L’abbonamento annuale della Rai per il 2013 sale a 113,50 euro, 1,50 euro in più rispetto al 2012. Lo stabilisce un decreto del Ministero dello Sviluppo economico, come si legge nel sito della tv di Stato.Per pagare il canone c’è tempo fino al 31 gennaio.L’importo semestrale è invece fissato a 57,92 euro, con pagamenti entro il 31 gennaio ed entro il 31 luglio per primo e secondo semestre. C’è anche la possibilità del pagamento trimestrale, dell’importo di 30,16 euro per volta, con scadenze rispettivamente entro il 31 gennaio, il 30 aprile, il 31 luglio e 31 ottobre. Gli importi sono comprensivi della tassa di concessione governativa e dell’imposta sul valore aggiunto (pari al 4%), esclusa la tassa di versamento postale o le commissioni dovute per le altre modalità di pagamento (banca o carta di credito, etc).
Nei giorni scorsi il
direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, in occasione del via libera a parte del Cda di viale Mazzini al budget 2013 aveva indirizzato una comunicazione a tutti i dipendenti in cui, parlando appunto del canone di abbonamento per il possesso del televisore, aveva sottolineato che l’azienda per il 2013 non prevede “cambi sostanziali”.Sul fronte ricavi la voce canone risulterà essere l’unica voce di ricavo in lieve incremento anno su anno. Il vertice aziendale sottolineava però nel contempo la volontà di lavorare “per cercare di migliorare la capacità di riscossione e la riduzione del fenomeno dell’evasione”, ovvero di quella che è “una ampia sacca di evasione del tributo, triste primato a livello negativo”. E la Rai definisce quello del canone un punto di “attenzione estremamente critico”.
Inutile dire che a fronte di questi continui aumenti, vorremmo vedere anche l’aumento della qualità dei contenuti nei vari programmi che per molte, anzi, troppe volte sono scadenti, tanto da meritarsi l’ormai conosciuto appellativo di ”TV spazzatura”.
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