- Chiuso anche lo scalo di Francoforte
- Prime evacuazioni e stop prolungato
FRANCOFORTE Mentre in Islanda, a causa di una nuova inondazione, è stata ordinata l’evacuazione della popolazione nella zona di Fljotshlid, nei pressi del ghiacciaio di Eyjafjallajokull, dove è in corso l’eruzione del vulcano, anche l’aeroporto di Francoforte si è dovuto arrendere alla nube di cenere che sta paralizzando l’Europa.
- La chiusura dello scalo, nodo cruciale del traffico aereo europeo, al pari del londinese Heathrow, si aggiunge alla lunga serie di aeroporti del nord Europa chiusi a causa dell’emergenza superiore anche a quella causata dopo 1’11 settembre dagli attentati alle Torri Gemelle. Prima dell’aeroporto di Francoforte, in Germania avevano già chiuso i battenti gli scali di Amburgo, Brema, Hannover, Muenster, Osnabrueck, Duesseldorf, Berlino e Colonia.Ieri centinaia di voli sono stati cancellati in gran parte dei maggiori scali aerei dell’Europa settentrionale, che resteranno chiusi almeno fino anche oggi, in alcuni casi per l’intera giornata. E le previsioni prevedono la possibilità che la paralisi duri fino a domenica. Secondo i dati forniti da Eurocontrol, l’Organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea, oggi sarà cancellata la metà dei collegamenti transatlantici. Sono chiusi lo spazio aereo britannico, irlandese, norvegese, olandese, danese, belga, svedese, finlandese e parte di quello tedesco. Chiusi anche gli spazi aerei sopra la Polonia settentrionale, la Francia del nord (dove gli aeroporti inattivi sono 24, compresi quelli della capitale) e parte della Germania settentrionale.
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