Il 15 settembre 2013 a Predazzo (Trento) - Settembre è il mese in cui a Predazzo…
Si tratta del cimitero di guerra, la cui origine risale all’autunno del 1917, quando in questa zona imperversava la prima grande guerra, con aspre battaglie in quota e un incredibile numero di morti.
Proprio nell’inverno 1916/17, ci fu anche un evento spaventoso, con la cosiddetta «morte bianca» dovuta alla neve, alle slavine ed alle bufere, con un bilancio finale di vittime addirittura superiore a quelle dei combattimenti del fronte bellico.
Il cimitero di «Ceremana» accolse oltre 500 salme di soldati, di varie nazionalità dell’Impero Austro-Ungarico, oltre che italiani.
Malgrado le difficili condizioni climatiche, venne mantenuto decorosamente fino al 1941, quando fu totalmente smantellato. Di esso rimasero poche tracce, fino a quando, nel 1996, il Gruppo «Rico dal Fol» decise di ricostruirlo, pur in forma ridotta rispetto alle dimensioni originarie, per ricordare doverosamente avvenimenti lontani, ma ancora ben presenti nella memoria. Ovviamente con il passare degli anni, i materiali si sono deteriorati, specialmente quelli in legno che formavano il recinto, per cui i volontari di Predazzo hanno deciso di rimettere mano al manufatto e provvedere ad una sua completa ristrutturazione, anche in vista del centenario dell’inizio della prima guerra.
E così sabato scorso, otto volontari, guidati da Guadagnini, hanno raggiunto «Ceremana» e portato a termine i lavori di una nuova recinzione. Il legname è stato fornito dalla ditta di Flavio Dellizzotti, è stata ripulita la croce che si trova al centro del cimitero, sono state posizionate anche due ringhiere in legno lungo il sentiero di accesso ed è stata riposizionata la corona che, nella parte alta del manufatto, contiene le piastrine di 240 soldati caduti sul fronte nell’inverno del 1917.
C’è anche una cassetta, sistemata nella parte sinistra dalla recinzione, che contiene le cartoline con la storia di questi drammatici eventi e che permette di fare delle offerte.
Da ricordare che in questa zona passano un migliaio di escursionisti all’anno, considerata la vasta rete sentieristica che si snoda lungo tutto il versante del Lagorai. A parte il lavoro, assolutamente gratuito, dei volontari, le spese per i materiali sono state coperte da un contributo della Cassa Rurale di Fiemme, vicina a questa meritevole associazione. Particolarmente soddisfatto Francesco Guadagnini, il popolare «Chèco Pavèla», per un’iniziativa dal grande significato culturale, apprezzata da tutta la popolazione e che si affianca ad altri lavori di manutenzione ambientale realizzati a favore dell’intera comunità.
Mario Felicetti
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