di Francesco Morandini PREDAZZO. Pubblico insolitamente numeroso l'altra sera a Predazzo per assistere alla seduta…
L’energia termica prodotta da Eneco nel 2020 è ora interamente pulita e a km zero. La centrale di teleriscaldamento di Predazzo dallo scorso dicembre è infatti totalmente alimentata con biomassa legnosa proveniente dalle foreste dei dintorni.
Sono andate quindi in pensione le vecchie caldaie a metano, mantenute solo per uso in caso di guasto all’impianto principale. Dagli scarti del bosco, la società costituita nel 1993 (la centrale è però operativa dal 2001) riscalda attualmente quasi 400 utenze. L’obiettivo ora è quello di ampliare la rete nelle zone del paese non ancora raggiunte (tra cui l’area industriale e la parte Nord dell’abitato).
Spiega l’amministratore unico di ENECO, Fabio Vanzetta: “Negli ultimi quattro anni gli interventi di riconversione della centrale e di estensione della rete sono stati numerosi e finanziariamente importanti. Al 2016 risale il primo pirogassificatore, seguito nel 2017 da un secondo cogeneratore a pellet, investimenti che hanno da subito garantito una maggiore solidità finanziaria della società permettendo il proseguo del piano d’investimento. La tempesta Vaia ha poi accelerato di fatto il processo di ammodernamento avviato: abbiamo così sostituito la vecchia caldaia con un modello in grado di alimentarsi non solo con la biomassa legnosa proveniente da segheria, ma anche con il materiale derivante direttamente dalla raccolta in bosco di quel che il vento ha lasciato a terra, cercando in questo modo di contribuire in maniera sostanziale al recupero e alla pulizia del nostro territorio”.
Ora la centrale di teleriscaldamento di Predazzo è completamente messa a nuovo, grazie alla sostituzione della caldaia a biomassa e l’inserimento dei serbatoi di accumulo termico, a cui è seguita una completa revisione delle logiche di funzionamento e la sostituzione dei vecchi apparati. A completamento dei lavori è prevista per quest’anno l’installazione di un impianto fotovoltaico e di un ulteriore cogeneratore, così da arrivare ad un’autoproduzione elettrica capace di coprire l’energia consumata.
Le quote societarie di Eneco sono detenute al 51% dal Comune di Predazzo, mentre A.C.S.M. e Bio Energia Fiemme posseggono il 24,5% ciascuna. La sindaca di Predazzo, Maria Bosin, non nasconde la soddisfazione: “Da anni ci stiamo impegnando per ammodernare ed efficientare questo impianto, ora, anche grazie all’impegno e alla professionalità di Fabio Vanzetta, è davvero un fiore all’occhiello per il nostro paese. Produciamo, completamente da fonti rinnovabili, energia che nasce dagli scarti dei nostri boschi ed in piccola parte della zootecnia, in collaborazione con il biodigestore. Questi investimenti ci hanno spinto a fare un ulteriore passo anche da un punto di vista gestionale, con l’assunzione di personale per lavori che prima erano affidati all’esterno. Il prossimo obiettivo è quello dell’estensione della rete, così da raggiungere un maggior numero di utenze, che avranno a disposizione energia pulita e a km 0”.
Il 1° luglio si è tenuta l’assemblea della società: sono stati approvati il bilancio di esercizio 2019, che ha chiuso con un utile di 87.000 euro – un risultato positivo, nonostante l’impatto economico degli investimenti degli ultimi anni, pari a 4 milioni e mezzo di euro – e l’aggiornamento del business plan.
Un’ulteriore opportunità sia per gli utenti che per la società potrebbe giungere dal cosiddetto ecobonus introdotto dal Decreto Rilancio, che prevede una detrazione del 110% per gli interventi di efficientamento energetico. Se gli impianti di teleriscaldamento, come pare, rientreranno tra quelli ammessi alla detrazione, per gli utenti si tratterà di un notevole risparmio.
Monica Gabrielli
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