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STRETTA PER IMPIEGATI E DIRIGENTI DELLA PA : ECCO I PUNTI CHIAVE DELLA RIFORMA BRUNETTA
Secondo Brunetta le reazioni da parte delle parti sociali sono state “in gran parte positive. L’incontro è stato costruttivo soprattutto su un punto: dopo l’approvazione e la pubblicazione, si avvia una fase di sperimentazione di due anni che richiederà la partecipazione di tutti per verificare il buon funzionamento delle norme”, tanto da essere disposto a “rendiconti semestrali sullo stato di attuazione della legge”.
La cosiddetta riforma Brunetta, approvata a marzo di quest’anno fornisce una serie di strumenti operativi per migliorare la macchina della pubblica amministrazione. Le norme prevedono sospensioni dal servizio fino al licenziamento e multe per i dipendenti più indisciplinati, assenteisti e fannulloni. Ma anche sanzioni e sospensioni per i dirigenti che non hanno fatto bene il loro mestiere, e quindi non hanno ben vigilato. A fare da contraltare sarà la valorizzazione del merito, con meccanismi premiali, incentivi di natura economica per le amministrazioni più efficienti, come ha già iniziato a fare il ministro in questi ultimi mesi.
- LICENZIAMENTI Nel mirino della riforma ci sono soprattutto gli assenteisti. In alcuni casi è previsto addirittura il licenziamento in tronco, senza preavviso, in particolare per chi fa finta di essere al lavoro, timbra il cartellino e poi se ne va a spasso. Nel merito si parla nel testo di «falsa attestazione della presenza in servizio». Licenziamento su due piedi anche per chi si finge malato e quindi dà una «giustificazione dell’assenza
- COLLOCAMENTO IN DISPONIBILITÀ Il collocamento in disponibilità sarà previsto per due anni e successivo licenziamento o eventuale ricollocamento con rideterminazione delle mansioni e della qualifica per quel lavoratore che abbia provocato grave danno al funzionamento dell’ufficio per inefficienza e incompetenza professionale accertate tramite sistema di valutazione senza sentenza di condanna alla pubblica amministrazione.
- SOSPENSIONI DAL SERVIZIO A essere sospesi dal servizio con relative sanzioni che variano a seconda della gravità del comportamento, saranno non solo i dipendenti ma anche i manager pubblici che sono responsabili di certe inefficienze o illeciti. La sospensione del servizio con privazione della retribuzione fino a tre mesi e, per i soli dirigenti con la decurtazione dell’indennità di risultato, è prevista per mancato esercizio o decadenza dell’azione disciplinare per omissione o ritardo ingiustificati. Inoltre, la sospensione del servizio, con taglio della retribuzione da tre giorni a tre mesi, in proporzione all’entità del risarcimento, è prevista per la violazione degli obblighi della prestazione lavorativa che abbia comportato condanna per la p.a. al risarcimento del danno. Anche il rifiuto a collaborare a un procedimento disciplinare in corso nella propria pubblica amministrazione o in un’altra comporta la sospensione fino a 15 giorni e la privazione della retribuzione.
- MERITOCRAZIA La riforma Brunetta premierà i dirigenti che avranno conseguito determinati obiettivi di risultato e i dipendenti più efficienti. Non più quindi premi a pioggia. La forbice sarà tra il 7 e il 20% da aggiungere o sottrarre alla retribuzione totale. Le risorse per valorizzare il merito sono state reperite, i risparmi vengono dal taglio dei premi ai manager inefficienti. Tre saranno le fasce di merito in cui saranno divisi i dipendenti pubblici: meritevoli, cui andrà il 50% delle risorse destinate ai premi, poi quelli che non si sono distinti per particolari meriti e infine coloro che sono improduttivi che non vedranno nulla in più in busta paga. In prospettiva i premi potranno aumentare se passerà la proposta di destinare alla produttività il 30% dello stipendio annuale a partire dal 2012. Esulano invece da questo meccanismo i dipendenti delle autonomie locali, Regioni, e sanità che godranno di maggiore autonomia e potranno costruirsi le graduatorie come vogliono.
Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, dopo l’incontro con le parti sociali, oggi a Palazzo Chigi, ha annunciato che la riforma della pubblica amministrazione riceverà la definitiva approvazione al prossimo consiglio dei ministri utile, forse già venerdì.
Il messaggero.it
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