Cara Concittadina e caro Concittadino,desidero personalmente ringraziarti, a nome mio e del gruppo che rappresento,…
PREDAZZO – Niente intesa con Marco Felicetti , ma ieri mattina, quasi allo scadere del tempo utile per comunicare eventuali apparentamenti, è ricomparso, un po’ a sorpresa, Fabio Pizzi , candidato sindaco di «Predazzo futura» che domenica scorsa ha conquistato il 5,19% dei voti e con il quale Renato Dellagiacoma ed il suo gruppo hanno formalizzato l’accordo in vista del ballottaggio di domenica prossima. Come si era intuito, dopo i contrasti dell’ultima ora, non c’è stata intesa tra le liste di Dellagiacoma e Felicetti. Già venerdì sera, quest’ultimo ha sentito brevemente i suoi ed ha concordato che, così come stavano le cose, non si poteva andare avanti. Decisione da tutti alla fine condivisa. «Se il problema era ridotto alla definizione del numero degli assessorati – ci ha confermato ieri mattina il candidato di Predazzo Democratica – siamo davvero messi male. Per quanto mi riguarda, io ho una parola sola. Non c’erano più spazi per arrivare ad un’intesa, visto che si sono preferiti dei giochetti da basso impero. A questo punto, faremo un’opposizione serena e responsabile ma severa. Per l’appuntamento del 30 maggio, che vinca il migliore». Sul fronte opposto, ieri mattina, come ricordato sopra, c’è stato l’ultimo incontro tra Dellagiacoma e Pizzi, con il quale l’accordo è stato raggiunto in pochi minuti. «Già prima dell’inizio della campagna elettorale – ha precisato Renato Dellagiacoma – ci eravamo sentiti con questa lista, sempre all’insegna di una collaborazione proficua, basata non tanto sul calcolo dei numeri quanto sulla condivisione delle idee. Subito dopo il voto del 16 maggio, ci siamo nuovamente confrontati per ragionare insieme sul futuro, come del resto ho fatto anche con le altre due liste escluse dal ballottaggio. Alla fine, è stato possibile solo l’accordo con Pizzi. Per quanto riguarda Marco Felicetti , ci sono due fattori che hanno portato all’interruzione della trattativa: il primo riguarda una serie di considerazioni di carattere personale su nostri candidati che non potevo accettare; il secondo è nato da un equivoco sul numero degli assessori. Nell’incontro di giovedì sera, io ho parlato non di posti in giunta ma di deleghe su urbanistica, politiche sociali e cultura, queste ultime due da accorpare in un unico assessorato. Invece dall’altra parte si è pensato subito a tre incarichi distinti, prospettiva che il mio gruppo ha giudicato inaccettabile, anche perché era francamente impensabile avere gli stessi assessori nostri con la metà dei voti». Soddisfatto dell’intesa raggiunta Pizzi, che ha parlato di «programma in molti passaggi complementare al nostro». «Abbiamo chiesto le competenze sulle politiche giovanili e il sociale – ha precisato – in che modo lo vedremo più avanti». Un assessorato appare comunque soluzione scontata. A questo punto, almeno sulla carta, Renato Dellagiacoma e Maria Bosin partono alla pari, rispettivamente con il 34,77% ed il 34,25%. Rimane da vedere dove andranno i voti di Marco Felicetti e Silvano Longo (insieme hanno fatto il 31,35%). Entrambi i gruppi hanno deciso di lasciare libertà di coscienza. La parola agli elettori.
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