Domenica 21 settembre, ben 140 Vicini (sono circa 800 i "Vicini" ) della Regola Feudale di…
Predazzo. Un forte impegno per valorizzare una presenza fondamentale con una mostra e una serie di incontri Regola Feudale, quattro secoli di statuto. Dal 7 al 21 dicembre manifestazioni tra storia e tradizione
PREDAZZO. «Una Regola nella storia: il Feudo di Predazzo si racconta a quattro secoli dal suo primo Statuto». E’ il titolo della manifestazione messa in cantiere dalla Regola feudale di Predazzo per ricordare i 400 anni dell’approvazione del primo statuto di questa importante proprietà collettiva. In programma da domani al 21 dicembre una mostra dei documenti storici più significativi della Regola, una sorta di tracciato storico tra le sue carte d’archivio. L’inaugurazione della mostra è prevista per domani alle ore 17 e resterà aperta tutti i giorni: 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.
Questa sera alle 20.30 in municipio è in programma un incontro con l’avvocato Cesare Trebeschi che da oltre 50 anni ha seguito le vicende giuridiche della Regola e che ha portato all’approvazione dello statuto del 1982 e delle successive modifiche del 1992 e del 2007. Ci sarà Rodolfo Taiani, responsabile della biblioteca del Museo storico in Trento che ha ideato e curato la mostra e l’opuscolo-guida nonchè quel lavoro certosino che è stato il riordino dell’archivio conclusosi con la pubblicazione dell’inventario 1388-1997. E Gauro Coppola docente di storia economica dell’Università di Trento. Con l’occasione il consiglio di Regola consegnerà un riconoscimento agli ex amministratori. Durante la mostra sarà proiettato il video di una ventina di minuti realizzato da Alberto Felicetti (Marson) che sarà successivamente disponibile in DVD per tutti i Vicini. Partendo dai documenti antichi presenti in mostra, ripercorre con interviste, dialoghi, ricordi, i momenti più importanti della vita sociale, economica e religiosa del Feudo.
La Sovrintendenza dei Beni Librari e Archivistici della Provincia ha restaurato il manoscritto del primo statuto del 1608. La mostra è stata curata dalla Regola, in particolare dai consiglieri Bruno Bosin Giorgio Brigadoi e Fabio Giacomelli, in collaborazione con il Museo, la Regione, e con l’aiuto del Comune, Comunità, dei volontari del “Rico dal Fol” e di molti Vicini. «La manifestazione – spiega il regolano Giacomo Boninsegna – non vuole essere un’autocelebrazione, ma un momento in cui la Regola si apre al paese, alla valle e a tutti i visitatori per far conoscere, seppur sommariamente, la sua origine, il suo sviluppo e la sua economia, oltre all’importanza che ha avuto nella vita economica di Predazzo».
Tra gli interventi riportati nell’opuscolo che accompagna la mostra va sottolineato quello dell’avvocato Trebeschi che si riallaccia alla biblica torre di Babele per ricordare l’importanza della diversità e del pluralismo che portano con sé questi antichi ordinamenti che, Né Murat nel 1806, né Garibaldi né Mussolini sono riusciti a liquidare. Trebeschi ha ricordato le battaglie per l’autonomia della Regola e la sentenza del 10 ottobre 1967 che costituisce la carta costituzionale del Feudo. Una comunione sopravvissuta grazie al “genio montanaro” che ha evitato la divisione, il frazionamento, mantenendo unita la proprietàdel bosco. Un bosco che, per l’avvocato bresciano, non è somma di alberi. Questa la preoccupazione anche del principe vescovo di Trento nell’infeudare il monte Vardabio (Guardaben) ai Vicini riuniti nella Regola, che da allora si chiama appunto Regola Feudale. La sua storia la percorre Rodolfo Taiani.
Il Trentino
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