Naufragio della Costa Concordia, il racconto dei trentini. Video

Da il 16 gennaio 2012

Proseguono i soccorsi dopo il naufragio della Costa Concordia. Sulla nave 69 veneti, 26 trentini e due friulani.  Sub in soccorso dal Triveneto. 

%name Naufragio della Costa Concordia, il racconto dei trentini. Video Ad oltre 48 ore dall’incidente alla Costa Concordia, si cercano ancora persone nella nave della Costa Crociere: il bollettino a lunedì mattina parla di 6 morti e 16 dispersi. Ecco la ricostruzione e le ultime novità.

Aggiornamento – Su Facebook l’annuncio: “la nave passerà vicina vicina”

I fatti - La sera di venerdì la Costa Concordia, con a bordo 4234 persone, ha appena iniziato il tour di 7 giorni “Il profumo degli agrumi“, in arrivo da Civitavecchia e in direzione Savona: alle 21.45 passa a poche centinaia di metri dall’Isola del Giglio, colpendo uno scoglio. All’interno della nave è subito blackout, ma i messaggi audio diffusi per i turisti sono tranquillizzanti: si tratta solo di un problema tecnico con l’impianto elettrico. Le cose stanno però diversamente: l’imbarcazione ha uno squarcio di almeno 70 metri, tra le lamiere c’è anche un pezzo di scoglio. La nave imbarca acqua ed inizia a piegarsi, così viene deciso di cambiare direzione per avvicinarsi alla costa. La Costa Concordia affonda subito a nord di Giglio Porto, a Punta Gabbianara. Poi la difficoltosa evacuazione, e i soccorsi che si susseguono ormai da più di due giorni, oggi resi più difficili dalle condizioni meteo avverse.

Video amatoriale: terrore a bordo della Costa Concordia

Le vittime e i dispersi - Sono sei al momento le vittime della tragedia, mentre sono in 16 i dispersi che potrebbero essere ancora intrappolati nella nave, tra questi anche un riminese di 30 anni e la sua figlia di 5. Ieri sono stati recuperati i corpi senza vita dell’italiano Giovanni Masia (84 anni) e dello spagnolo Gual Guillermo (69 anni). Continua l’opera dei soccorritori: i sommozzatori dei Vigili del Fuoco e gli speleosub dei Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) e della Fias (Federazione italiana attività subacquea) si stanno avvalendo di tutte le attrezzature più avanzate, e da oggi anche di nove cani dell’unità cinofila dei Vigili del Fuoco.

Guarda tutti i video dell’incidente della Costa Concordia

Il comandante - Per fare luce sulla vicenda e soprattutto sulle responsabilità, tutto ruota attorno alla figura del comandante della nave Francesco Schettino, attualmente in stato di fermo con l’accusa di omicidio colposo plurimo, disastro e abbandono della nave. Le indagini sono ancora in corso ma l’ipotesi considerata più plausibile (anche dalla stessa compagnia Costa Crociere) è quella di un gravissimo errore commesso da Schettino. Il comandante avrebbe voluto avvicinarsi il più possibile alla costa del Giglio, una manovra molto rischiosa visto il poco spazio a disposizione. La posizione di Schettino è resa ancora più grave per diverse negligenze: l’allarme in nave non è scattato subito, anzi un primo messaggio diffuso negli altoparlanti parlava di semplice blackout elettrico; il comandante non ha avvertito la capitaneria di porto dell’impatto con lo scoglio; il comandante avrebbe abbandonato la nave all’inizio dell’evacuazione, con la maggior parte dei turisti ancora sull’imbarcazione.

Le foto dell’incidente

La situazione - Le attività di soccorso continuano senza sosta, così come le indagini per stabilire le responsabilità di Schettino. La Costa Crociere che inizialmente aveva parlato di situazione imprevedibile ora ha deciso di puntare il dito sul suo comandante, e in un comunicato diffuso ieri parla di “Gravi errori di valutazione“. Partono le prime richieste diindennizzo da parte dei turisti, mentre sul fronte politico il ministro dell’ambiente Clini pensa di bloccare il transito di tutte le navi da crociera a poche centinaia di metri dalle coste: il passaggio turistico al Giglio era avvenuto già altre volte, così come è quasi routine per le navi da crociera a Venezia. Un altro fronte aperto è quello dell’impatto ambientale: la nave contiene circa 2400 tonnellate di carburante, di cui è già iniziata l’aspirazione; se quest’operazione non riesce, il rischio inquinamento per la costa toscana è altissimo.

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