Si ricordano le proposte quaresimali parrocchiali: la preghiera domenicale ad ore 15.30 in chiesa e…
La vecchia chiesa (ora palazzo comunale) era dotata di un bel campanile gotico con 5 campane.
Purtroppo durante un furioso temporale (20 agosto 1861) oltre a rovinare la struttura portante colò tutte le campane. Si pensò subito a riparare i danni. Non risulta da documenti che altre campane fossero inserite nel campanile aggiustato dopo il temporale del 1861. Ma intanto un comitato stava lavorando per la nuova chiesa (quella attuale) usufruendo dei fondi della Regola Feudale (la segura) e dopo alcuni anni la nuova chiesa fu consacrata nell’anno 1870, al completo. La chiesa fu benedetta nel 1871 dal Decano di Cavalese e la consacrazione solenne il 21 agosto 1875 (vescovo Haller).
Le campane furono ricostruite dalla ditta Colbacchini di Trento, usufruendo anche del materiale delle vecchie campane fuse dal fulmine nel 1861.
Requisite dal governo austriaco austriaco il 13 settembre 1916 per essere fuse, vennero trasformate in cannoni a causa della carenza di bronzo per tale scopo. Tornarono nella loro sede nel 1922 e trasportate da Ora a Predazzo dal carrettiere Giacomo Giacomelli (Pila) gratis, con l’unico impegno di suonare il campanone (la campana più grossa) alla sua morte, e così avvenne.
Durante la seconda guerra mondiale esse non furono requisite. Dopo la processione del Corpus Domini del 1944 l’autorità tedesca fece tacere tutte le campane, eccetto la 6° (agonìa) e ripresero allegramente a rintoccare con l’arrivo dei liberatori americani il 1 maggio 1945. Nello stesso anno, quando il sagrestano Pietro Demartin era intento a suonare le campane, ossia la sera che precedeva l’inizio della quaresima, usanza scomparsa da molti anni, fu investito nella cella campanaria dai gendarmi (la sede era alla palazzina) che imposero di fermare subito il concerto. Ma grazie al redesco raffazzonato del sacrista venne subito messo in chiaro l’equivoco (Karnaval Kaputt..), ma dopo pochi mesi come detto sopra, le campane restarono mute fino all’arrivo degli americani. L’elettrificazione avvenne nell’anno 1950, con un contributo dell’on. Alcide Degasperi.
Le 6 campane sono intonate come segue: 1° campana (campanone) RE, la seconda MI, la terza FA#, la quarta SOL, e la quinta LA. Resta la sesta (l’agonìa) che non corrisponde al concerto (RE-LA).
Le notizie sono state riprese dal libro di don Giuseppe Gabrielli (Zelèr) e dall’altra pubblicazione valligiana di Betta (pag. 42-46).
Saluti a tutti, per PredazzoBlog Nicolino Gabrielli (everardo)
La foto sottostante del 1922 ci è stata gentilmente inviata da A.L. di Torino. La foto è stata trovata dai suoi parenti in Svizzera.
PredazzoBlog ringrazia tutti per la collaborazione nel recuperare questa interessante storia. Qualora tra i lettori ci fosse qualcuno che abbia altri elementi storici.. saremo ben contenti di integrare con altri dettagli questo articolo. Chissà che magari non riusciamo anche a riconoscere e a dare dei nomi alle persone in foto. Grazie
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