FIEMME FASSA - Una vita di sacerdozio nelle valli di Fassa e Fiemme. Sulla soglia…
Don Mario Degaudenz (ciaodàn) nato a Predazzo 86 anni fa si è spento sabato 14 luglio 2012, presso la Casa di Trebaseleghe (Italia), fece la Prima professione l’8 dicembre 1944 e fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1955. Apparteneva alla Provincia Madre della Divina Provvidenza (Roma).
Si era fatto promotore di una lunga catena di “Rosario vivente” che curava con un foglio di collegamento.
Fino a pochi mesi fa, svolse il suo ministero sacerdotale nella comunità di Copparo (Ferrara).
Ricordo che qualche anno fa, feci a Don Degaudenz una piccola intervista, in occasione della pubblicazione del suo libro-diario dell’esperienza all’Ospedale Maggiore di Bologna dal titolo Scintille nella stoppia.
Riporto qualche passaggio.
Sono originario del Trentino, nato a Predazzo nel 1926. A 15 anni sentendomi chiamato dal Signore sono entrato in Congregazione per farmi religioso di Don Orione. Sono stato ordinato nel 1955. In questi 42 anni di sacerdozio i Superiori mi hanno incaricato di svolgere apostolato soprattutto tra i giovani, nelle parrocchie, negli oratori e nei centri giovanili.
Faccio il lavoro di un prete. Sono cappellano e tutti i giorni, da 10 anni, mi reco nei reparti di medicina, di neurologia e, soprattutto, in quello dei “malati infettivi”. Le pagine di diario pubblicate nel libro si riferiscono a incontri e vicende avvenute in questo reparto.
L’attività di assistenza religiosa mi offre l’occasione di un contatto costante con il (..continua clicca su leggi tutto) mondo della droga, dell’AIDS, con malati in fase terminale. Cerco di lenire le sofferenze, a volte intollerabili, dei malati e recare conforto alle famiglie e ai congiunti. I protagonisti dei miei racconti sono tutti morti, eccetto due.
I primi mesi furono difficilissimi e pieni di sfiducia, poiché pensavo: “Che cosa posso dire io sacerdote a quei giovani che hanno per la testa mille idee opposte alle mie?”. Avevo l’impressione che le mie parole, i miei atteggia¬menti, per quanto buoni, fossero come una semente buttata sull’asfalto o sul cemento… Grazie a Dio, le mie tristi valutazioni e previsioni risultarono completamente errate. M’accorsi che la sofferenza è maestra di vita, e che, se trova vicino un amore evangelico, ci fa scoprire i veri valori e il perché dell’esistenza ed infine la presenza di Dio misterioso ma infinitamente buono. Un Dio misterioso che un giovane aspirante suicida ha scoperto nel momento stesso in cui precipitava dal terzo piano… tanto che, non essendo immediatamente deceduto, il giovane, pur gravissimo, chiese di poter parlare con un sacerdote. Accorso presso di lui, mi disse: “Mentre cadevo… ho pensato a Dio… confessami…”. Dopo alcune ore moriva sereno.
Sono scomparsi tutti i sensi di paura che avevo. Gli acciacchi (parecchi) sono svaniti come neve al sole. Per me, la Sezione Infettivi è diventata il primo impegno della giornata. Penso al Vangelo: tutto ciò che faccio ai miei fratelli più piccoli (i poveri, i drogati, le prostitute, gli etilisti, ecc.), se lo faccio vedendo in loro Gesù, è come se lo facessi a Gesù stesso. Mi sono sentito sacerdote due volte: per Cristo e per i suoi sofferenti.
Riposa in pace, caro Don Mario Degaudenz.
Don Flavio Peloso
ECCO LA MIRABILE MA DOLOROSA STORIA DI SILVIA, MORTA A QUATTORDICI ANNI, CHE CLARA, ISCRITTA AL ROSARIO VIVENTE, CON TANTO AMORE HA COMPILATO, BASANDOSI SUL DIARIO DELLA MAMMA DI SILVIA CHE CE LO HA CONSEGNATO, DANDOCI IL PERMESSO DI PUBBLICARLO.
Una testimonianza illuminante ed edificante, utile per tutti coloro che sono alla ricerca di risposte sulla fede.
Autore: Clara
Editore: Gruppo Rosario Vivente (Copparo – Ferrara)
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