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PREDAZZO – Il Piano di gestione della riserva locale dell’Avisio, tra Predazzo e Ziano, con la prima adozione, è stato al centro di un ampio dibattito da arte
del consiglio comunale di Predazzo, convocato lunedì sera e gestito dal vicepresidente Luciano Florio, in assenza del presidente Leandro Morandini.
Nella seconda parte della seduta, si è parlato diffusamente della terza variazione di bilancio ed in particolare delle spese relative alla gestione del Centro del salto, per la quale non è stato ancora sottofirmato l’accordo di programma con la Provincia. Si devono infatti definire i contenuti di tale accordo e soprattutto la percentuale di intervento che la stessa Provincia
dovrebbe garantire per far sì che la spesa (circa 200.000 euro all’anno) non vada a gravare esclusivamente sul bilancio di Predazzo. Un’ora e mezzo di discussioni è stata dedicata all’Avisio e a un progetto che punta a salvaguardare una porzione importante di territorio, complessivamente pari a 39,93 ettari, 17,53 dei quali di proprietà del Demanio (il 46,23%), 5,28 del
Comune di Ziano (13,95%), 0,08 del Comune di Predazzo (0.22%) e 15,02 di
proprietari privati (36.60%). Il Piano, ha ricordato il relatore Giovanni
Aderenti, consigliere di maggioranza, assistito dal progettista dottor Ruggero
Bolognani (tecnico forestale già in servizio per un decennio presso la agnifica Comunità di Fiemme e che quindi conosce perfettamente il territorio fiemmese), è stato progettato dopo il bando che la Provincia ha indetto due anni fa e che prevedeva specifiche sovvenzioni per interventi di salvaguardia
del territorio e dell’ambiente.
L’idea è nata a Ziano (il cui consiglio comunale ha approvato il Piano nella seduta dello scorso 27 settembre) ed è stata subito condivisa da Predazzo,
in quanto entrambe le amministrazioni hanno ritenuto che le peculiarità di questa parte di territorio, compresa tra il ponte della Roda ed il ponte «del Gazzo» lungo il corso del torrente Avisio, siano tali da dover essere preservate e valorizzate con particolare attenzione. L’occasione, ha sottolineato Aderenti, per sistemare una zona che presenta anche qualche criticità e delle situazioni di disordine che vanno sanate. Un territorio da salvaguardare attraverso azioni mirate e puntuali, programmate con la partecipazione attiva di diverse associazioni del paese, che già si sono dichiarate disponibili, ed in collaborazione con le scuole. Lo stesso Bolognani
è quindi entrato nel merito tecnico della riserva, inserita nella rete europea
«Natura 2000» e che richiama la legge 23 del 2007, con la quale la Provincia
definisce le varie categorie di aree protette (Sic, parchi, riserve naturali, rete
delle riserve,biotopi comunali) e dà precise indicazioni sulla loro gestione.
Il Piano infatti è ora in visione pubblica per 30 giorni, dopodiché sarà nuovamente portato in consiglio per la seconda adozione. La delibera è stata approvata con 15 voti favorevoli e l’astensione di Di Cocco.
Mario Felicetti
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