Predazzo, c’era una volta il “Maso Brigadoi”

Da il 26 settembre 2009

maso brigadoi Predazzo, c’era una volta il “Maso Brigadoi”L’antico maso diventerà un condominio con otto appartamenti  

PREDAZZO - Chi entra in paese la sera lo vede illuminato a dominare Predazzo dalle pendici del monte Mulat. E’ il maso Brigadoi, forse l’ultimo esempio di maso (nel senso di una struttura rurale isolata) che si possa raggiungere in pochi minuti dalla piazza del paese, ma che ci proietti immediatamente nelle atmosfere di un mondo contadino ormai buono solo per le manifestazioni rievocative. Un’atmosfera che tra poco sparirà, se non succederà qualcosa d’improbabile, perchè il maso Brigadoi diventerà un condominio con 8 appartamenti. Fino a qualche tempo fa ci viveva una donna sola. Alla sua morte gli eredi l’hanno messo in vendita ed è stato acquistato dalla società EI Gambinel sas di Luca Guadagnini. Il maso è composto da una parte abitativa e da un rustico lì accanto. Chi sale dalla piazza passa sotto [a tettoia che unisce il maso ad un deposito dall’altra parte della stradina e viene immerso in un ambiente davvero magico in cui gli edifici, la strada, le siepi, una panchina ed una fontana costituiscono un unicum affascinante e suggestivo. Non sono i particolari architettonici, ma è l’insieme che rende davvero unico il maso Brigadoi. Non per  niente è diventato luogo. per serate di poesia e musica e la sua stalla luogo di uno spettacolo di “filò”. Ora, sulla facciata a sud domina un enorme “info vendite”. I fatto è che il maso sarà completamente stravolto. 4 + 4 appartamenti, una parte demolita e aggiunta all’edificio che sarà comunque alzato di 80cm. una serie di poggioli faranno il resto, facendo diventare il maso Brigadoi più simile al vicino “maso del tas” (che di maso non ha nulla) piuttosto che ad un edificio armonicamente ristrutturato. Meno invasivo [‘intervento sul rustico dove è concesso solo il risanamento conservativo. Ma il risultato finale sarà il completo stravolgimento della struttura originaria. Anche perchè poco prima del maso sarà effettuato un grande scavo per realizzare una dozzina di posti macchina e l’intero accesso sarà stravolto. La strada che passa attraverso il maso sarà infatti privatizzata e verrà realizzata una strada comunale a monte sbancando i prati soprastanti. Ciò come ci spiega l’assessore Di Cocco  anche per collegarsi con la strada che sale da via Venezia e che sarà allargata per migliorare l’accesso al serbatoio dell’acquedotto situato poco sopra. insomma il maso Brigadoi sparirà e lascerà il posto a qualcos’altro. Ma come è potuto accadere? Il PRG prevede diversi gradi di tutela del centro storico. Per una quindicina di edifici di Predazzo è consentito solo il restauro, ma per la maggior parte delle case di un certo valore storico- architettonico, è consentito il risanamento conservativo (è il caso del fienile del  maso), mentre per molti altri è concessa la completa ristrutturazione. A chi ha stilato, visto e rivisto il Prg, è evidentemente sfuggito ciò che prevedevano le schede 1 88 e 189 del piano degli insediamenti storici. Ci sono infatti degli edifici a Predazzo in cui è consentito il solo restauro solo grazie a qualche particolare architettonico. Nel caso invece di un importante complesso di elementi quale il maso Brigadoi, nessuno ha prestato attenzione. L’assessore all’urbanistica Costantino Di Cocco dice che potrebbe anche condividere le perplessità, ma che quelle sono le indicazioni del piano e con quelle bisogna fare i conti. Obiettiamo che il piano è in ballo da quando era sindaco Franco Dellagiacoma e che l’amministrazione attuale lo ha tempestato di varianti. Fatto sta che il progetto è in Comune in attesa di approvazione. Chissà se qualcuno vorrà o potrà fare  qualcosa. Il rischio è che  se ne vada un altro pezzo di Predazzo. E fra 30 anni qualcuno rimpiangerà quel maso dove le sere d’estate ascoltava le poesie, come oggi rimpiangiamo l’hotel Nave d’oro. Ma allora come oggi, se ci fossero state obiezioni, qualcuno avrebbe risposto. Lo consente il Piano di Fabbricazione.

Francesco Morandini  L’Avisio

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