Estate Baby, Estate Ragazzi ed Estate Sport: tornano anche quest’anno le tradizionali proposte estive della…
Sono il papà di Alice e Filippo (i gemelli nati a Cavalese il 26 febbraio) e come loro sono stato bambino. Un bambino che ha sempre ammirato la sua mamma coltivare l’orto, dedicandocisi con amore.
La vedevo zappare con sudore, seminare con giusto criterio, innaffiare con attenzione, curare ogni singolo particolare, metterci il cuore. E alla mia domanda “quando posso mangiare le carote” mi rispondeva con tono “dimesso” che bisognava aspettare perché non bastava solo seminare ma c’era bisogno che tutto andasse per il verso giusto.
E allora la vedevo ingegnarsi a creare spaventapasseri, trappole per lumache, pozioni anti pidocchi o altri nemici dell’orto… finché un giorno fiera mi diceva “ecco queste son le carote del nostro orto”. E non immagino neanche quanto fosse fiera di vedere suo figlio sgranocchiare le carote del suo orto.
In questi giorni mi è capitato di rivivere le stesse emozioni, con i miei piccoli affidati alle cure del personale dell’ospedale di Cavalese che con
la stessa dedizione di mia mamma ci hanno seguito per quasi 9 mesi, rispondendo alla nostra domanda “come faremo a farli nascere” con tono
dimesso (e quasi rassegnati) che bisognava vedere, perché c’era bisogno che tutto andasse per il verso giusto.
Ma a nulla potevano servire spaventapasseri, trappole o pozioni magiche, era solo una questione di orologio e calendario. E così madre natura ha fatto il resto e ha deciso che era ora di raccogliere i frutti dell’orto prima che arrivasse il weekend.
E ho rivisto lo sguardo fiero di mia mamma nei volti di ostetriche, ginecologi, infermiere, pediatri, puericultrici e anestesisti che ogni giorno si prendono cura con amore e dedizione di tutti gli orti di Fiemme e Fassa, ma che ormai raramente possono raccogliere le loro carotine.
Giuseppe
Papà di Alice e Filippo
La redazione di PredazzoBlog porge a mamma Fabiana e papà Giuseppe le più vive congratulazioni per la nascita di Alice e Filippo
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