Le elezioni politiche italiane del 2013 per il rinnovo dei due rami del Parlamento italiano – la Camera dei deputati e il Senato…
Con l’occasione vale la pena spiegare anche che cos’è e come funziona il Consiglio provinciale. In allegato, la legge provinciale 2 del 203 che disciplina le elezioni nel Trentino, e la norma di attuazione dello Statuto di autonomia da cui è regolata la materia.
Come avvengono le elezioni.
Lo Statuto di autonomia attribuisce ad una legge provinciale – approvata con un procedimento differenziato e rinforzato rispetto alle altre leggi provinciali – la definizione delle modalità di elezione del Consiglio provinciale. La legge provinciale n. 2 del 2003 stabilisce, così, che il Consiglio provinciale sia eletto ogni cinque anni, salvo i casi di scioglimento anticipato previsti dagli articoli 5, 6 e 7 della stessa legge provinciale. Possono votare i cittadini maggiorenni residenti in provincia ininterrottamente da almeno un anno o che si trovano in una delle condizioni previste dalla norma di attuazione statutaria di riferimento ( DPR n. 50 del 1973 ). L’elezione avviene a suffragio universale, diretto e segreto e a turno unico, secondo un sistema a base proporzionale corretto. Il territorio della provincia costituisce un unico collegio. Un seggio del Consiglio provinciale è assegnato, per statuto, ad un rappresentante dei territori dove è insediato il gruppo linguistico ladino-dolomitico di Fassa. La garanzia statutaria di rappresentanza della minoranza linguistica ladina è attuata con l’attribuzione di un seggio al candidato con più preferenze raccolte nei comuni ladini e appartenente alla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti nei medesimi comuni.
La legge elettorale provinciale prevede un premio di maggioranza da assegnare alla lista o al gruppo di liste collegate al candidato eletto Presidente; il premio di maggioranza fa sì che alla lista o al gruppo di liste collegate al candidato eletto Presidente siano attribuite almeno 18 seggi oppure 21 seggi, se il candidato eletto Presidente e le liste a lui collegate hanno ottenuto il 40 per cento dei voti. Alla lista o gruppo di liste collegate al candidato eletto Presidente sono comunque assegnati non più di 23 seggi oltre al seggio del Presidente della Provincia. Alle forze di minoranza sono quindi riservati almeno 11 seggi.
Il Consiglio provinciale di Trento costituisce, insieme al Consiglio provinciale di Bolzano, il Consiglio della Regione Trentino – Alto Adige/Südtirol. Questo fatto, oltre a valorizzare il ruolo delle due province, richiede apposite norme di armonizzazione dell’elezione dei due consigli provinciali. A questo proposito lo Statuto prevede che le elezioni avvengano contestualmente, a Trento e a Bolzano, e dettano una disciplina specifica in caso di scioglimento anticipato di una delle due assemblee.
Che cos’è il Consiglio provinciale.
Il Consiglio provinciale è uno degli organi della Provincia, insieme al Presidente della Provincia e alla Giunta provinciale.
Il Consiglio provinciale può ben essere considerato il “Parlamento” del Trentino e svolge la funzione legislativa. È quindi un organo rappresentativo della popolazione e di indirizzo politico, poiché orienta e determina le scelte politiche della Provincia.
Il Consiglio provinciale è eletto a suffragio universale, diretto e segreto, è composto da trentacinque consiglieri, compreso il Presidente e il Vicepresidente della Provincia, e dura in carica cinque anni. Con le modifiche alla legge introdotte nel 2013 anche gli assessori sono componenti del Consiglio provinciale.
Che cosa fa il Consiglio provinciale.
Il compito principale che lo Statuto riserva al Consiglio è l’esercizio della funzione legislativa: è il Consiglio che, con una procedura articolata, approva le leggi della Provincia.
Ma il Consiglio ha tanti altri compiti, non certo meno rilevanti: innanzitutto ha un’importante funzione di indirizzo politico e di controllo sul Presidente della Provincia e sulla Giunta provinciale.
Tali attività si esercitano utilizzando una serie di strumenti tipici quali interrogazioni e mozioni; tramite l’espressione di pareri da parte delle commissioni permanenti, ma anche istituendo speciali commissioni che possono essere di studio o di indagine.
Il Consiglio svolge inoltre una funzione che si potrebbe definire informativa, attività essenziale anche nel mondo attuale analogamente al compito che esercitavano i parlamenti medievali quando tramite le assemblee si informava il sovrano su ciò che non andava nel paese. Oggi, con le stesse finalità, il Consiglio, per mezzo dei consiglieri provinciali che sono diretta espressione della popolazione, dibatte su tutti gli argomenti che interessano la collettività e contemporaneamente i consiglieri hanno il diritto di ottenere tutte le informazioni utili sulle problematiche di loro interesse.
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