La RIAPERTURA DEI SERVIZI ANNESSI PER TUTTI E DEL PUNTO NASCITA STESSO è annunciata per…
In data 21 marzo 2018 il Presidente Ugo Rossi, l’Assessore Luca Zeni e il Direttore Generale Paolo Bordon, davanti ai Sindaci e Presidenti della Comunità di Valle, hanno confermato tutti i dubbi sulla loro volontà (o sulle loro capacità, il risultato non cambia) a portare a compimento la riapertura del Punto Nascita, della Pediatria e della Ginecologia di Cavalese. Mancanza di volontà e/o di capacità che abbiamo segnalato decine di volte sin dal 25 novembre 2015 e che, alla luce delle spiegazioni fornite, ci permette di comprendere, salvo nostro errore, perché era così importante per loro “dover” chiudere “temporaneamente” il Punto Nascita di Fiemme, Fassa e Cembra nel marzo 2017.
IL PUNTO NASCITA DI CAVALESE NON RIAPRIRÀ PRIMA DELLE ELEZIONI PROVINCIALI di OTTOBRE 2018 (e se si considera la gestione del dossier da parte dell’attuale Consiglio Provinciale e le incognite che appariranno con i neo eletti non è detto che avverrà poi…) PERCHÉ IL PERCORSO NASCITA NAZIONALE HA GIUSTAMENTE CHIESTO DI APPRONTARE UNA SALA OPERATORIA UNICAMENTE DEDICATA in modo da poter gestire le situazioni di urgenza legate al parto (attualmente la sala operatoria è condivisa con il reparto di chirurgia). A meno che le nostre informazioni siano errate i tempi proposti dai nostri dirigenti per la realizzazione della sala operatoria paiono talmente lunghi da non lasciare speranze né a breve né a medio termine.
IL PUNTO NASCITA DI CLES, che è esattamente nella nostra situazione strutturale, NON È OBBLIGATO A NESSUNA CHIUSURA (e ne siamo sinceramente felici per la popolazione di quella zona) e ciò semplicemente perché, NON AVENDO MAI SOSPESO LA SUA ATTIVITÀ (neanche per una mezza giornata dal 25/11/2015), può serenamente continuare ad accogliere le partorienti e prevedere i lavori di realizzazione della sala operatoria dedicata con tutta calma (avverranno probabilmente nell’ottobre 2018, mantenendo contemporaneamente l’attività del Punto Nascita).
Quindi, per riguarda la situazione presentata, ADESSO I POLITICI E AMMINISTRATORI LOCALI E PROVINCIALI CHE HANNO SEMPRE DETTO DI SOSTENERE IL PROGETTO DI RIAPERTURA HANNO SEMPLICEMENTE 2 STRADE POSSIBILI:
1) Credere nel fatto che, nonostante i numerosi colloqui svolti a Roma, nonostante le innumerevoli email e telefonate di sollecito intercorse fra loro e il Percorso Nascita Nazionale, IL PRESIDENTE ROSSI UGO, L’ASSESSORE ZENI LUCA e IL DIRETTORE BORDON PAOLO, fossero da sempre all’oscuro che la richiesta di una sala operatoria dedicata sarebbe stata vincolante in caso di chiusura, anche temporanea, dei servizi.
SE CREDONO A QUESTA VERSIONE ALLORA RICONOSCONO a ROSSI/ZENI/BORDON DI AVER FATTO UN ERRORE PROFESSIONALE MAGGIORE PASSIBILE DI DIMISSIONI per i primi due e di LICENZIAMENTO per il terzo.
Ricordiamo come, nel novembre 2015, il Presidente Rossi redarguì pesantemente l’Assessora, costretta alle dimissioni, Borgonovo Re per non aver anticipato con le assunzioni necessarie l’obbligo normativo delle 11 ore di riposo per i medici, definendo le giustificazioni da lei prodotte come “uno dei momenti più bassi della politica trentina…”
2) Credere nel fatto che la normativa fosse conosciuta da tutti o da una parte dei tre protagonisti di questo scandalo gestionale (COME SI PUÒ PENSARE CHE IL DOTT. BORDON, UNO DEI DIRETTORI GENERALI PIÙ PAGATI D’ITALIA, IGNORI UN PASSAGGIO COSÌ ESSENZIALE?) e, in questo caso, si aprono due possibilità:
- tutto ciò è una STRATEGIA DECISA A TAVOLINO da Rossi/Zeni/Bordon, nell’obiettivo di NON RIAPRIRE trovando nuovi “ostacoli imprevisti” per sfiancare quanti hanno dedicato tempo, risorse e desiderio di collaborare sia con le istituzioni che con l’Azienda Sanitaria.
- pur essendo a conoscenza della necessità di realizzare i lavori non sono bastati i 2 anni e 4 mesi trascorsi dalla riduzione e sospensione dei servizi per realizzare la sala operatoria dedicata al Punto Nascita.
RICORDIAMO, A TITOLO DI ESEMPIO E IN MODO DA CAPIRE LA SITUAZIONE D’INSIEME, QUALCHE ALTRA SVISTA O IMPRECISIONE AVVENUTE A PARTIRE DAL 25/11/2015
2016/2017 SOSPENSIONE per 18 MESI del concorso per ginecologi a tempo indeterminato per ginecologi. Dei 19 candidati al bando, 18 mesi dopo, SE NE SONO PRESENTATI, come logico che sia 2, entrambi bocciati. Dal 25 novembre 2015 a TUTT’OGGI IL NUMERO DI GINECOLOGI PER L’OSPEDALE DI CAVALESE NON È AUMENTATO.
27.11.2015
In occasione del primo “MANIFESTIAMOCI” davanti all’ospedale di Cavalese l’Assessore Zeni ha comunicato agli organizzatori e alla stampa che in un MASSIMO DI 4-6 mesi sarebbero state realizzate le assunzioni per riaprire 24/7, ristabilire la PRESENZA DELL’ANESTESISTA di NOTTE ed evitare i PARTI e RICOVERI a ORARI D’UFFICIO. L’Ospedale di Fiemme, contro la logica della sicurezza e contro il diritto alla salute, è ridotto a “Poliambulatorio” e il “Pronto Soccorso” diventa un “Punto di Primo Soccorso”.
05.12.2016
L’assessore Zeni, in risposta alle nostre segnalazioni di mancati contatti costruttivi da parte dell’APSS con i candidati medici risponde “Questa è la situazione. Non ci sono le condizioni per riaprire. E a volte NON CI SONO COLPEVOLI DA DOVER TROVARE”. (Nei mesi a seguire diversi candidati medici candidati ai concorsi per l’ospedale di Cavalese hanno confermato pubblicamente la mancanza di chiarezza e di accompagnamento da parte dei vertici dell’Azienda Sanitaria di Trento.)
16.01.2017
Ha luogo l’incontro, voluto dagli amministratori delle Valli, per chiedere pubblicamente all’Assessore Zeni di ingaggiare, con la prospettiva di poter lavorare anche nel Punto Nascita di Fiemme, i pediatri vincitori del concorso per l’ospedale di Cavalese e IN ATTESA DELLA CHIAMATA DAL NOVEMBRE 2017. Il direttore Bordon, in presenza dei sindaci della Valli di Fiemme e Fassa, dell’Assessore Zeni e del Presidente Rossi discredita pubblicamente le ostetriche del Punto Nascita di Fiemme per insinuare il dubbio sulla sicurezza, e ciò a dispetto della professionalità e dei risultati certificati ottenuti dalle ostetriche della nostra Maternità (fra i presenti nessuna voce si alza per difenderle).
19.03.2017
INCONTRO AL PALAFIEMME con l’Assessore Zeni, il direttor Bordon, la dott.ssa di Palma e il dott. Jorizzo del Percorso Nascita Nazionale.
A fronte di più di 2.000 persone il direttor Bordon e l’Assessore Zeni spiegano, per l’ennesima volta, che “I MEDICI NON SI TROVANO” e che i candidati sono stati regolarmente contattati e seguiti. La testimonianza dei volontari di “Parto per Fiemme”, la lettura di uno dei messaggi di un candidato pediatra lasciato in sospeso dal 7.12.2016, la presenza in sala dei pediatri disponibili e la testimonianza scritta del dott. Flumini DIMOSTRANO PUBBLICAMENTE IL CONTRARIO.
Durante la riunione il dott. Jorizzo, videoregistrato, CONVALIDA PUBBLICAMENTE LA POSSIBILITÀ di FAR APPELLO AI GETTONISTI PER COMPLETARE IL NUMERO DEI MEDICI NECESSARI PER LA RIAPERTURA.
HA LUOGO LA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITA e l’ulteriore riduzione dei servizi annessi, I NOSTRI RAPPRESENTANTI LOCALI E PROVINCIALI, TUTTI PRESENTI ALLA RIUNIONE, CHIEDONO PUBBLICAMENTE al DIRETTORE BORDON e all’ASSESSORE ZENI CHE “VENGA FATTO TUTTO IL NECESSARIO PER L’INGAGGIO DEI GETTONISTI E PER LA RIAPERTURA DEI SERVIZI” e ottengono, secondo le loro dichiarazioni, le garanzie sufficienti per rassicurare i Valligiani.
11.12.2017
Sollecitato da due dei nostri sindaci il Presidente Rossi CONTINUA A NEGARE COME POSSIBILE IL RICORSO AI GETTONISTI, anche l’Assessore Zeni, nonostante le dichiarazioni del dott. Jorizzo e il fatto che tutti gli ospedali trentini (e più ampiamente italiani) per funzionare facciano appello ai gettonisti, mantiene la stessa posizione.
14.12.2017
A seguito di innumerevoli solleciti da parte degli amministratori locali, fortemente spinti anche dalle associazioni, viene inviata al Percorso Nascita Nazionale una richiesta di parere per una riapertura, anche attraverso l’uso dei gettonisti, del Punto Nascita di Fiemme e Fassa (e di conseguenza della Pediatria e Ginecologia anche in orario serale e notturno). L’attesa della risposta è stata punteggiata da numerosi solleciti di informazioni da parte dei medici e delle associazioni, ma tutte le indiscrezioni parevano confermare la riapertura.
28.02.2018
La risposta da Roma viene protocollata in Provincia di Trento, ma VIENE TENUTA NASCOSTA, probabilmente PER RAGIONI ELETTORALI (le elezioni nazionali si sono svolte il 4 marzo 2018), sia ai professionisti che alla popolazione.
21.03.2018
Riunione del Presidente Rossi, Assessore Zeni e direttor Bordon nella quale viene presentata la lettera giunta 22 giorni prima e presentata come impossibile la riapertura immediata del Punto Nascita di Cavalese a causa delle richieste avanzate da Roma.
VA RICORDATO CHE LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI PUNTI NASCITA IN ITALIA NON HANNO UNA SALA OPERATORIA DEDICATA IN SALA PARTO E CHE l’applicazione della norma su Cavalese è sempre di una fiscalità sciagurata rispetto al resto d’Italia.
Dopo troppe omissioni, ritardi e scelte strategiche inefficaci il direttor Bordon è, a nostro avviso, inaffidabile su questo dossier e con lui chi porta la sua voce.
Chi ci garantisce che sia stata veramente presa in considerazione la proposta di adattare la sala di risveglio a sala operatoria dedicata con costi e tempistiche ridotte (e più giuste se vogliamo credere alla costruzione di un nuovo ospedale).
In reparto vi sono due ascensori (uno con chiave), uno dei quali potrebbe essere dedicato al trasporto in sala operatoria al piano superiore.
Leggiamo bene il punto 2 della lettera arrivata da Roma e protocollata il 28 febbraio 2018 (prima delle elezioni) e nascosta per 22 giorni.
“Nell’impossibilità di allestire una sala operatoria nel blocco travaglio/parto si potrà prevedere lo spostamento della gravida verso la sala operatoria attraverso percorsi/ascensori dedicati.”.
Alla luce di quanto esposto e di numerosi altri episodi in linea con la mancanza di efficacia, l’assenza di conoscenza della normativa, la mancata collaborazione con le associazioni impegnate nel reperire e accogliere i professionisti e altri episodi strategicamente discutibili
Le soluzioni ci sono sempre state e quando mancavano sono state create con l’aiuto delle associazioni che anno reperito e accolto i professionisti di qualità necessari.
ORA QUESTI PROFESSIONISTI SONO SUL PUNTO DI RIPARTIRE DA CAVALESE oppure di dover accettare, come ampiamente previsto da noi nelle precedenti segnalazioni, la maggior parte dei turni su Trento, Rovereto e, se accettano, Cles. A Cavalese rimarrà un’attività ambulatoriale talmente leggera da rendere irrispettoso il fatto stesso di proporla ai medici stessi.
Il direttivo di “Parto per Fiemme”
in collaborazione con numerose associazioni delle Valli di Fiemme, Fassa e Cembra e l’adesione di migliaia di Valligiani.
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