Messaggio di Medjugorje 2 Giugno 2013 a Mirjana

Da il 3 giugno 2013
medjugorje monte podbrdo

Cari figli, in questo tempo inquieto io vi invito di nuovo ad incamminarvi dietro a mio Figlio, a seguirlo. Conosco i dolori, le sofferenze e le difficoltà, ma in mio Figlio vi riposerete, in Lui troverete la pace e la salvezza. Figli miei, non dimenticate che mio Figlio vi ha redenti con la sua croce e vi ha messi in grado di essere nuovamente figli di Dio e di chiamare di nuovo “Padre” il Padre Celeste. Per essere degni del Padre amate e perdonate, perché vostro Padre è amore e perdono. Pregate e digiunate, perché questa è la via verso la vostra purificazione, questa è la via per conoscere e comprendere il Padre Celeste. Quando conoscerete il Padre, capirete che soltanto Lui vi è necessario (la Madonna ha detto questo in modo deciso e accentuato). Io, come Madre, desidero i miei figli nella comunione di un unico popolo in cui si ascolta e pratica la Parola di Dio. Perciò, figli miei, incamminatevi dietro a mio Figlio, siate una cosa sola con Lui, siate figli di Dio. Amate i vostri pastori come li ha amati mio Figlio quando li ha chiamati a servirvi. Vi ringrazio!

“La Madonna ci dice di VIVERE i santi messaggi che ci dà,
non di fermarci soltanto ad una semplice lettura…”

medjugorje monte podbrdo Messaggio di Medjugorje 2 Giugno 2013 a Mirjana

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3 Commenti

  1. MICHELANGELO

    3 giugno 2013 at 18:09

    A proposito di questi messaggi suggerirei di consultare tramite Google il sito relativo a Padre Alberto Maggi, che spiega molto bene come questi interventi vanno considerati. Egli appartiene alla Congregazione dei Servi di Maria, i Serviti, come i Padri che reggono il Santuario di Pietralba. Penso sia giusto sentire anche il suo parere e non solo accettare passivamente ciò che a turno i cosiddetti veggenti diffondono via internet.
    Quanto tempo ancora passerà prima che la Chiesa si pronunci in maniera ufficiale e definitiva sul problema Medjugorje? E pensare che sulle apparizioni di Lourdes, dopo pochi anni (solo quattro, se non ricordo male) si è avuta la posizione ufficiale della Chiesa!
    Inviterei gli interessati a questi argomenti a leggere il libro di V. Messori, Bernadette non ci ha ingannati, pubblicato lo scorso anno, molto ben documentato e approfondito: aiuta a capire la grande differenza tra la povera B. Soubirous e i ricchi veggenti di Medjugorje.

  2. Saretta

    26 giugno 2013 at 11:40

    caro michelangelo medugorje si deve vivere col cuore;chi visita quel luogo non sarà mai più lo stesso di prima.Là ogni persona può percepire cos’è la fratellanza,là ho sentito l’universalitàdell’Amore di DIO,là ho compreso che DIO mi ama in un modo unico ed esclusivo,ma ho compreso sopratutto che ama in un modo unico e personale ogni sua creatura:questo per me è Medugorje e questo mi basta e ringrazio la Mamma celeste d’avermi fatto comprendere quanto suo FIGLIO mi ama.Pregoche ogni pellegrino andando possa sentire nel suo cuore la pace interiore che io mi porto dentro e che vorrei donare ad ogni fratello che incontro.Buon cammino a tutti con MARIA SARETTA

  3. MICHELANGELO

    1 luglio 2013 at 12:55

    Cara Maria Saretta,
    e senza andare a Medjugorje non sarebbe successo quanto hai scritto? Vorrebbe dire che chi non ci va, rimane chiuso nel suo egoismo e non trova altri modi per assaporare il senso di fratellanza universale? Come può dipendere da Medjugorje questa situazione? Allora, tutti dovrebbero scegliere quella meta!
    Se penso che si organizzano perfino delle vere e proprie crociere per permettere ai “pellegrini” di godersi una settimana di svago e divertimento … Si sa qual è la vita dei crocieristi?!
    Medjugorje, quindi, aiuta a sentirsi appagati, può servire a stare felici e contenti con se stessi e con il mondo, offre un senso di conforto e soddisfazione interiore. Ma questo è in verità limitativo se -felice coincidenza- si studia e si cerca di comprendere il significato del brano del Vangelo di oggi, domenica 30 giugno, ascoltando il commento di Padre Ermes Ronchi (esposto su RAI 1 ieri pomeriggio), il quale afferma: “Noi siamo abituati a sentire la fede come conforto e sostegno, pane buono che nutre, e gioia. Ma questo Vangelo ci mostra che la fede è anche altro: un progetto che non assicura una esistenza tranquilla, ma offre la gioiosa fatica di aprire strade nuove … Se ti fermi all’esistente, al già visto, al già pensato, non vivi in pienezza”.
    Concludo con due osservazioni: al mio commento/appello non è stato fornito alcun riscontro; il viaggio a Medjugorje ha portato certamente qualche vantaggio economico a qualcuno dei veggenti (di cui sarebbe opportuno informarsi che tipo di vita -povera? ritirata? in preghiera?- conducono!).

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