Proclamata nel 1993 dall'Assemblea delle Nazioni Unite, ogni anno il 22 marzo si celebra la…
Acqua potabile: il bene più minacciato, miliardi di persone ne sono prive.
PREDAZZO – «Un bene che fa parte della sacralità della vita umana». Così Rosario Lembo ha definito sabato sera l’acqua, all’interno della conferenza promossa, nell’aula magna del municipio, dall’Ordine francescano secolare minore, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, la Parrocchia, la biblioteca e la Libreria Discovery. Un incontro molto partecipato, anche se la serata, dal punto di vista meteorologico, era tale da non invogliare la gente ad ucire di casa. Importante il tema proposto («Acqua bene comune, ecopatrimonio dell’umanità. Liberiamo la vita dalla mercificazione») e prestigioso il relatore, tra l’altro predazzano di nascita, anche se, ancora in giovane età, trasferito con la famiglia a Milano, dove vive, fondatore di Mani Tese, segretario del Comitato Italiano del Contratto Mondiale sull’Acqua, direttore dell’Università del bene Comune, reduce dal forum internazionale di Istambul, dove l’acqua era stata ancora una volta al centro dell’attenzione mondiale. «Il ventunesimo secolo è il secolo dell’acqua» ha precisato subito Lembo «ed il mancato accesso all’acqua è una delle più gravi cause di disuguaglianze al mondo. Oggi purtroppo prevale la logica dello sfruttamento e si è perso il valore della solidarietà. Qui, per fortuna, siamo in un posto privilegiato ed il problema non si avverte, ma ci sono situazioni internazionali davvero drammatiche e la sfera della globalizzazione fa sì che i beni naturali diventino strumenti di speculazione finanziaria. L’acqua è oggi il bene più minacciato ed il maggiore problema ecologico». Parlando quindi delle risorse idriche disponibili, il relatore ha confermato come esse siano in netta diminuzione. «Di questo passo» ha precisato «nel 2015 ben 3,4 miliardi di persone non avranno accesso all’acqua potabile. Da oltre vent’anni non si fanno investimenti nel settore, mentre crescono i prelievi per usi produttivi, aumenta l’inquinamento ed i cambiamenti climatici accentuano le difficoltà. Intanto, dal 2007 si consuma più acqua di quella che c’è». Con un appello dunque ad un uso più responsabile di questa risorsa e ad un maggiore controllo anche nell’utilizzo dell’acqua minerale, oggetto di speculazioni colossali. Non sono mancate le critiche agli amministratori ed ai politici, visto che, a livello nazionale, le perdite degli acquedotti sono pari al 35% (nel Sud si arriva anche al 50%), rispetto per esempio al 12% della Svizzera. «Siamo dunque di fronte ad una grande sfida» ha concluso Lembo «che ci vede coinvolti tutti, ciascuno per la propria parte e con le proprie responsabilità». La serata è stata introdotta da Marilena Lochman , responsabile locale dell’Ordine Francescano Secolare Minore, e dal sindaco Silvano Longo . La prima ha parlato della «necessità di un’azione precisa per sradicare la povertà e permettere a tutti l’accesso ai beni fondamentali». Il secondo ha ribadito l’urgenza di «mettere in campo valori nuovi, che contribuiscano a determinare una seria revisione di stili di vita oggi finalizzati soltanto a promuovere lo sperpero delle risorse. Lo stile dei proclami e degli annunci» ha aggiunto Longo «è del tutto fuori luogo ed oltremodo offensivo nei confronti di coloro che già soffrono dell’indigenza materiale e in più debbono subire anche l’umiliazione della beffa. L’impegno di tutti deve essere orientato contro la gratuità dell’indifferenza e l’imbarbarimento del pensiero». Numerosi anche gli interventi al dibattito. Il tema, al di là di un ultimo inverno particolarmente ricco di pioggia e di neve, è sicuramente di stretta attualità.
MARIO FELICETTI
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