Durante la prossima settimana i genitori degli alunni delle Scuole Elementari e Medie di Predazzo,…
Non mancano le sorprese: i voti saranno d’ora in poi assolutamente trasparenti e i telefonini in classe sono ammessi. No secco alle telecamere di sorveglianza negli orari di scuola. Facebook non entrerà nelle classi. “Gli studenti e gli altri membri della comunità scolastica devono prestare particolare attenzione a non mettere online immaginiIl Garante per la protezione dei dati personali ha pubblicato un vademecum dal titolo “La privacy tra i banchi di scuola”. Non mancano le sorprese: i votisaranno d’ora in poi assolutamente trasparenti e i telefonini in classe sono ammessi. No secco, poi, alletelecamere negli orari di scuola e nessuna possibilità, senza una preventiva autorizzazione dello studente, alla comunicazione dei voti degli alunni migliori alle aziende.
La questione è dibattuta da anni: la protezione dei dati personali in ambito scolastico è un problema di cui si discute da tempo. Il nuovo vademecum cerca di fare ordine. “A volte può bastare una lettera contenente dati sensibili su un minorenne - scrive il Garante – per violare anche inconsapevolmente la riservatezza, la dignità di una persona. Al tempo stesso la privacy è stata talvolta utilizzata in maniera impropria”.
VOTI TRASPARENTI
I voti assegnati dai professori agli alunni devono essere, secondo il Garante, “trasparenti”. Non c’è alcun motivo valido, né alcuna norma, “che imponga di tenere segreti i voti dei compiti in classe e delle interrogazioni, gli esiti degli scrutini e degli esami, afferma il Garante – perché le informazioni sul rendimento scolastico sono soggette ad un regime di trasparenza”. Pubblici anche esiti e voti degli scrutini. L’unica limitazione a cui sono obbligatoriamente tenute le scuole riguarda i disabili e la salute in genere dei ragazzi: non si possono fornire informazioni di alcun tipo su questo argomento.
NO A FACEBOOK
Facebook non entrerà nelle classi. “Gli studenti e gli altri membri della comunità scolastica devono prestareparticolare attenzione a non mettere online immagini, ad esempio su blog, siti web, social network, o a diffonderle via mms – si legge nell’opuscolo sulla privacy - succede spesso che una fotografia inviata a un amico venga inoltrata ad altri, dando luogo a gravi violazioni del diritto alla riservatezza delle persone riprese, incorrendo in sanzioni disciplinari, pecuniarie ed eventuali reati”.
CELLULARI IN CLASSE
I tempi cambiano, e anche i telefonini ormai sono “sdoganati”, anche se parzialmente. “L’utilizzo di videofonini, di apparecchi per la registrazione di suoni e immagini è in genere consentito, ma esclusivamente per fini personali”. Deve sempre però essere rispettata “la dignità delle persone coinvolte”.
Ampia libertà discrezionale è lasciata ai singoli istituti. “Le istituzioni scolastiche hanno, comunque, la facoltà di regolare o inibire l’utilizzo di tali strumentazioni all’interno delle aule o delle scuole”. Viene finalmente chiarito poi un punto su cui non erano mancate le polemiche negli anni passati: i genitori hanno tutto il dirittodi fare riprese video in classe durante le feste, le recite e le gite dei propri figli. L’utilizzo di tali immagini però deve rimanere riservato a un ambito familiare o amicale. Ovviamente, le riprese non possono in nessun caso essere immesse nel web né sui social network.
TEMI DI ARGOMENTO PERSONALE
Altra curiosità. I professori che assegneranno agli studenti temi “riguardanti il loro mondo personale e familiare” non commettono nessuna violazione della privacy. Se ci sarà una lettura ad alta voce in classe dei temi starà poi alla sensibilità del singolo prof cercare di proteggere, eventualmente, la riservatezza di alcuni dati.
Sarà invece compito della scuola chiedere sempre e comunque agli interessati l’assenso preventivo quando vogliono comunicare a privati i risultati del rendimento scolastico degli alunni e hanno sempre l’obbligo di informare gli alunni sull’utilizzo dei dati personali di cui dispongono.
NO ALLE VIDEOCAMERE
No, infine, alle videocamere di sorveglianza: quello che succede a scuola non si può riprendere. Solo in caso di estrema necessità le telecamere di sorveglianza possono essere attivate, dove presenti, ma esclusivamente negli orari di chiusura delle scuole. E anche in questo caso, le immagini possono essere consevate solo per un breve periodo di tempo.
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