DIRETTA TV RAI SPORT Chiusura strade per la partenza della 5^ Tappa San Martino di…
La quinta tappa del Giro d’Italia, partenza da San Martino di Castrozza e arrivo sui 1844 metri dell’Alpe di Siusi dopo 125 km, è la prima con arrivo in salita e chiude il tradizionale appuntamento – anticipato già all’inizio quest’anno – con le Dolomiti, le montagne rosa. DIRETTA TV RAI SPORT
IL PERCORSO – Subito dopo il via da San Martino di Castrozza si deve completare la salita verso il passo Rolle, circa otto chilometri con strada all’insù prima d’affrontare un lungo tratto di discesa. Si penetra nel cuore del parco naturale di Paneveggio con la più estesa foresta dell’intera catena delle Alpi, quindi Bellamonte e Predazzo. Tesero e Cavalese sono le località attraversate prima del passaggio nella provincia di Bolzano per San Lugano e la lunga discesa in Val d’Adige, su Ora. Un tracciato solitamente percorso dal Giro in senso opposto. Dopo Ora si percorre la Strada del Vino per Caldaro, prima di giungere a Bolzano. Da Prato all’Isarco la strada comincia a salire con costanza, con pendenze variabili passando per Fié allo Sciliar, Siusi e quindi iniziare il tratto terminale della salita verso l’Alpe di Siusi, nel comune di Castelrotto.
Da Prato (Blumau), mancheranno “solo” 24 km, capaci però di scavare distacchi pesanti per via delle percentuali (11% il picco, 6,11% la media) e del dislivello, ben 1513 metri.
Pur essendo un po’ in anticipo per influire sulla vittoria finale, la tappa odierna potrebbe “tagliare” qualche pretendente, magari non ancora al top della condizione. Occhio quindi a chi aspetta la terza settimana, potrebbe scottarsi.
La quinta tappa, breve ma difficile, si concluderà sull’Alpe di Siusi. 25 chilometri di sofferenza, dove i big onoreranno il Centenario della nascita della Corsa Rosa, che cade proprio domani
La San Martino di Castrozza-Alpe di Siusi, una delle più brevi frazioni in linea del 92° Giro d’Italia, sarà la tappa della verità. Una tappa corta, niente a che vedere con i classici “tapponi” di quasi 250 Km con 5-6 colli da superare strada facendo. Ma sono proprio le tappe montane in formato “small” come questa a fare più male del previsto poiché, proprio col miraggio del basso chilometraggio, si tende a lasciare la località di partenza con medie già elevate, arrivando ai piedi dell’ascesa finale con molti corridori già parecchio provati.
Riguardo a questo, ecco due esempi: Nel 1996 il russo Tonkov balzò in testa alla classifica (e ci rimase fino alla fine, a parte la breve parentesi di Olano dopo la tappa del Pordoi), al termine di una frazione di 115 Km che proponeva le ascese ai colli di San Bernardo e Casotto prima dell’arrivo in salita a Pratonevoso. Ancor più corta, appena 85 Km, fu la Piamborno-Montecampione (arrivo ad Alpiaz), la “minitappa” che permise al francese Hinault di conquistare il suo secondo Giro d’Italia.
Nel caso della quinta frazione del Giro del Centenario, però, difficilmente la partenza sarà a razzo, poiché nei primi 8 Km si pedalerà verso i quasi 2000 metri del Passo Rolle.
Scavalcato il Rolle si effettuerà una lunga discesa verso la foresta di Paneveggio, che condurrà il gruppo nella Val di Fiemme, che sarà raggiunta in quel di Predazzo. Tratto pianeggiante in cui si incontreranno Tesero e Cavalese poi, dopo 21km, altra discesa che termina ad Ora, centro industriale situato 20 Km a sud del capoluogo provinciale Bolzano. Il gruppo poi transiterà per il capoluogo, effettuando un ampio giro ad arco che costeggia il Lago di Caldaro e poi, in vetta ad una breve e pedalabile ascesa, la celebre “Strada del Vino”, che corre parallela al tracciato dell’Adige e che attraversa le terre di produzione del Gewürztraminer. Superata Bolzano, ecco cominciare la salita che Ottone Brentari definì “L’Alpe più bella e vasta di tutte quelle del Tirolo”: l’Alpe di Siusi. Lunga circa 25 chilometri, è ripartita in tre tronconi: il primo ha una pendenza media del 7,2% (7,4 km di lunghezza), il secondo è un falsopiano che dura fino a Siusi, il terzo ha una pendenza che arriva all’11% (10 km). Quanto basta per capire che per coloro che ambiscono alla classifica generale non sarà possibile nascondersi.
Di certo non vorrà farlo Gilberto Simoni, che è solito allenarsi su queste montagne, ma non sarà il solo. Usciranno allo scoperto Basso, Leipheimer, Menchov, Sastre e Cunego, oltre a Di Luca. Insomma tutti i big usciranno allo scoperto nella frazione che è di fatto il vero Centenario della Corsa Rosa: il 13 Maggio 1909 infatti si tenne la partenza del Primo Giro d’Italia.
Le prime 10 posizioni al termine della quarta tappa:
1 DI LUCA Danilo ITA LPR 4:15:04
2 GARZELLI Stefano ITA ASA
3 PELLIZOTTI Franco ITA LIQ
4 SOLER Juan M. COL BAR
5 SIMONI Gilberto ITA SDA
6 LEIPHEIMER Levi USA AST
7 LOVKVIST Thomas SWE THR
8 BASSO Ivan ITA LIQ
9 MENCHOV Denis RUS RAB
10 ARROYO DURAN David ESP GCE
Maglia rosa:
Thomas LOVKVIST
Maglia ciclamino
Alessandro PETACCHI
Maglia verde
Danilo DI LUCA
Maglia bianca
Thomas LOVKVIST
Itmsport
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