I SOCI APPROVANO LA FUSIONE. È NATA LA VAL DI FIEMME CASSA RURALE La “magnifica”…
VALLE DI FIEMME – Parlare di fulmine a ciel sereno, non si può proprio. E non solo perché con le nevicate di questi giorni, il cielo è tutto fuorché sereno. Qualche indiscrezione, qualche avvisaglia, sul momento di difficoltà (vuoi per azzardi del passato, vuoi per il momento di crisi globale dei mercati) della segheria della Magnifica comunità di Fiemme già lo si era avuto, ma ora le voci si sono tramutate in certezza: da gennaio, scatta la cassa integrazione per 44 dei dipendenti della struttura di Ziano oltre che per quelli occupati dal settore semilavorati. Una misura ad ogni modo preventiva, che i vertici della realtà di valle hanno deciso di adottare non per tamponare falle già aperte, ma per impedire che queste si presentino quando è ormai troppo tardi. In parole povere, riduzione dei ritmi di produzione per evitare che – dato l’aria che tira – non ci si ritrovi tra qualche mese con i magazzini traboccanti di prodotto invenduto. «Una linea che tutto sommato non si può che condividere – commenta Renato Bebber della Fillea Cgil – dato che la crisi sta iniziando a farsi sentire anche in questi settori (difficoltà ci sono non solo in valle ma anche ad esempio in Primiero) e queste misure sono il male minore. Quello che fa ben sperare, proprio in quest’ottica, è che all’orizzonte per ora non ci sono propositi di tagli o licenziamenti». Ma si è arrivati alla cassa solo per la crisi della domanda o la situazione si poteva evitare? È lo stesso Bebber a condividere le critiche lanciate nei giorni scorsi dallo scario Raffaele Zancanella : «Di certo, se produci e la clientela non compra, c’è poco da fare. Certo che nel passato si sono compiuti errori, come ad esempio l’acquisto di macchinari forse non indispensabili o comunque la concentrazione eccessiva di investimenti come questi o altri, che forse andavano pianificati meglio. E poi in ballo c’è anche la decisione della segheria di porsi al di fuori di ogni sistema legno di valle, e di dialogare con essi semplicemente dall’esterno, come fornitore. Una scelta che sarà il tempo a dire sia stata giusta oppure azzardata. Speriamo in questa seconda ipotesi che si tratti di una mossa da poter rivedere». La cassa integrazione dovrebbe partire nei primi di gennaio e protrarsi fino alla metà del prossimo aprile, con un blocco totale del primo mese da parte dell’attività della segheria e il dimezzamento dei turni ai semilavorati, dopodiché si riprenderà secondo la turnazione prestabilita per rallentare la produzione.
Leonardo Pontalti
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