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Quante volte in montagna vi è capitato di restare incantati davanti a una catena di montagne e non sapere come si chiamano? E quante volte avreste voluto sapere qual è il rifugio che vedete in lontananza? Presto la risposta a queste domande arriverà direttamente sul vostro cellulare, mentre camminate su un sentiero. Merito dei ricercatori della Fondazione Kessler.Cinque anni fa la tecnologia era stata a servizio di musei e mostre con il progetto «Peach», una guida virtuale per accompagnare i visitatori e consentire loro di ricostruire un reperto archeologico o un edificio storico in tre dimensioni. Oggi la tecnologia si sposta in montagna, con «Marmota mobile ar». Per ora siamo a livello di prototipo, ma entro qualche mese l’applicazione sarà disponibile sul mercato per i telefonini di ultima generazione.Come funziona? Basta puntare il proprio cellulare verso il paesaggio che si sta osservando e in pochi istanti si vedranno apparire sullo schermo tutte le informazioni desiderate, i profili delle montagne, i nomi delle cime e la loro altitudine, i rifugi, i laghi e i sentieri. Il tutto fino a 500 chilometri di distanza e potenzialmente in tutto il mondo.Il sistema si basa sulla cosiddetta «realtà aumentata», ovvero la sovrapposizione di elementi virtuali e dati all’esperienza reale. Il procedimento è lo stesso che consente, in particolare con l’iPhone, di trovare – una volta localizzata la posizione dell’utente – alberghi, bar, ristoranti, stazioni della metropolitana, farmacie o più semplicemente ritrovare la propria macchina parcheggiata.La novità di «Marmota» è che questa volta l’ambito riguarda l’ambiente di montagna e il programma consente di visualizzare sul telefonino ciò che è realmente visibile dalla posizione in cui ci troviamo, escludendo invece tutti gli aspetti nascosti che creerebbero confusione. Il prototipo è cioè in grado di ottenere un’immagine tridimensionale esplorabile a partire da una foto di un ambiente montano. Del team che ha lavorato al progetto fanno parte Claudio Andreatta, Michele Zanin e Paul Chippendale, ricercatori dell’Unità tecnologie della visione del Centro Information Technology della Fondazione Kessler. L’applicazione funziona utilizzando una quantità minima di memoria perché la posizione dell’utente viene rilevata dal gps all’interno del cellulare e inviata via internet al server di Marmota, dove avviene l’elaborazione dati. In pochi istanti il pacchetto di informazioni è pronto, viene compresso e mandato al possessore del telefonino, che riceve un’immagine sovrapponibile al panorama, ad alta risoluzione e a 360 gradi. Secondo un ordine di priorità stabilito dal richiedente, sull’immagine saranno specificate le informazioni desiderate, come i nomi dei paesi o l’altezza dei monti. L’ideale per chi si trova in un posto e vuole sapere tutto sul panorama che sta ammirando.A questo escursionista, appassionato di montagna e di tecnologie, si rivolge la nuova applicazione sfornata dal gruppo di ricercatori trentini. Che nel loro lavoro integrano la tecnologia e risultati di altre discipline, dalla cartografia alla computer grafica, a sofisticati algoritmi. Prossima tappa? Un software per gestire collezioni di fotografie sfruttando le informazioni geografiche contenute nelle foto stesse.
Il Trentino
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