dollari, il più importante centro di sperimentazione antisismico del mondo. Dal 2004 vengono testati i prototipi in scala reale di centinaia di abitazioni, ponti, palazzine e opere civili e industriali. La lista d’attesa per accedere all’E-Defence, così viene chiamato il laboratorio con la sua piattaforma di simulazione dove americani, inglesi, tedeschi e cinesi fanno la coda per ottenere la certificazione antisismica giapponese, l’unica riconosciuta in tutto il mondo. Proprio a Kobe nel 2007 durante una simulazione, una struttura interamente di legno ha resistito ad una simile forza d’urto. A riuscirci è stata una palazzina alta 23,5 metri realizzata e progettata in Italia.
Sofie – Sistema Costruttivo Fiemme – è un progetto di ricerca sull’edilizia sostenibile condotto dall’Istituto IVALSA del Consiglio Nazionale delle Ricerche con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento. Sofie ha lo scopo di definire le prestazioni e le potenzialità di un sistema per la costruzione di edifici a più piani, realizzato con struttura portante di legno trentino di qualità certificata e caratterizzato da elevate prestazioni meccaniche e basso consumo energetico, ottimi livelli di sicurezza al fuoco e al sisma, comfort acustico e durabilità nel tempo: il sistema X-LAM (pannelli lamellari di legno massiccio a strati incrociati). Il professor Okada, uno dei massimi sismologi mondiali ed esperto in prevenzione dei rischio, ha parlato del progetto descrivendolo come: “Destinato a cambiare il modo di costruire le case antisismiche in tutto il mondo”.
Questo articolo è già stato letto 7169 volte!