Ci avventuriamo, insieme anche ad altri temerari, al di là degli scogli conosciuti, verso Grosseto.…
Come lei si allontana e si unisce agli altri, i due si tuffano sul baule, lo agguantano con i denti e, a denti stretti lasciando una scia di bava, cercano di trasportarlo lontano. Nel frattempo BU, MIRTILLO e io, avvisati da alcuni pescignocco di vedetta, avevamo preparato, grazie alla magia, una trappola per i due. Dopo aver trasformato le squame in splendidi e brillanti colori, insieme a pescegnocco Millerighe, Pois, Rosa, Papillon ed altri, ci siamo raggruppati vicinissimi allo scoglio dove sarebbero passati i due squali e, simulando l’effetto di pietre preziose, ci muovevamo lentamente per creare un luccichio.
I due squali in fuga vedendo quel luccichio, bramosi e avidi a più non posso, si lanciano verso lo scoglio sempre con il baule appresso e quando sono vicinissimi… voilà… noi pescignocco facciamo una capriola e ci allontaniamo dalla roccia lasciando che i due squali prendessero una gran musata, mollando finalmente anche il baule. AHI AHI che male…. Dopo poco, mesti mesti si risvegliano dal gran colpo e trovano noi pescignocco affaccendati a soccorrerli. “MAH…” si dicono i due più tardi tornando nella loro tana “che strani questi pescignocco, potevano farci a pezzi e si sono preoccupati di soccorrerci! MAH…”.
E così noi pescignocco, felici del buon esito della storia, piroettiamo tutti insieme cantando una canzone: trallalero trallalà i pescisqualo via di qua.
AL LAVORO CON MARCELLO PESCEGNOCCO
Il nostro amico Marcello Pescegnocco stava acquistando una certa confidenza con i suoi poteri e veniva spesso chiamato telepaticamente da noi pescignocco per risolvere casi complessi. Ormai lui girava con una borsa termica con gli gnocchi sempre pronti perché si era capito che i suoi poteri si attivavano dopo una ingurgitata di gnocchi.
Questa volta noi pescignocco avevamo captato il pensiero preoccupato di un sindaco di una grande città che non riusciva più a contenere i vandali che impiastricciavano i muri e non sapeva più come fare per fermare questo scempio.
“Ma tu guarda” era il pensiero del sindaco “una città così bella, con dei monumenti antichi preziosi imbrattati da scritte stupide e inutili… come fare, cosa fare per fermare questo scempio?…”. Il suo pensiero era talmente forte e forse era accompagnato da quello altrettanto forte dei cittadini, perché è stato sentito dai noi pescignocco che, vista la gravità del caso, decidiamo di contattare Marcello.
Lui mangia un piatto di gnocchi al sugo di pomodoro e basilico e attiva la telepatia con noi pescignocco e insieme decidiamo la strategia migliore per far finire le imbrattate.
Dopo pochissimo, in riunione telepatica, disturbata quel giorno da un forte vento di maestrale che increspava turbinosamente il mare fin nella cala, Marcello Pescegnocco suggerisce di usare “la legge del …one…”. Noi pescignocco, alquanto rabbuiati ci guardiamo l’un l’altro dicendo “Marcello, ma cosa ti viene in mente, la legge del taglione… hai parlato della legge del taglione… non possiamo essere d’accordo… troviamo un altro metodo!”. PREZZEMOLO, che quella mattina aveva messo un paio di occhiali nuovi e non se li voleva togliere tanto si piaceva così, dice con una certa soddisfazione guardando gli altri… “no, non ha detto TAGLIONE, ha detto FARLOCCONE… la legge del FARLOCCONE!”. Noi pescignocco ci rilassiamo un po’, e chiediamo spiegazioni.
Marcello spiega dicendo: “secondo me quelli che imbrattano e sporcano inutilmente, in primo luogo danneggiano loro stessi, oltre a creare ostilità verso di loro.”
Pescegnocco BU condivideva questo pensiero, lui così profondo, diceva che era un peccato che i giovani non trovassero altri modi per sfogare le loro delusioni, le loro rabbie se non distruggendo e sporcando.
Perciò avevamo pensato di utilizzare i poteri speciali dell’occhio laser di Marcello e la nostra capacità di trasformazione del pigmento per far venire un’allergia fatta di bolle sulle mani e sulle braccia alle persone che non rispettavano i muri, mantenendo l’allergia con prurito per una settimana e in casi recidivi anche per qualche settimana, con scomparsa totale nella rinuncia al vandalismo.
Beh, a tutti noi pescignocco è piaciuta l’idea, così ci mettiamo subito al lavoro e Marcello si prepara un ottimo piatto di gnocchi al pesto che avrebbero favorito la magia e un buon bicchiere di vino rosato. Anche il vino aveva la sua importanza nella missione, mi diceva Marcello, favoriva la pennica propizia alla magia anche se in questo caso la dormita sarebbe stata notturna, visto che i vandali di preferenza agivano la notte!
Che soddisfazione per noi tutti riuscire a trovare giuste soluzioni a problematiche complesse… e come era bello pensare creativamente a risolvere i vari casi… così pensavamo…
Finito il lavoro, che ci impegnava in concentrazione sia noi pescignocco che Marcello Pescegnocco, ci attendeva una mattinata pigra e sonnacchiosa quaggiù a Cala di Forno e chissà, magari una nuova invenzione di nonno PEPITO sempre alla ricerca della invenzione del secolo!
Marcello se ne torna al suo abituale lavoro, in fondo non è cambiato molto per lui che è una guardia giurata, forse sta mangiando un po’ troppi gnocchi, ma -come si fa?- la missione è più importante di un po’ di pancetta e poi potrà sempre chiedere a pescegnocco VIOLA qualche consiglio per una forma perfetta, lei che è una specialista del fitness…
Io, KU, disquisivo con BU sui temi delle vita, dei giovani, del mondo dove sta andando.
“Ma perché c’è tanto disagio fra i giovani?” chiedevo “il mondo è bello, come mai i giovani sono tristi?”. Talvolta si univa a noi pescegnocco GINGER che era un grande pensatore e passava molto tempo a riflettere con noi e altri interessati a questi argomenti. PREZZEMOLO si teneva lontano, lui ci trovava noiosi e non sempre era d’accordo con noi… lui volentieri avrebbe imbrattato qualche muro con scritte sconce, così, tanto per essere dispettoso.
PEPITO E LE SUE INVENZIONI
Pescegnocco PEPITO, il più anziano di tutti noi pescignocco, conosceva le cose del mondo perché le aveva vissute e perché aveva imparato dopo un lungo esercizio a percepire ed ascoltare i suoni del mondo e ne era valsa la pena, adesso nel suo silenzio dialogava con tutti e con tutto.
Erano un po’ di giorni che lo si vedeva impegnato ad armeggiare su qualcosa di nuovo che lo teneva occupato. Era circondato da un mucchio di alghe e chissà cosa stavano tramando insieme! Quella mattina noi pescignocco stavano ancora sonnecchiando quando sentiamo uno strano sibilo, uno SSSSSSSSSS continuo, non fastidioso, quasi una nota di violino. BU si sveglia seguito da me pescegnocco KU e poi tutti gli altri e allibiti cosa vediamo? Un oggetto volante? Strisciante? Boh, strano lo era e, ancor più strano, sopra c’era nonno PEPITO che fiero della sua invenzione la stava portando in giro per farla vedere a tutti: L’ALGAROMEO GT detta anche ALGHETTA GT. Una favola! Colorata di rosa!
“Pescegnocco PEPITO, è stupenda” diciamo tutti in coro.
Svelti tutti noi saliamo sull’ALGHETTA GT e ci facciamo trasportare per mari e per monti da PEPITO che, orgoglioso della sua invenzione, ci spiega che con quel mezzo anche un anzianotto come lui avrebbe potuto partecipare a qualche spedizione e, volendo, quando era stanco ci poteva anche dormire, perché lui non se la sentiva più di faticare!
Fine della settima puntata
Le altre 16 puntate verranno pubblicate a cadenza settimanale nella giornata del mercoledì. L’intero racconto verrà aggiornato settimanalmente nella pagina dedicata: “La Saga dei Pescignocco” . Se vuoi ascoltare il racconto clicca sul tasto “Listen” in cima all’articolo.
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