di Claudio Fazzi L’AQUILA (21 aprile) - Il suo sguardo è spento, eppure, quando “chiamano”…
Mentre il capitano Schettino si apprestava ad abbandonare in fretta e furia la nave Concordia, Giuseppe Girolamo, imbarcatosi sulla Concordia come batterista della band Dee Dee Smith, lasciava il suo posto in scialuppa ad un bambino. Un gesto eroico che probabilmente gli è costato la vita. Di lui si sono infatti perse le tracce.
L’ultima volta che è stato visto era venerdì notte. Sul ponte insieme a migliaia di passeggeri. Alcuni testimoni raccontano che “aveva un posto sulla scialuppa di salvataggio, ma l’ha lasciato a un bambino“.
Per il musicista si sono mobilitati tutti i suoi amici. Su Facebook continuano ad arrivare messaggi. «Sappiamo che ci sei, fatti sentire», oppure: «Siamo qui che ti aspettiamo». Al Giglio sono arrivati i familiari. Per il momento, però, del ragazzo eroe non c’è traccia, il suo nome è ancora nella lista dei dispersi. Poche le possibilità di rivederlo vivo, ma la speranza di tutti non si è ancora spenta.
Aggiungo un altra testimonianza:
BARI – Si veste da supereroe per tranquillizzare i bambini e li salva dal naufragio della Concordia. A sei giorni dalla tragedia dell’isola del Giglio emerge una nuova storia di coraggio. Il trentenne barese, Giovanni Lazzarini, che lavorava a bordo della nave come animatore per bambini, è riuscito a metterne in salvo un gruppetto rimasto, nel caos dell’evacuazione, lontano dai genitori. La testimonianza dell’animatore è comparsa oggi su Facebook.
LA STORIA - Nel momento esatto in cui la Concordia ha impattato contro lo scoglio che ne ha squarciato lo scavo, Lazzarini, racconta di essersi trovato a 30 metri dal teatro, dove si stava recando, con alcune colleghe, per raggiungere un gruppo di 8 bambini. «Una volta udito l’allarme, siamo andati con calma di nuovo allo Squok Club, al ponte 10, e ci siamo radunati in una zona sicura, perché la nave si era già inclinata sul lato sinistro. Per tenere allegri i bambini mi sono vestito da Spiderman, Incredibil e Wonder woman, così ho smorzato un po’ la paura», racconta il trentenne di Bari, uno degli ultimi ad aver visto Williams Arlotti e la sua piccola di cinque anni, ancora dispersi. «Erano in evidente stato di panico, il padre cercava medicinali, e l’ho spinto nei punti d’incontro», dice il ragazzo, che poi si è allontanato con i piccoli, verso prua «andando controcorrente attraverso la gente che ci schiacciava letteralmente, in cerca dei genitori». Quando Lazzarini ha capito, però, che bisognava scendere dalla nave ha cominciato a cercare una scialuppa.
LE SCIALUPPE - «Arrivati là, – prosegue – abbiamo messo i giubbotti salvagente ai bimbi, e con grande difficoltà siamo ritornati, scivolando, verso poppa, con tutte le lance stracolme ed in fase di discesa a mare». Poi all’altezza della cappella «Abbiamo fatto l’ultimo tentativo recandoci nella Musterstaion A, dove voltandoci verso destra vedevamo acqua, mentre risalendo verso prua, c’era il ponte totalmente vuoto» ricorda l’animatore. Poi la fortunata scialuppa. «Dopo avere urlato che avevamo i bimbi ci hanno fatto salire a bordo. Poi grazie a Dio, la nostra scialuppa è scesa per un metro circa e ci siamo allontanati verso il molo, con la nave che affondava sempre più». A terra ha cercato i genitori dei bambini e ha finito il suo lavoro con il loro «grazie».
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