Mercoledì 9 dicembre ore 18.30 Sala Consiliare Municipio. “ Quanto volte , in quell’ultima estate…
Comunicato di Transdolomites.
Dinnanzi al persistere dell’assordante silenzio della politica fassana che da mesi è chiamata a esprimersi sullo studio di prefattibilità per il collegamento ferroviario Trento-Lavis-Cembra-Fiemme e Fassa, al fine di richiamare alle proprie responsabilità i decisori politici di quest’ultima valle, Transdolomites ha consegnato ad ogni sindaco dei comuni della valle di Fassa ed alla Procuradora del Comun General de Fascia copia dello storico documento del 1902 che in tema di ferrovia tutti i sindaci della valle di Fassa e Presidente della Comunità Generale di Fassa, Luigi Bernard non esitarono a sottoscrivere . Documento che è custodito nell’Archivio Storico della Comunità della Valle di Fiemme.
Nel documento in data 11 gennaio 1902, si legge che i firmatari giunti a conoscenza che la Magnifica Comunità Generale di Fiemme riunitasi nella sessione del 23 dicembre dell’anno precedente aveva deliberato di costruire per proprio conto la tramvia elettrica in congiunzione a quella che si stava progettando a salire da Lavis per arrivare in valle di Cembra, non potevano fare a meno di applaudire e felicitarsi per la nobile e bella risoluzione.
A riguardo della risoluzione citata , i sindaci di Fassa considerano la scelta di Fiemme come foriera di un era di progresso e di civiltà perché tale opera sarà indubbiamente di grande utilità e di vantaggio alla valle di Fiemme e per lo sviluppo dell’industria e l’incremento della presenza dei forestieri.
Di questo nuovo sistema di viabilità ne risente pure un grande vantaggio anche la valle di Fassa, proseguono i firmatari fassani i quali all’unanimità,chiesero alla Magnifica Comunità Generale di Fiemme in comune accordo con loro di fare tutte le pratiche necessarie atte ad ottenere al più presto possibile dal Governo la tanto desiderata concessione ferroviaria .
Il documento venne firmato dai sindaci ; Bernard per il comune di Campitello, Rizzi per Vigo, Bernard per quello di Perra, Cloch per Pozza , Verra per Canazei, Valentini per Mazzin, e Brunel per Soraga.
Assodato che geologicamente la valle di Fassa non è mutata dal 1902 ad oggi, nei sindaci di allora non è mai passato il dubbio se la valle fosse “ lunga e stretta” bensì il nobile obiettivo di guardare alla soluzione della tramvia come portatrice di progresso e di civiltà . Perché questo era il pensiero che li accomunava alle posizioni e comuni intenti con la Magnifica Comunità Generale di Fiemme.
Ai giorni nostri la bellezza delle Dolomiti non è più sufficiente per garantire quello che esse hanno garantito negli anni passati.
La regressione del settore del turismo in queste valli ne è la dimostrazione e l’unica via per invertire questa tendenza è investire con molta determinazione sulla politica della mobilità.
Per fare questo bisogna recuperare la capacità di guardare in avanti che era propria degli amministratori dei tempi che furono. E tale capacità non si esercita guardando dall’oggi al domani ma dotandosi di lunghi spazi temporali. Se non ci sarà questa capacità e coraggio politico il destino è essere quello di rimanere tagliati fuori dagli storici cambiamenti che andranno ad interessare il settore dei trasporti nei prossimi anni. E questo significa una irreversibile decadenza dei territori di montagna.
La valle di Fassa, soprattutto l’alta valle di Fassa, chiede delle risposte per la mobilità nel breve periodo ed ha ragione; ma gli spazi di manovra sono molto stretti .
Le soluzioni ci sono; nell’immediato è importante intervenire sul servizio di trasporto pubblico su gomma con un deciso potenziamento e miglioramento della sua efficienza.
Sistemi di trasporto automatizzato, così come quelli a fune in orizzontale non sono la soluzione, i primi perché hanno senso in zone urbane che partano da 400.000 abitanti in su, i secondi perché hanno elevati costi di gestione ed alla fine proprio per questi motivi alla fine come destino trovano la chiusura.
Dunque , come successore al mezzo su gomma, la realizzazione di un primo collegamento ferroviario tra Penia e Campitello come intervento urgente a detta degli esperti è la decisione che si suggerisce di adottare come primo tassello di una serie di lotti che conducano alla realizzazione del fondamentale collegamento Penia-Cavalese.
Una prima vera risposta al bisogno di soluzioni di mobilità ma anche l’opportunità per dare lavoro alle aziende locali che verrebbero coinvolte nella realizzazione dell’opera.
In questa prospettiva per i sindaci fassani la soluzione non è quella di essere costantemente defilati ma di fare squadra con Transodolomites.
Ovviamente ognuno libero di fare le proprie scelte, ma ricordiamo che il futuro politico delle valli dell’Avisio si giocherà sulla ferrovia; quello sarà il vero e storico cambiamento.
Massimo Girardi Presidente di Transdolomites
Vigo di Fassa 17 dicembre 2012
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lettera ai sindaci di fassa.doc
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Michelangelo
18 dicembre 2012 at 12:15
Non sarebbe il caso di parlare anche dei costi, della ricerca dei finanziamenti, delle previsioni circa l’utilizzo dell’infrastruttura, dei problemi legati alla manutenzione, ecc.?
Le teorie sono sempre allettanti e presentano solo aspetti positivi, ma tradurle in pratica è un’impresa assai difficile in tempi di vacche magre.