CAVALESE - O si cambia o si va ad un referendum popolare. Torna alla carica…
“Mi assumo tutte le responsabilità. Ho perso io, non voi. L’esperienza del mio governo finisce qui. Volevo cancellare le poltrone, ora devo lasciare la mia”. Matteo Renzi si dimette. E le sue sono dimissioni irrevocabili.
Resta una disponibilità di massima a Mattarella a restare a Palazzo Chigi sino alla conclusione dell’iter di approvazione della legge elettorale. Poi “consegnerò con il sorriso la campanella al mio successore”, dice con evidente riferimento al brusco passaggio di consegne tra Enrico Letta e
lui nel febbraio 2014.
Palazzo Chigi, 05/12/2016 – Palazzo Chigi la conferenza stampa del presidente del Consiglio Matteo Renzi sul referendum.
È evidentemente amareggiato, Matteo Renzi. Si commuove nel ringraziare la moglie e i figli. Rincuora i militanti che hanno lottato per il Sì, si carica di tutte le responsabilità della sconfitta ma avverte le opposizioni e la minoranza dem che hanno combattuto per il successo del No: “Vi faccio i complimenti. Avete vinto e ciò comporta onori e oneri. Sta a voi fare adesso proposte convinte, serie e coerenti, soprattutto sulla regola fondamentale del gioco, la legge elettorale”.
Renzi esce dalla contesa referendaria con un risultato del 40 per cento che dimostra quanto il Pd con la sua leadership potrebbe
allargarsi rispetto ai sondaggi che ora lo vedono dietro M5S. Ma non è detto che il premier-segretario convinca tutto il partito a seguirlo sulla strada della “rinvincita” contro il vasto fronte del No che, tutto insieme, ha raggiunto il 60 per cento. Probabilmente ci sarà una fase di transizione in cui Renzi si “autorottama”, si mette alla finestra e aspetta che scoppino le attuali contraddizioni dello scenario politico.
I cittadini del Trentino hanno votato “no” al referendum costituzionale, in linea con il resto d’Italia. In provincia di Trento il “no” ha ottenuto il 54,3% delle preferenze rispetto al 45,7% dei “sì”. I comuni trentini dove il “no” è risultato vincente sono stati 127su un totale di 177. Diverso invece il risultato in Alto Adige dove ha vinto il sì con il 63 per cento.
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