R.D.Congo - sostenere la pace e la sicurezza delle popolazioni del Kivu è possibile, molto…
Il giorno stesso del mio arrivo, un grosso uragano ha distrutto tante capanne, divelto grossi alberi, danneggiato tanti campi. C’era un lago dappertutto e abbiamo dovuto aspettare l’indomani per muoverci un po’. Per grazia di Dio, tutti si sono salvati. La gente, le sorelle, i padri, tutti mi hanno accolto con una grande festa e in tanti modi mi hanno fatto sentire la benvenuta. Così, piano piano sto muovendo i miei primi passi, facendo conoscenza con le persone e cominciando a capire come funziona il dispensario nel quale lavoro. Ho trovato tantissimi malati, soprattutto bambini, tanta malaria, tante anemie e tanti casi di colera. A fianco di tutto ciò, la vita continua a sorridere perché tanti bimbi nascono e sono la gioia di tutti.
Abbiamo avuto le consultazioni prenatali, prescolari, i diabetici, i tubercolosi, i lebbrosi e gli ammalati di AIDS e poi ci sono gli ammalati di tutti i giorni e quelli che dobbiamo ricoverare perché gravi. Che situazione e che sofferenze, ma in tutti una grande speranza nel domani che contagia anche me e noi tutti. Sto visitando una alla volta le otto piccole comunità cristiane del villaggio, così piano piano conosco i posti e le persone. E’ edificante vedere come i cristiani al giovedì, alle quattro del pomeriggio si incontrano nelle loro comunità per leggere il vangelo della domenica, condividere le loro riflessioni e preghiere. Mi fa bene vedere come vanno a trovare i malati e i bisognosi della loro comunità e come, pur avendo poco, mettono insieme quel poco per darlo a chi è nel bisogno. Mi fa bene vedere la loro generosità vedendo la povertà nella quale vivono.
Ieri notte i poliziotti hanno messo le mani su alcune persone che detenevano nelle loro casette, fucili, bombe, pistole e altri tipi di armi, proprio qui vicino a casa nostra. A cosa erano destinate quelle armi? Non lo sappiamo ma ringraziamo Dio che ci ha tutti protetti e grazie ai militari che hanno fatto il loro lavoro. Ieri pomeriggio un altro uragano ha fatto altre distruzioni. Tutti ci siamo dati da fare ad aiutare quelli che sono stati colpiti. Molti hanno ospitato i vicini che hanno avuto danni e stamattina girando nel villaggio ho visto che tutti davano una mano per alleviare quanti soffrivano. Sono piccole grandi pagine del vangelo che vedo ad ogni istante e questo mi fa tanto bene.
Dalla mia stanza sento i colpi di Baba Mayanga che sta tagliando l’albero caduto sopra la fontana del centro nutrizionale distruggendola. Domani salirà su un grosso albero che sta fuori dalla pediatria e che per miracolo non vi è caduto sopra. Non essendoci motoseghe, lo taglierà un pezzetto alla volta cominciando dalla cima. Che coraggio!
Stanotte sono morti due bimbi che avevo lasciati gravi ieri sera. La malaria se li è portati via. Un altro che il dottore ha rianimato, sembra riprendersi e i due gemellini che sono nati, dicono tutti che sono miei figli perché sono bianchi come me e hanno i capelli lisci come i miei. Sono bellissimi!!!
Vi penso, vi ricordo e conto molto sulla vostra preghiera quotidiana. Voi siete la mia benzina così che posso restare qui e fare un po’ di bene. E’ questa la mia felicità: poter essere un segno della tenerezza di Gesù in mezzo a questo popolo così provato. Siete con me in questa gioia e in questa fatica.
Vi abbraccio tutti, vostra Delia
PredazzoBlog ringrazia il Gruppo Missionario di Predazzo e Annamaria Longo per la trascrizione della lettera.
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