MOENA - Ritorna, da domani a sabato, a Moena, la «Settimana della montagna». Una serie…
Siviglia, 26 giugno Dopo la relazione illustrativa del proponente delegato dall’IUCN (International Union for Conservation of Nature), gli interveni di approfondimento dell’ambasciatore italiano all’Unesco Giuseppe Moscato e la discussione da parte dei 21 componenti del World Hermitage Comittee, la candidatura delle Dolomiti ha finalmente trovato accoglimento pieno e ora i nove gruppi dolomitici sono iscritti nella lista dei Beni naturali dell’Unesco. Soddisfazione evidente da parte dell’intera delegazione composta dal Ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo e dai rappresentanti delle cinque province Trento (assessore all’Urbanistica Mauro Gilmozzi), Belluno (l’assessore regionale Oscar De Bona e i consiglieri provinciali Irma Visalli e Matteo Toscani), Bolzano (assessore all’ambiente Michl Laimer), Pordenone (dirigente del Dipartimento pianificazione territoriale Sergio Bergnach) e Udine (assessore Sviluppo montagna Ottorino Faleschini). Ora il territorio dolomitico esteso su 231 mila euro e suddiviso in 5 diverse province è, a tutti gli effetti, un sito Unesco e, come tale, sottoposto a regole di tutela e di sviluppo ben precise. Restano, a questo punto, diciotto mesi di tempo per costituire e presentare al WHC (World Heritage Committee) la Fondazione e cioè il soggetto referente unico nei confronti de WH Committee e lo strumento fondamentale per garantire la coerenza delle azioni di gestione per il mantenimento dei valori del Patrimonio Universale.
DOLOMITI PATRIMONIO UNESCO: LA SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE DELLAI
“Gioia ed al tempo stesso consapevolezza della grande responsabilità cui siamo chiamati”
Gioia e responsabilità. Usa questi due termini il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, per commentare a caldo la notizia dell’avvenuto riconoscimento delle Dolimiti quali patrimonio mondiale dell’umanità. Ad informare il presidente è stato l’assessore provinciale all’urbanistica Mauro Gilmozzi che si trova a Siviglia assieme ai rappresentanti delle altre amministrazioni ‘dolomitiche’ che hanno intrapreso questo lungo percorso.
”Siamo molto contenti di questa decisione – ha detto Dellai – che ci trova peraltro pienamente consapevoli della grande responsabilità che essa comporta. La gioia scaturisce dal fatto che l’Unesco ha riconosciuto la straordinaria peculiarita’ delle Dolomiti. Il senso di responsabilità scaturisce dalla consapevolezza che dovremmo essere ancora più attenti nell’usare questo nostro patrimonio, nel solco peraltro di una antica tradizione delle nostre genti che hanno saputo perseguire obiettivi legati ad un necessario sviluppo senza mai lasciar cadere quella cura verso il rispetto dell’ambiente e delle risorse che sono preziose per noi, ma che abbiamo il dovere di conservare per le generazioni che verranno
”Questo – ha concluso il presidente Dellai – è l’impegno che ci siamo assunti e che continueremo ad onorare. E’ una sfida per noi molto importante, che pensiamo di poter giocare insieme con gli altri territori nostri partner, e’ una sfida per costruire sempre di piu’ un’idea delle Dolomiti che non si traduca semplicemente nell’immagine di una straordinaria bellezza naturale, ma che sia anche la bellezza delle tradizioni culturali, linguistiche e sociali, che nell’area delle Dolomiti
da secoli vivono”.
I “giganti di pietra”, quello straordinario “arcipelago fossile” che va sotto il nome di Dolomiti e che affascina chiunque si trovi al loro cospetto sono ora Patrimonio dell’Umanità. “Non è solo una grandissima soddisfazione per il lungo lavoro condotto unitariamente dalle 5 province – ha detto l’assessore all’Urbanistica e Enti locali Mauro Gilmozzi presente in sala a Siviglia – ma è un’occasione straordinaria per per ragionare sui temi della montagna,sulla specificità culturale del territorio dolomitico, sul valore del paesaggio e su una diversa concezione di turismo. Tutti temi – ha continuato l’assessore Gilmozzi – da affrontare con nuova consapevolezza e responsabilità amministrativa per garantire nel tempo la durata dei valori universali”.
I nove gruppi dolomitici – Pelmo-Croda da Lago, Marmolada, Pale di San Martino-San Lucano, Dolomiti Bellunesi, Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, Dolomiti Settentrionali, Puez-Odle, Sciliar-Catinaccio- Latemar, Bletterbach, Dolomiti di Brenta hanno ottenuto il riconoscimento dall’organizzazione delle Nazioni unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura come bene seriale per la loro eccezionalità geologica e paesaggistica. Dopo oltre quattro anni di intenso e dettagliato lavoro comune, i referenti delle 5 province accolgono con chiara soddisfazione l’importante iscrizione di oggi ma pensano già alla strategia di gestione complessiva e unitaria che porti alla creazione di un referente unico nei confronti del World Heritage Committee. Il metodo di lavoro che ha portato alla proclamazione delle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità dovrà trovare applicazione anche nella futura Fondazione la “Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis UNESCO Foundation”, che diventerà il soggetto unitario di coordinamento interistituzionale per la gestione delle politiche di conservazione e valorizzazione dei valori del Patrimonio Universale. Proprio nell’ottica del coordinamento e della gestione di più province e territori con ordinamenti differenti IUCN ha riconosciuto la validità di questa esperienza come un esempio di buona pratica da indicare come metodo di lavoro per candidature analoghe. Nell’ambito della Fondazione saranno attivate le modalità per il coordinamento delle gestioni attraverso tavoli di lavoro, coordinati dalla Fondazione, con stakeholders e sostenitori, per definire le attività delle 5 Province, le prassi attuative e il finanziamento.
Sono già stati individuati obiettivi ed azioni (alcune già in corso) per la conservazione, gestione sostenibile del Bene Naturale Dolomiti-Unesco e formazione rispetto ai valori di unicità ed eccezionalità. L’attenzione è dedicata soprattutto alla governance dei flussi turistici, alla comunicazione e alla ricerca. L’ottica è quella di promuovere il Bene secondo i due criteri di candidatura (su esplicita richiesta di IUCN, International Union for Conservation of Nature) e cioè quello paesaggistico/geografico e geologico/geomorfologico.
La candidatura delle Dolomiti a Bene Naturale Unesco è stata possibile grazie al prezioso lavoro scientifico e tecnico svolte dalle tre strutture provinciali di riferimento e cioè il Servizio Geologico, il Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio e il Dipartimento Risorse forestali e Montane. A loro l’assessore Mauro Gilmozzi ha rivolto un particolare ringraziamento anche a nome del presidente Lorenzo Dellai. Il Parco Adamello Brenta e il Parco di Paneveggio e Pale di San Martino, nonché la Trentino SpA hanno assicurato fin dall’inizio un contributo importante per la buona riuscita di tutto il progetto. Fra le persone che hanno lavorato fin dall’inizio al progetto Dolomiti Unesco a Siviglia oggi erano presenti il dirigente del Dipartimento Urbanistica e Ambiente Fabio Scalet, Angiola Turella funzionaria del Servizio Urbanistica, Paola Matonti che, prima per il dipartimento Urbanistica ha coordinato il progetto per la parte trentina e ora per la Trentino School of Management coordina e segue la formazione di tecnici e operatori legato alla candidatura. A Siviglia con la delegazione italiana sono presenti i tre consulenti scientifici per la candidatura Piero Gianolla e Mario Panizza, docenti universitaria di Geologia e Geomorfologia presso le Facoltà di Ferrara e di Modena, e Cesare Micheletti presidente dell’Associazione italiana di architetti paesaggisti.
Ufficio stampa Provincia di Trento
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