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Al posto della neve, in Trentino e in Val di Fiemme, fioccano copiose le ordinanze di divieto di accensione dei fuochi d’artificio, sparo di petardi e simili nei centri abitati.
L’ordinanza di divieto con effetto immediato, firmata dalla sindaca di Predazzo Maria Bosin segue a ruota quella provinciale emessa dal presidente Ugo Rossi (vedi qui), a fronte di una nota della protezione civile che comunicava lo stato di particolare siccità, specialmente nei boschi e nei pascoli, a causa della mancanza di significative precipitazioni piovose e nevose nell’ultimo periodo, che aumenta il rischio di incendi.
L’ordinanza provinciale invitava i sindaci a “verificare se sussistono i presupposti, con riferimento ai centri abitati e alle aree sciistiche, per adottare gli opportuni provvedimenti, anche di natura urgente, per fronteggiare particolari situazioni di pericolo”.
L’ordinanza provinciale inoltre, invita “chiunque, a cui spetti, all’intensificazione dei controlli circa il divieto di fumo presso le aree degli impianti sciistici”.
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